DIFETTO (1) s.m.

0.1 defect, defecti, defecto, defectu, defectum, defeito, defeti, defeto, defette, defetti, defetto, deffecti, deffecto, deffectu, deffeti, deffeto, deffetti, deffetto, deffiecto, deffito, defiecto, difecti, difecto, difectu, difeti, difeto, difetti, difetto, difettu, diffecte, diffecti, diffecto, diffectu, diffeti, diffeto, diffetta, diffetti, diffetto, diffetu, diffiecto, difiecto.

0.2 Lat. defectum (DEI s.v. difetto).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1295; Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Lett. pist., 1320-22; Lett. lucch., 1335; Stat. collig., 1345; Stat. volt., 1348; Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1373.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.); x Andrea Zamboni., XIV in. (padov.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1312 (4); Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Lett. napol., 1356; Doc. orviet., 1339-68; Doc. ancon., 1372; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 L'unica att. della forma femm. in Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.) è con tutta probabilità dovuta ad esigenze di rima (cfr. 3.1 [23]).

Locuz. e fras. a difetto che 1.6.11; avere difetto 1.6.2.2, 1.6.6, 2.4; avere difetto di 1.6.2.1, 1.6.3; con difetto 3.3; dare difetto a 2.6; difetto originale 3.1.1; essere difetto a 1.6.7; essere in difetti 1.6.2.2; essere in difetto 1.6.1.1, 1.6.2.4, 1.6.5, 3.1.2; far difetto a 1.6.7; far difetto alla natura 3.1.4; in difetto 1.6.1, 1.6.2, 2.3; mettere in difetto 1.6.10; portare difetto 1.6.9; prendere difetto 1.6.2.1; ricevere difetto 2.5; stare in difetto di 1.6.12; trovare in difetti 3.1.3; trovare in difetto 3.1.3; trovarsi in difetto 3.1.2; venire in difetti 1.6.2.3; venire in difetto 1.6.2.3, 1.6.4, 1.6.8, 3.1.2, 3.4; venire in difetto di 1.6.8; venire in difetto in 1.6.8.

0.6 N Il discrimine fra i vari signif. è spesso sfumato: per questo motivo si è deciso di riunire tutte le locuz. afferenti ai vari signif. affini al signif. 1 (non curando di associarle a quelli ad esse più vicini) in 1.7.

0.7 1 Ciò che manca a qsa (o qno) perché sia completo, sufficiente, capace di avere certi effetti o svolgere determinati compiti; il fatto che qsa manchi perché qsa (o qno) sia completo, sufficiente, capace di avere certi effetti o svolgere determinati compiti; mancanza; insufficienza, incompiutezza; incapacità. 1.1 Estens. Ciò che manca (e dovrebbe esserci); il fatto che qsa o qno sia assente o presente in misura insufficente; scarsità, assenza. 1.2 Il non avere o avere in misura insufficiente ciò che è necessario; ciò che manca per avere ciò che è necessario; penuria, povertà. 1.3 Ciò che manca e di cui si sente di avere la necessità; il sentire la necessità di qualcosa; desiderio, bisogno. 1.4 Fig. Circostanza sfavorevole; perdita, danno. Fig. Il dolore che deriva da una perdita o da un danno. 1.5 Ritardo, indugio? 1.7 Locuz. e fras. 2 Dettaglio o aspetto di un insieme, tale da impedirgli di essere perfetto, o in qualche modo adeguato; pecca, imperfezione. 2.1 Imperfezione fisica; deformità, malattia; infermità, indisposizione. 2.2 Il non essere perfetto. 2.3 Locuz. agg. In difetto: che presenta delle imperfezioni in quanto non ha ancora completato il suo processo di crescita. 2.4 Fras. Avere difetto: essere imperfetto (a causa di qsa). 2.5 Fras. Ricevere difetto: presentare un'imperfezione (?). 2.6 Fras. Dare difetto a qsa: giudicare qsa imperfetto o inadeguato. 3 Aspetto erroneo o negativo di un insieme (in partic. del carattere o del comportamento di qno); vizio, errore. 3.1 Azione o disposizione colpevole o erronea. [Estens.] La responsabilità di un'azione (o un evento) considerata negativa perché colpevole o erronea; colpa, reato, peccato. 3.2 Evento negativo, calamità. 3.3 Locuz. agg., locuz. avv. Con difetto: che è errato; in maniera errata. 3.4 Fras. Venire in difetto: diventare negativo (detto della fama). 4 [Econ./comm.] Ammanco. 5 [Astr.] Temporaneo oscuramento di un corpo celeste, parziale o generale; [in partic.:] eclissi (di sole o di luna). 6 Lite.

