DISGROPPARE v.

1 Sciogliere un nodo, un legame (anche pron.).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.254, pag. 397: «Zo no se porrea conseguir: / enderno smojerao sei, / se da mi partí ve crei; / questo ligame, zo me par, / no è cossì per desgropar.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 6.107, vol. 1, pag. 95: Ma qui disgroppo un nodo, / se fossi in sala o in camera poi, / ché quivi convien noi / certe altre cose veder e notare, / è salvo il ragionare / che cosa nuova occorrendo richiede.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.126, vol. 2, pag. 151: Più cara è l'una; ma l'altra vuol troppa / d'arte e d'ingegno avanti che diserri, / perch'ella è quella che 'l nodo digroppa.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 9, 115-129, pag. 166, col. 1.13: Più cara è l'una, çoè l'autorità della ecclesia; ma l'altra, çoè... quella della discrezione, è molto maestrevole, et è quella che desgroppa ogni nodo.

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 9, 115-129, pag. 215.4: Perch'ella è quella; cioè la bianca chiave è quella, che il nodo disgroppa; cioè disviluppa e dissolve lo nodo dei peccati: sono sì impliciti e meschiati l'uno coll'altro, che ben vi vuole essere artificio a disfare la loro implicazione...

[6] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] madr. 17.8, pag. 44: Ligomi per li piedi cum la coda / e questa serpe me mordea sì forte, / ch'io me svegliai poco lonci da morte. / Atorno 'l collo me lassò una stropa, / che per incanti mai no se desgropa.

2 Trasl. Parlare senza freni, sfogarsi.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.2: Perdonime ciascun s'io parlo troppo, / ch'io me desgroppo - e schioppo - di parlare / contra l'oche del mare / che vuol notare - a forza in l'altrui acque.