DECETTARE v.

0.1 decepta, deceptare, deceptate, decepto, disetta.

0.2 Da decetto.

0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. pis., a. 1327.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Trarre in inganno. 2 Impedire un'azione con una diffida o un'esplicita proibizione. 3 Distruggere.

0.8 Marco Berisso 22.03.2004.

1 Trarre in inganno.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 24.8, pag. 788: Una fera, manticora kiamata, / pare d'omo et de bestïa concepta, / però ka a ciascheduno è semegliata, / e carne humana desia e afecta. / Àne una boce bella e consonata, / nella quale, ki l'ode, se delecta; / a lo Nemico pare semeliata, / ke, varïando, nell'alma decepta.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 30.5, pag. 800: Così lo peccatore è[ne] decepto, / en cui luxorïosa flanma dura, / ke pare bello nell'altrui cospecto, / dentro à l'anima tenebrosa e scura.

2 Impedire un'azione con una diffida o un'esplicita proibizione.

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 93, pag. 232.4: Ordiniamo, che neuno maestro di fossa, di bottino o canali, nè neuna altra persona, possa deceptare alcuno Maestro di Monte perchè lo decto Maestro di Monte non possa entrare in ogni lavoro di fosse, di bottino o di canale per fare lo suo officio.

3 Distruggere.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 77.5: non fu da' Greci mai Troia disetta / quanto novellamente è la mia vita / d'una non doglia, ma mortal ferita / che 'l destro lato mio tuctor aspecta.