0.8 Maria Clotilde Camboni 19.03.2004.

1 Ciò che manca a qsa (o qno) perché sia completo, sufficiente, capace di avere certi effetti o svolgere determinati compiti; il fatto che qsa manchi perché qsa (o qno) sia completo, sufficiente, capace di avere certi effetti o svolgere determinati compiti; mancanza; insufficienza, incompiutezza; incapacità.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 12 (46), pag. 239.18: sperando che i loro meriti (com)plerano lo meo defecto...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 14, pag. 217.3: per la debilità del viso, pare che la stella scintilli; e dovemo crédare che questo defetto sia e·ll'ochio e non e·lla stella.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 7: per lo difecto del mio inge(n)gno no(n) ti posso piename(n)te amaiestrare...

[4] Doc. venez., 1312 (4), pag. 92.15: entendandosse che le empromesse de mee fiie non ebia deffecto al tempo ch'ele serà da maridho...

[5] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 25-42, pag. 111, col. 2.27: Or dixe concludendo che tal diffetto, zoè tal mancamento hanno quilli [[le anime del Limbo]], lo qual li fa esser perdudi...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 99.33: adimandau a lu sou pedagogu per ki non si truvava nullu qui aucidissi quistu crudili tyrannu e respondenduli lu pedagogu ca non mancava per lur vuliri, ma per defectu di putiri, ca issu Sylla se guardava per multi cavaleri...

[7] Stat. catan., c. 1344, cap. 8, pag. 38.9: Et ecciamdeu si pruviya di li ostii e di li candili, açò ki lu serviciu di Deu non pata defectu.

1.1 Estens. Ciò che manca (e dovrebbe esserci); il fatto che qsa o qno sia assente o presente in misura insufficente; scarsità, assenza.

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 36 [40].21, pag. 349: dannaggio e vergogna / è più seguire reo, com più rei sono, / e bono via maggior bono / quanto maggio di bon' grande è defetto.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 1, pag. 3.5: Suole in questo mondo, quando è difecto universale, inducersi carestia, et allora nuoce molto alli homini. Ma la carestia suole venire da alcuna tempestade, unde sempre quando elli è defecto universale è grande male, o che sia corruptione d'aere o altra cagione. Or, intra li altri defecti et carestie di cose...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 217, vol. 1, pag. 180.16: conciò sia cosa che battere et fabricare la moneta, ne la città di Siena, sia onore et proe de la detta città; et per cagione del defetto de la pecunia, la detta moneta pienamente battare non sia potuta infino ad ora...

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 630.11: l'amore compie il defetto dell'atto corporale, ché Iddio non ragguarda quanto fai di fuori, ma quanto ami dentro; e non mira tanto quello che fai, quanto e' mira con quanto amore e affetto il fai.

[5] Stat. perug., 1342, IV.66.20, vol. 2, pag. 420.12: per defecto de le chiuse le quale non sonno enn esso fossato...

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 90.7: non si pottiru cussì tostu armari per difettu di li cosi necessari, chi li eranu bisognu et non potianu haviri.

[7] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 151.8: p(er) difetto di notario, che no(n) si potete avere, no(n) testò...

[8] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 330.7: Sono cagione de' sogni [[...]] il mangiare e 'l bere [[...]]; e come il soperchio, per gli molti vapori e fumi che si risolvono dallo stomaco e vanno al cielabro, fanno molto sognare [[...]], così il difetto, cioè la fame e la sete, lascia poco sognare...

1.2 Il non avere o avere in misura insufficiente ciò che è necessario; ciò che manca per avere ciò che è necessario; penuria, povertà.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.50, pag. 267: En stalla farte stare, / per amor non schifare defetto né fetore!

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 74.21: la persona che vive in povertà e non puote essere che alcuna volta elli non senta assai di difetto ne' suoi bisogni, e colui ch'è sufficiente sta abbondevole, e puotene fare bene a' poveri, e se non isconcia.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.102, pag. 333: E lo povero, chi avea / gran defeto de monea, / la revendé per far dinar / e per soi faiti abesognar.

[4] Lett. pist., 1320-22, 12, pag. 52.6: tu [se'] savio, e no' ài defecto, né di denari, né di lectere...

1.2.1 Fig.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 287, pag. 334: Poy li fo provedutu / de cavaler' de affectu, / Abstinentia e Defectu, / mandati incontenente.

1.3 Ciò che manca e di cui si sente di avere la necessità; il sentire la necessità di qualcosa; desiderio, bisogno.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 43.14: Agustino: «Oveché carne chere refessione, defetto trova».

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 132.32: quanto più crescono li defecti, tanto è maggiore la povertà: unde lo 'mperadore è più povero che non è un picciolo homo che sia giusto! Però che àe più defecti. Uno homo giusto, o uno vile, abbisogna di pane et d'acqua et d'una gonnella; ma lo 'mperadore abbisogna di diecemilia cavalieri!

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 69.24: se tu non curerari dei palagi et dei cavalli et dei poderi et di queste cose tu sarai riccho, però che non ne abbisognerai: non abbisognandone se' ricco, però che povertà dice defecto et ove cessa defecto cessa povertà.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 17, pag. 147.4: la na(tura) tuctavia intende allo defecto delle membra alle quale è più necessario.

