DEPRESSO agg.

0.1 depressa, depressi, depresso.

0.2 V. deprimere.

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Rivolto verso il basso. 1.1 Fig. Dotato di un basso grado di perfezione (in senso morale o metafisico); umile, vile. 1.2 Fig. Di modeste condizioni; plebeo. 2 Privo di forze; debole, incapace.

0.8 Francesco Sestito 31.03.2004.

1 Rivolto verso il basso.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 10.1300, pag. 206: Ché chi s'esalta fa depresso il volto / Cadendo sopra lui li tempi rei; / Per più sua pena regna l'uomo stolto.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (pis.), L. 5, cap. 25.36, pag. 408: «Non per cacciar questo bel luogo fassi: / cinnamo è tutto ciò che qui è messo: / guarda il terreno e guarda la sua forma / con breve ramo, umile e depresso».

1.1 Fig. Dotato di un basso grado di perfezione (in senso morale o metafisico); umile, vile.

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 71.27: né trovandosi a ciò alcuno modo con coloro li quali il governo della republica allora aveano nelle mani, se non uno, il quale era questo: che egli per certo spazio stesse in prigione, e dopo quello in alcuna solennità publica fosse misericordievolemente alla nostra principale ecclesia offerto, e per conseguente libero e fuori d'ogni condennagione per addietro fatta di lui; la qual cosa parendogli convenirsi e usarsi in qualunque e depressi e infami uomini, e non in altri...

[2] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1112.18: parmi che più da stare non sia senza scrivervi; il che non lascerò di fare, quantunque la bassezza del mio stato e la depressa mia condizione tolgano molto di fede e di autorità alle mie parole...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 37, pag. 136.1: È adunque nel limbo, cioè nella superior parte di questo minor mondo, la ragione e quindi la muove la grazia salvificante in soccorso del peccatore. Il quale movimento non si dee altro intendere se non un rilevarla dallo infimo e depresso stato nel quale lungamente tenuta l'aveano l'appetito concupiscibile e irascibile...

1.2 Fig. Di modeste condizioni; plebeo.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 112, pag. 198.2: Orazio Flacco fu di nazione assai umile e depressa, per ciò che egli fu figliuolo d'uomo libertino: e «libertini» si dicevan quegli li quali erano stati figliuoli d'alcun servo...

2 Privo di forze; debole, incapace.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 3.12, pag. 188: O vero è che discordia non face / I veri star di lungi, anzi unitade / Gli strigne con amore e vera pace; / Ma che la mente, sotto oscuritade / De' ciechi membri, non puote, soppressa / Col depresso vigor di veritade, / Delle cose conoscer per se stessa / Il legame sottile che le cigne, / Sì che l'una dall'altra non si cessa.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 34.52, pag. 151: Or mira a piè della città depressa, / e vedi que' che già ne fu signore / quando da' Greci fu con forza aggressa...

[u.r. 20.04.2010]