FÓRFORA s.f.

0.1 forfor, forfore; f: furfore.

0.2 DELI 2 s.v. forfora (lat. furfurem).

0.3 Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342: 1.

0.4 In testi tosc.: Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

0.7 1 Lo stesso che crusca. 2 Prodotto di desquamazione del cuoio capelluto. 3 Lentiggini del viso.

0.8 Pär Larson 01.03.2004.

1 Lo stesso che crusca.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.17: Lo mondo si è chomo un rescar da pugli, un pagliar da oche: de là si è 'l fromento d'i to' cristian vraxi; hi ben de 'sto mondo son forfor e vinace o grape da porci.

2 Prodotto di desquamazione del cuoio capelluto.

[1] F Guglielmo da Piacenza volg. (ms. Landiano) XIV pm. (it. sett.): De le forfore e sfesure che se fano sovra el cavo. Furfore sie alcune superfluitade che se genera in la codega del cavo e procedono per dominio de sicitade che descorre suso quelo logo onde si separa alcune parti de alcune altre a cussì si fan furfore e alcune fixure. || Altieri Biagi, p. 82.

[2] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 32.24: Fa lesciva, cioè ranno, de la merda del cholonbo e lavane lo chapo, e chuosci la radisce de la malva ne l'aqua e lavane il chapo; e fa chadere le forfore. Chuosci la buccia de l'ulivo ne l'acqua: fa nascere molti chapelli.

[3] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 6, cap. 32: Et la sua [[del capelvenero]] cienere con acieto et con olio è utile alla alopitia et con l'olio della mortella et con vino et con ranno fa cresciere i capegli et non gli lascia cadere. Et la sua cienere con ranno è utile alle forfore del capo et la consuma et diradicha... || Crescenzi, [p. 213].

3 Lentiggini del viso.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 47, pag. 376.27: i vini esquisiti, il soperchio de' quali similemente generò in loro omori dannosi, li quali per le gambe, per gli occhi e per altre parti del corpo sozi e fastidiosi vivendo versarono; e per la neve, il male condensato nutrimento, per lo quale non lucidi ma invetriati e' spesso di vituperosa forfore divennero per lo viso macchiati.

[u.r. 26.02.2007]