1.4 Fig. Circostanza sfavorevole; perdita, danno.

[1] Stat. venez., 1366, cap. 83, pag. 38.22: Cum ço sia cosa [che] li nostri [officiali] li qual receve pecunia per lo Comun, no da' quella ali Camarlenghi del Comun ala fiada, sì co' elli è tegnudi, e impermor de ço lo Comun possa sostegnir lo defetto...

[2] Stat. venez., 1366, cap. 89, pag. 42.5: Cum ço sia che se receve molte fiade molti deffecti per li officii de çudegado, per caxon de çudesi et official li quali sta infermi circa quelli dì in li qual elli perde li so officii, et avanti ch'elli compla quelli dì retorna ali soi officii...

- Fig. Il dolore che deriva da una perdita o da un danno.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 12, pag. 384.18: quando appo il fiume di Rodano l'oste di Roma perdeo, vincendo i Cimbri e i Tigurini, grandissime e istrette angoscie sentio Roma; e rivincendoli continuamente poscia, insoperbita di grandi fatti, i primai suoi difetti dimenticò.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.125, vol. 1, pag. 377: Di che ciascun di colpa fu compunto, / ma quei più che cagion fu del difetto...

[5] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 9, pag. 69.20: l'uomo riputa grande virtù, e profitto, dove è grande danno e difetto.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. I, cap. 35, vol. 1, pag. 54.10: que' dell'oste, per lungo dimoro e per più difetti scemati ed afieboliti...

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 39, vol. 3, pag. 89.14: e alquanti morti delle famiglie delle dette segnorie a lloro gran difetto, spezialmente quella del detto meser Accorrimbono, onde tutta la città si comosse.

[8] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 64, pag. 271.21: Credo che per la puzza delle mie iniquità sieno venuti molti defetti e grandi inconvenienti e discordie.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 231.19: givano senza la guida e lo favore de quilli fortissimi e coraiusi campiuni Hector, Troylo, e Deyphebo [[...]]. E Paris per difiecto de li suoy fratielli insio a la vattaglya plangendo multo piatosamente...

[10] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 11.6, pag. 126: sarei fuor di tante noie e risse / e non ne sentirei tanto difetto.

1.5 Ritardo, indugio?

[1] Lett. fior., a. 1348, pag. 350.25: Imperò che di lunga da voi per intervallo di luogo e di regione patiamo difecto nel pigliare partito sopra i casi che ci occorrono...

[2] Stat. venez., c. 1330, cap. 60, pag. 53.10: Conçosiacosaché li çudegadi e li officii molte fiade porta defecti per caxon deli Çudesi et Officiali li qual sta maladi apresso quelli dì ali quali perderia li so offici...

[3] Stat. perug., 1342, II.34.5, vol. 1, pag. 403.9: se cotale [[...]] el conseglo enfra 'l termene preditto che s'asengnerà non darà enn escritto con efetto, la podestà e 'l capetanio e 'l giudece commettente possa e degga esso sommariamente e de fatto condannare, per ciascun dì quale sirà en demorança overo defecto...

1.6 Locuz. e fras.

1.6.1 Locuz. agg. In difetto: non abbastanza capace, insufficiente.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 19 (S).119, pag. 280: ch'ogn'anim'è 'n difecto / a tanta smisurança...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 156.14: 'l gelido sangue per la tardante vecchiezza è in difetto, e le forze debilitate sono nel corpo affreddate.

1.6.1.1 Fras. Essere in difetto: non essere all'altezza di un compito.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.121, pag. 87: Or pensa che n'hai detto / de l'amor benedetto: / onne lengua è 'n defetto, / che de lui ha parlato.

1.6.2 Locuz. agg. In difetto: che non possiede o non ha a disposizione qsa.

[1] Stat. perug., 1342, III.161.1, vol. 2, pag. 234.2: se la dicta pena pagare non poderà, togliano ad esso quanto più poderonno e anco esso en defecto de la dicta pecunia facciano forbandire...

1.6.2.1 Fras. Avere difetto di qsa o qno, prendere difetto: essere privo, non avere.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 81.5: i Fiorentini aveano difetto di Podestà allora...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 6, vol. 2, pag. 134.8: avendu defectu di materia per fari unu munsellu altu...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 428.14: la moglie, che furtivamente bevea il vino, percossa d'uno bastone la uccise. E questo fatto non solo ebbe difetto d'accusatore...

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 3.11, pag. 548: Ch'ei fa quel servo, che gli è ben soggetto, / de cortesia e de piacere adorno, / tanto che 'n ciò non mai prende defetto.

1.6.2.2 Fras. Avere difetto, essere in difetti: soffrire la mancanza di qsa.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 39.26: El Sengniore reggie me e nulla cosa mi manca». E Paulo: «De nulla àe difetto chi teme Dio».

[2] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Oimè lascio dolente.18, pag. 50: Lo magnare e lo bere / è stato el mio deletto, / e posare e gaudere / e dormire a lo letto; / non credeva potere / aver nullo defetto...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 251.16: la persona non è in tanti difetti, e sì penosa, che non si sforzi di mantenersi in vita...

