0.1 dighociola, digocciolare, digocciolaro.
0.2 Da gocciola.
0.3 <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>: 2.
0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Pratica del vino, 1342/48 (fior.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Pär Larson 08.03.2004.
1 Far asciugare goccia a goccia; sgocciolare.
[1] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 7.16: Poi, chavatone questa fecia, lava la bote giù nel fondo, e none altrove, dov'è stata la fecia, chon eso una granatuça, e lava anche il meçule; e poi lavata, e tu la dighociola e chinala, [ch]e l'acqua n'escha fuori...
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 368.26: Il detto allume poi ch'è fatto e aghiacciato nella pila sì ne 'l traggono e mettonlo in cofani, e sopra ciascuno coffano entrovi l'allume sì vi gettano suso insino a 3 secchie d'acqua chiara, e poi lo lasciano stare a digocciolare 2 dì ne' detti coffini; e poi lo mettono ad asciugare in una aia netta e bene spazzata uno dì che sia bello tempo...
2 Emettere goccia a goccia; essudare.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 2.3: Le rame in questo albero fue la santa anima quale è la preziosa midolla della sapienza di Dio, la scorza fue la bella conversazione divina, la gomma di questo albore furono quattro preziose cose di troppo grande virtude che i suoi preziosi membri digocciolaro, ciò furono acqua, lagrime, sudore e sangue.
[u.r. 09.01.2009]