DENUDATO agg.

0.1 denodata, denudado, denudata, denudate, denudati, denudato, dinudato.

0.2 V. denudare.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Privo di vestiti. 2 Privo (in genere), sprovvisto. 2.1 Privo di difesa. 2.2 Privo di vegetazione.

0.8 Francesco Sestito 18.03.2004.

1 Privo di vestiti.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 178.27: Come cità può dire ove ladroni fanno leggie e più pubrichi istanno che mercatanti? [[...]] e ove son omini devorati e denudati e morti come in dizerto?

[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 371.27: Dopo l'ebrietà seguitò, ch'egli si gittò iscoperto non onestamente. Denudato in terra si stava disteso, e il suo figliuolo si fece beffe di lui.

[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 6.3, pag. 22: In un palude so' messi i bizarri / di bructo fango tucti inbrodulati, / st[r]acciandosi co' denti, denudati, / coi piedi et co' le mani ad occhi sbarri.

2 Privo (in genere), sprovvisto.

[1] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 135, pag. 305.8: Questa infinita ed eterna providenzia di me Dio, Padre vostro, Trinitá eterna, provide di rivestire l'uomo. El quale, avendo perduto el vestimento della innocenzia e dinudato d'ogni virtú, periva di fame e moriva di freddo in questa vita della perregrinazione.

2.1 Privo di difesa.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 179.8: O reina dele cità, corte de dirictura, scola di sapiensia, specchio de vita e forma di costumi, li cui figliuoli erano regi regniando inn ogni terra o erano sovra degli altri, che devenuta se'? Non già reina, ma ancilla conculcata e sottoposta a tributo; non corte de dirittura, ma di latrocinio spiloncha, e di mattessa tutta e rabbia scola, specchio de morte e forma de fellonìa, la cui fortessa grande è denodata e rotta, la cui bella fassione è coverta di laidessa e d'onta...

2.2 Privo di vegetazione.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 1, cap. 3, pag. 144.13: stando lo sole delogne da noi e·le parti del capricorno, trovamo la terra fredda e chiaciata, e soda e stretta, e quasi denudata e pòvara, come lo campo che ne fosse cessato el lavoratore, e fosse sodo senza frutto e non fosse anco lavorato.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 1-15, pag. 331, col. 2.16: Aduce per esempio sí como intrando in le montagne, in la soa valle descende un fiume lo qual per la continuanza del corso ha raxa tutta la montagna da pe' e po' im processo de tempo tutta quella parte del monte che dovrave esser sostenuta da quel pedale sí è derupada e cascada; cussí era fatto quel passo, zoè denudado et era alpestro, zoè selvateco.

[u.r. 28.06.2011]