1.6.2.3 Fras. Venire in difetti, in difetto: ritrovarsi in una situazione di penuria e necessità.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 58, vol. 2, pag. 107.5: l'oste del re venne in tanti difetti, e di vittuaglia e d'altro, che non poterono più tenere campo...

[2] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 20, vol. 7, pag. 104.8: venni in tanto difetto, che quasi non mi sostenea.

1.6.2.4 Fras. Essere in difetto: soffrire per la mancanza di ciò che si sente come necessario. || (Ageno).

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 10.75, pag. 69: hom per potensa / ciò c'à 'quistato amando, u' prende gioia, / sed ei perde, poi noia / gli abonda maggio che non fe' il deletto, / per che nostra natura è in defetto.

1.6.3 Fras. Avere difetto di qsa o qno: fare a meno (di qsa o qno).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 274.11: O Leandro, tu potevi spesse volte avere difetto della tua giovane, quando tu notavi il mare da l'una riva a l'altra, acciò ch'ella conoscesse il tuo animo.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 9, pag. 530.16: l'uomo il quale dovea incontanente avere difetto de' frutti de la vita, per morte già premuti li occhi...

1.6.4 Fras. Venire in difetto: restare incompleto.

[1] Doc. sen., 1299 (2), pag. 163.23: propone e dice l'operaio de l'uopera Sante Marie di Siena, che nell'uopera non à denari, onde possa lavorare più; e perciò piaccia a voi di provedere sicom'ella possa lavorare e per inanzi, a ciò che li maestri non prendessero altro lavorìo, onde l'uopera venisse in difecto. E perciò piacciavi di provedere, [[...]] come la detta uopera continui il suo lavoro, si che non s'abandoni...

1.6.5 Fras. Essere in difetto: essere assente.

[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 131, pag. 852: Guarini èno qui in deffito / mo' al presente...

1.6.6 Fras. Avere difetto: indebolirsi, avere dei problemi.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 311.6: non fai bene se vuoli prendere cotali cose per le quali questo spetial dono in te possa aver difetto o disottigliare per qualunque ragione o cagione.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 57, vol. 1, pag. 85.25: s'elega uno buono et leale operaio ne la detta uopera, el quale sappia legere et scrivere; con ciò sia cosa che si dica che lo presente operaio non sa legere o vero scrivere, per la quale cosa la detta uopera [à] defetto et non piccolo danno.

1.6.7 Fras. Essere, far difetto a qsa: diminuire o limitare il valore o l'efficacia di qsa.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 187.26: Anche se voi m'amendaste de' miei rei costumi, non pare che sia difetto alla ragione di niuno amante. || Cfr. De Amore, I, 18: «Praeterea nil amantis alicuius iuri cognoscitur derogari, si meos improvidos actus vestra velit coercere prudentia».

[2] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 806, pag. 152: Fa che la sia ben vischiada / In ogni tagliadura / Di quella inseditura, / Sì che l'aera, l'aqua e el vento / Non li possa intrare dentro, / E s'el te vignisse alcun sospetto / Ch'al vischio fesse difetto, / Churi lo vischio cu' una foglia...

1.6.8 Locuz. verb. Venire in difetto (in, di qsa): perdere qsa o una sua parte.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 556.14: quale venuto in difetto nelle forze dell'etade e nel lume degli occhi...

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Piero, pag. 2.7: Istando così san Piero per più dì, e quasi venendo in difetto della vita...

[3] Gl Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 2, vol. 7, pag. 17.16: tutti quelli che la addomandano, non verranno in difetto, cioè che non si affaticheranno a trovarla, chè la troveranno tosto...

1.6.9 Fras. Portare difetto: ricevere un danno.

[1] Stat. venez., Addizioni 1335-70, [1336] cap. 85, pag. 399.5: l'arte soa portava grandisimo defeto inperquello che 'l no olsava mesedar in le varnaçe...

1.6.10 Fras. Mettere in difetto: mettere in una situazione negativa chi si trovava in una situazione positiva.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 35, terz. 36, vol. 2, pag. 125: E di ricchezze, e d'ogni altro diletto / bilico di Toscana Firenze era; / ma il Pistolese la mise in difetto.

1.6.11 Locuz. cong. A difetto che: così che non, di modo che non (con valore consecutivo).

[1] Lett. sen., 1321, pag. 330.27: sappiate che 'l trattato ch'avavamo con certi mercatanti, co' quali trattavamo che ci conduciessero e' livri in Imola per cierto guadangnio che ne lo' dovavamo dare, è rimaso vano; per ciò che i detti merchatanti non volgliono corrare quello rischio. E più trattati e ragionamenti avemo avuti con diversi scolari, e neuno n'è venuto, a defetto ch'e' livri possiamo avere avuti.

1.6.12 Locuz. verb. Stare in difetto di: smettere di compiere una determinata azione, non compierla più.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 23, pag. 213.26: a pena si può dire che lavoratori della terra possano amare [[...]]. Ma se avegna che siano punti talora, avegna che rado, del pungetto dell'amore più che porti lor natura, non si conviene di dare loro dottrina nell'amore, acciò che non steano le terre in difetto di menar frutto, ché sogliono fruttificare per lor fatica, quando intendesseno a' fatti ch'apertengono altrui naturalmente.

2 Dettaglio o aspetto di un insieme, tale da impedirgli di essere perfetto, o in qualche modo adeguato; pecca, imperfezione.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 7 (25), pag. 236.12: i(n) tale modo te studia che neguno d(e)fecto se trove i(n) te, ma hono(r)ato sci cumunale m(en)te p(er) lo to savere e p(er) la tua bontade.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 20, pag. 259.6: se egli avesse alcuno difetto, perdonali e nol dispregiare nella virtù [tua].

[3] Dotto Reali, Lett. a Meo, a. 1294 (lucch.>pis.), pag. 391.15: per le volontade che ssono diverse in del corpo del'homo, perfessione non si trova in intelletto [[...]]; e io, conoscendo in me simele core [[...]], mi movo per fare me chiaro del mio difetto.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 13, pag. 35.6: in Dio ène ongne cosa perfectissima e a demostrare questa perfectione sono poste queste propietade; el padre a le fiade per vecchieçça sole essere debele e 'l filgliuolo forte: a removare questo defecto da Dio atribuimo al Padre la potença...

[5] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 176, pag. 874.1: Però che posto l'imperfetto a ·llato al perfetto mostra più chiaro il suo difetto, e così dispare più.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 19, pag. 88.5: In l'altro mondo seremo perfecti, in questo mondo semo pin de defecti...

[7] Stat. collig., 1345, cap. 13, pag. 13.8: due officiali e quali e decti ceri rivedere abbiano, e debbiano se alcuno defecto trovassero in alcuna dele predecte cose...

[8] Doc. ancon., 1372, pag. 242.31: se alcuni navilii de Raguxini overo mercantie d'issi arivasseno overo fosseno conducte a la ciptà d'Ancona overo del suo districto per tempesta, overo timore de corsari, overo d'altre genti, overo per alcuno difecto de navilio...

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 89.12: Onne vertute abbe. Non abbe defetto alcuno. Una sola cosa abbe reprensibile, ca esso non amava la soa reina...

[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 14, pag. 178.13: e no insuperbixam ch'eli abiam vençui li grandi vicij, poa ch'eli vên che no pùm vencer li piçem defecti.

2.1 Imperfezione fisica; deformità, malattia; infermità, indisposizione.

[1] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 186, pag. 1353: Et così sparse per lo mondo il nome: / coste' guaria di lebbra ed ogni difetto.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 221.17: l'uomo, avendo male ne l'occhio, talora sarà detto guercio, [[...]] talora cieco; e così, avendo male nel piede, talora sarà detto zoppo, talora sciancato, e così in tutti i difetti di ciascheduno membro, però che tanti sono i nomi del male e de la infermitade quanti sono i difetti.

[3] Ricette per lattovari, 1310 (fior.), pag. 247.15: Vale ancora questa polvere contro a difetto di viso e contro a scottomia e contra dolore artiqulorum e contra dollore di stomaco...

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.814, vol. 2, pag. 241: Qual è più folle tra 'l matto o colui / che si rivolge a llui / o fa contesa o s'adira con esso? / Vera risposta è presso, / che 'l primo scusa il natural defecto, / l'altro, che da quel netto / è, dea conoscer lo viço che face: / in magior colpa et in più pena giace.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 325, pag. 250.23: femine le quali quel natural difetto patissono, del quale esse ogni mese sono, almeno una volta, impedite...

2.1.1 Estens. Ferita.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 429.22: la considerazione delli difetti di Cristo in sè, e nelli membri suoi...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 10.1, pag. 570: Tutti li Greci i qual avean difetto / eran con somma cura medicati...

2.1.2 Estens. [Detto di città o di edificio:] lesione, danno, imperfezione.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 33, pag. 115.8: Or non ci narrasti tu la distruzione della presente città con piagnevole voce, la quale noi ora trovata abbiamo sanza niuno difetto?

[2] Stat. perug., 1342, IV.93.8, vol. 2, pag. 454.3: quille torre le quale de reparatione abesongnano se repareno solamente a le spese de coluie overo de coloro, la cuie overo degl quagle parte egl defette preditte avesse...

2.2 Il non essere perfetto.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 8, pag. 105.1: seguiterebbe che lo perfettissimo animale, cioè l'uomo, fosse imperfettissimo - che è impossibile - e che quella parte, cioè la ragione, che è sua perfezione maggiore, fosse a lui cagione di maggiore difetto...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 22, pag. 168.24: La solitudine è vietata per lo difetto della creatura, però che non àe perfezione in sé.

2.3 Locuz. agg. In difetto: che presenta delle imperfezioni in quanto non ha ancora completato il suo processo di crescita.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.128, vol. 2, pag. 170: Di che l'animo vostro in alto galla, / poi siete quasi antomata in difetto, / sì come vermo in cui formazion falla?

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 121-129, pag. 241.24: Voi siete quasi antonoma in defetto; cioè voi siete in defetto; cioè quando mancate de la vostra perfezione...

2.4 Fras. Avere difetto: essere imperfetto (a causa di qsa).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 12, pag. 138.14: ogne cosa per magiore operazione e a ciò che sia conosciuta dea avere lo suo oposito, e altra guisa non se conosciarea e sarea menore operazione, e lo mondo n'avarea defetto.

2.5 Fras. Ricevere difetto: presentare un'imperfezione (?).

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 101.17: come l'anima è in corpo più perfetto organato, più perfettamente conosce: che se ella riceve difetto in alcuno organo, cioè in occhio, o in udito ec., ella è priva di quella cognizione, che per quello organo s'aquista, e per conseguente è meno perfetta...

2.6 Fras. Dare difetto a qsa: giudicare qsa imperfetto o inadeguato.

[1] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [c. 1335] 1.80, pag. 23: Canzon, i' credo che saranno alquanti / che daranno al tuo parlar difetto / per trista invidia o perché pari ignuda.

3 Aspetto erroneo o negativo di un insieme (in partic. del carattere o del comportamento di qno); vizio, errore.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 143, pag. 93: Se tu no haviss in ti defect e feronia, / Za no havriss fag casa sot terra in tenebria.

[2] Fiore di rett., red. delta2, a. 1292 (tosc.), cap. 68, pag. 159.8: A che difetto l'aporrai, al frate o forse a scrittore?

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 21 parr. 2-4.6, pag. 85: e d'ogni suo difetto allor sospira: / fugge dinanzi a lei superbia ed ira.

[4] Poes. an. ven., XIII, 208, pag. 142: Miserere mei, croxe bella! / Mostra amor a la sposa novella, / Clamandola avanti lo to conspeto / Sì che se parta da ogni defecto.

[5] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 161.7: uno ispecchio [[...]], il quale era di tale comdizione, che tutti quelli che nella chamera entravano, speditamente sì vedeano in esso, scoperto o coperto che fosse, ciò ch'era laido e disavenante, ma nullo altro potea quello difetto vedere, se non quelli solo in chui era...

[6] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 99, pag. 380: Non dè aver li vestimenti ornati / lo sacerdote, ma humilemente / oda i difecti che li son mostrati.

[7] Stat. catan., c. 1344, cap. 2, pag. 30.15: ki nullu diia cuntari li defecti e li vanitati ki havi usatu a lu mundu.

3.1 Azione o disposizione colpevole o erronea. Estens. La responsabilità di un'azione (o un evento) considerata negativa perché colpevole o erronea; colpa, reato, peccato.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 20, pag. 257.8: A signore tenporale, che benigno molto e largho fosse, e sensa alcuno defetto ai suoi fedeli, quel fedele ch'a llui si ribellasse, non disleale, non traditor serea tenuto da tutti?

[2] Stat. prat., 1295, pag. 450.25: E chi nel decto difecto cadesse più di tre volte sia raso e dipartito del libro della decta Compagnia.

[3] Stat. sen., 1295, cap. 4, pag. 5.4: Anco ordeniamo, che se alcuno de' frategli avesse alcuno difetto per lo quale paresse al Priore e al suo Consiglio che fusse da cacciare de la Compagnia

[4] Doc. sen., 1298, pag. 108.12: fu meschia e battaglia, tra' Provenciali dall'una parte, per loro difetto, e' Toschani dall'altra...

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 217.37: el pietoso imperador [[...]], depose l'arme e fo reserado in prexon; ma disponando Dio, in quel medesmo anno el puovolo siando pentido del defetto de l'imperador, restituì quello al primiero honore...

[6] Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.), 2.13, pag. 340: Deh or vi repensate ben ancora; / né no devegna, per vostro difetto, / ch'indarno vada l'amor che mi acora!

[7] x Andrea Zamboni., XIV in. (padov.), pag. 163: Di fa risposta molto no mi challe, / Chè 'l mio pensier en altro à preso affetto; / Tal chose dir non è sença diffecto / A quegli ch'ànno poccho in çuccha salle.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 129.38, pag. 505: Zo no fo per peccae / ni per defeti soi, / ma per iniquitae / de soi nechi fijoi...

[9] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 19.33: L'arcadore temendo sì dixe: «Madonna da li nemici ad nuy facta ène treva; questo far non se porea senza grande defecto. Se questa sagecta novitate facesse grande pena portar ne porrij».

[10] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 175.42: che 'l priore della dicta fraterneta [[...]] agia piena e libera podestà e libertà de monire, de corregere gl'uomene de la dicta fraterneta de tucti i loro defecti...

[11] Lett. lucch., 1335, pag. 295.31: Di che io mi dollio forte mente a voi di quello che interviene senza mio difetto.

[12] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 12, pag. 53.21: loru pirdunau la culpa, et dixe loru ky iammay non divisseru fari nullu defectu in assencia sua...

[13] Stat. trent., c. 1340, cap. 48, pag. 40.20: questo sì è sta deschaçà de la fraternita de li batuy per li soy grandi defeti, e malicie.

[14] Stat. palerm., 1343, cap. 10, pag. 20.23: Et si mancassi per difectu di li ricturi, ki non fachissiru la supradicta correcioni, cayanu in killa pena ki è scriptu in lu nonu capitulu.

[15] Stat. viterb., c. 1345, pag. 162.6: poi vaiano insieme alu locu ordinato a cciò, et accusinosi deli loro difetti e legiasi la tavola.

[16] Stat. volt., 1348, cap. 25, pag. 44.16: Quando alcuno de' frategli de la detta compagnia non fusse bene ubbidiente e commettesse difetto, per lo quale la compagnia potesse avere o ricevere schandalo...

[17] Lett. volt., 1348-53, pag. 190.20: che li decti vostri fedeli simili difecti nè errori non attentino per innançi di fare...

[18] Lett. napol., 1356, 2, pag. 124.21: Et cu(n) tuctu zo è misteri che, poy che li difecti si conoscino esser(e) vinuti d'alcuni de ip(s)i, degiano a nui sperlongare li t(er)mini firmati a loro sat(is)faccione, p(er) zo che 'ndi so' passati multi jorni no(n) p(er) n(ost)ri difecti.

[19] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 16, pag. 572: Chi potrebe contar i lor difecti, / Ch'a mal far non se pente?

[20] Doc. amiat., 1373, pag. 110.14: mai i d(e)c(t)i buoi no(n) vene(r)o in mio t(er)reno né p(er) neuno mio fedele né sottoposto fur tolti, (et) dove altro si ne trovasse, cio[è] che neuno mio ci avesse co(m)messo alcu(n)o dif(e)c(t)o...

[21] Stat. cass., XIV, pag. 60.31: Lu modo de li peccati voy de li defecti sta i(n) iudicio de l'abate, lu quale ave iudicare (et) <si si> li culpi si sono maiore voy minore.

[22] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 183.3: ve siti voluti mettere a portare sì gran piso de venirevo tanto lontano da vuostri payse a darevone briga alle nostre maysone con vostra colpa e defiecto...

[23] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 102, comp. 40.10, pag. 113: Deh, come è gran faticha / nela façça impudicha / non palesar la commessa diffetta!

[24] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 217.13: fia inçunto a tuti dal ministro che tuti fidelmente s'acuxi de i deffeti...

3.1.1 Locuz. nom. Difetto originale: il peccato originale.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 7, pag. 169.20: non tanto quanto alcuni stimano, accresce d'onore e di dignità alla Madre di Dio l'essere preservata dal peccato originale, nè non si scema della sua santità l'essere conceputa col difetto originale, ch'è vizio della natura, e non della persona...

3.1.2 Fras. Trovarsi in difetto, essere in difetto, venire in difetto: essere colpevole.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.39, pag. 352: Non se ne trovò ancor decetto / chi con questi tre volse albergare. / Molto me ne trovo en gran defetto, / ch'eo a lo primo ancor non volse entrare.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 204.5: da lui è ogni virtù, e senza lui tutti siamo in difetto, e in peccati molti.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 2, pag. 8.5: puoi che giustamente tanto avaremo pianto e lamentato la colpa nostra e 'l disnore del buono Iddio, e vedendo in tanto difetto venuti, che faremo?

3.1.3 Fras. Trovare in difetti, in difetto: riconoscere qno colpevole di qsa.

[1] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 509.36: ad quelli li quali, chome decto è, seranno trovati in alcuni defecti, non si faccia la paga del suo soldo o loro soldi, se in prima non si dichiariscono loro defecti predecti ad decti officiali de' defecti. Et neentemeno li decti officiali della conducta

[2] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 509.21: Et se alcuno il quale trovato serae o fosse in alcuno defecto, et la scuza di cotale defecto non facesse dinanti ad decti officiali infra il decto termine di quindici die, i decti officiali de' defecti possano et ad loro sia licito [[...]] quello cotale il quale in alcuno defecto fie trovato, condempnare in quelle pene le quali si contengono in delli presenti ordinamenti...

3.1.4 Fras. Far difetto alla natura: andare contro le leggi naturali (rif. alla sodomia).

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 15.1716, pag. 232: Incesto, adulterio e fornicare / Ed anche far difetto alla natura, / In ciò si puo' lussuria divisare.

3.2 Evento negativo, calamità.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 7, pag. 13.10: r(espond)o ke per alcuno defecto particulare non se dia inpedimentire lo bene universale...

[2] Doc. sen., 1356, pag. 277.24: esse contrade sonno in grande necessità di buona aqua per la vita delli huomini e persone d'esse contrade, le quali sonno in non piccolo numero: sì anco per difecto del fuocho, il quale Idio ciessi...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 247.14: abiamo a vedere quanto sia la nostra miseria per li difetti accidentali a' quali temendo siamo suggetti. Or chi potrebbe espremere o dire compiutamente quante sono le cose, le quali per accidente ci porgono e danno e possono dare dolore e pena, e per consequente morte? Con ciò sia cosa che tutte le cose create da Dio, avegna ch'elli tutte le creasse buone e utili, per accidente possono essere ree e nocive. Raguarda il fuoco e l'acqua, i quali sono tanto utili che sanza essi non si può vivere e perciò che ci alimentano sono detti alimenti...

3.2.1 Estens. Tutto ciò che è negativo; il male.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 194.11, pag. 129: Dunqua çascun che si fa lor soçetto / encolpi si stesso e non altruy, / ché lasa 'l bene e prende lo difetto / e d'ora en ora mille planti e pluy / reçeve cum sospir, poy ch'el si crede / aver reposso dove mancha fede.

[2] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 15.10, pag. 39: Et è sì brive et ratta la dimora / nostra nel mondo qui pien di difecto...

3.3 Locuz. agg., locuz. avv. Con difetto: che è errato; in maniera errata.

[1] Doc. fior., 1356 (?), pag. 250.11: è chomesso erore sopra le dette cholone, però che le mura sono piue grosse da l'uno lato, che da l'antro. [[...]] Di che a me pare, che le ditte quatro cholone e volte ed archora e mura che sono chon difetto apogiate a le dette cholone, sie si debiano disfare e rifare, sichome diroe apresso.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 2.5, pag. 163: credavam, sì come gente stolta, / che la lor vita fusse con defetto, / essendo degna di vittoria molta...

3.4 Fras. Venire in difetto: diventare negativo (detto della fama).

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 299.2: la castitade e l'onestade e la puritade del corpo si loda e la coruttione della carne si danna. Né per ciò alcuno potrebbe guadagnare l'amore di sì gran donna, che per quello la sua fama non venisse in difetto fra buoni e fra savi in tutte le parte del mondo a ragione.

4 [Econ./comm.] Ammanco. || (Santanni, p. 60).

[1] Doc. prat., 1275, pag. 525.7: Ser Fra(n)cionetto notaio p(er)ch'asse(n)proa li difetti di vijj porte, s. iiij. [[...]] Ser Arigo (e) ser Guiccardo p(er)ché stettero a rricholglere li difetti (e) cho(n)da(n)nagioni, s. xl.

5 [Astr.] Temporaneo oscuramento di un corpo celeste, parziale o generale; [in partic.:] eclissi (di sole o di luna).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 58.2: sempre una parte de lei ène illuminata e l'altra ène tenebrosa e oscura [[...]]. E 'l filosofo pone questo defecto per la interpositione de la terra, sì che per lo corso ke non è uguale lo sguardamento non è uguale e così e 'l lume non è uguale, e vene perdendo el lume (et) oscurandosi da la parte nostra a poco a poco...

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 1, pag. 97.12: Nel quarto capitolo diceremo de' cerchi e de' movimenti de le pianete e de le cagioni per le quali addiviene eclisse cioè difetto o di luna o di sole.

[3] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), IV, 23, pag. 200.19: Il die che 'l Signore Nostro Iesu Cristo ricevette passione, essendo fatte le tenebre per tutta la terra, i filosafi ch'erano ad Atena non poteano di ciò trovare la cagione ne le cose naturali, però che non fue naturale il difetto del sole, sì perché la luna era poco meno de la ragione del sole o vero nel congiugnimento del difetto, come suole essere pure nel sinodo del sole e de la luna (la luna era di 15 die e così era in compiuta distanzia dal sole), sì altressì percioe che 'l difetto non toglie il lume a ttutte le parti de la terra, sì altressì perché non può durare tre ore. E che quel difetto togliesse lume a tutte le parti de la terra...

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 28-39, pag. 598, col. 1.10: 'Ecclipsi', grece, si è a dire 'defetto' o vero 'ascondemento de luxe'.

[5] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 105.14: Hec eclissis id est lo defecto.

5 Lite. || (Baudi di Vesme).

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 99, pag. 235.27: se alcuno deffecto fusse tra 'l venditore et lo comperatore, che li saggiatori o alcuno di lloro, che di ciò fusseno richiesti di fare saggio in alcuna potega di saggiatore fuore della suo bottega, che vi debbia andare, et fare lo decto saggio o sagii, a pena di soldi C a vuo' del Signore Re per ogni volta che richiesto ne fusse et no' lo facesse. Et debbiane pigliare del saggio soldi V, cioè del primo saggio che facesse fuore della sua bottega, cioè del suprascripto deffecto; et se piò d'uno saggio facesse di quello medesmo deffecto...

[u.r. 26.03.2024]