0.1 capace, capachi, capaci, capacie, capacissima, capaxio, capaze, chapace.
0.2 Lat. capax, capacem (DELI 2 s.v. capace).
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.
0.4 In testi tosc.: Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.
0.7 1 Che è in grado di ricevere e contenere qsa al suo interno. 1.1 Fig. 1.2 Che è in grado di ricevere e contenere al suo interno molte cose; ampio, capiente. 1.3 Che contiene attualmente qsa al suo interno, che è pieno di qsa (anche fig.). 1.4 Che è in grado di essere contenuto (in qsa, in relazione all'ampiezza del contenitore). 2 Che è in grado di fare qsa. 2.1 Che è in grado di comprendere qsa. 2.2 Alla portata di, possibile (a qno, in relazione alle sue qualità). 3 [Derivante da errore di trad. o da fraintendimento dell'originale].
0.8 Maria Clotilde Camboni 09.04.2004.
1 Che è in grado di ricevere e contenere qsa al suo interno.
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 6, pag. 68.21: dove nonn- è luogo che per ampiessa sia capace d'uno omo, non sarà capace di Dio.
[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 219.17: ad ciò che lo vaço sia capace conviene che tre cose intervegnano: che sia voito, che sia intero, che sia semplice.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 32, 49-60, pag. 714, col. 2.9: se responde questo regno alla provedença de Deo como in l'exempio l'anello al dido, che no manca né avança; çoè lo 'reame' non è stabilido dal segnor maore né piú capace, ní li predestinati deno passar lo numero, ní esser altri ch'i predestinati.
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 219.15: dobbiamo avere vaselli capaci, vili et utili et così potremo congregare questi beni spirituali.
[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 6, cap. 6.241, pag. 224: In guidardone ti giuro e prometto, / Che, se ttu fai te capacie di tanto / Quant'io sarò a donar larga e libera, / Tu porterai tuo intendimento assai.
1.1.1 Sost. Chi può legittimamente ricevere un'eredità.
[1] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 37, par. 1, vol. 1, pag. 409.19: [[le cose lasciate in eredità ai figli naturali]] siano avute per autorità de quista costitutione e decreto overo ordenamento per legeteme lassete e contratte e per così siano avute cho' se fossero agl capace lassate e date, sì che da esse secondo cho' da non degne togllere non se possano da alcuno legetemo successore...
1.2 Che è in grado di ricevere e contenere al suo interno molte cose; ampio, capiente.
[1] Giunte a Restoro, XIV in. (it.sett./fior./eugub.), [11], pag. 260.4: Adunque, cum ciò sia cosa che 'l mondo tiene ogne cosa, necessario fu che 'l mo[n]do fusse ritondo; imperciò che tutti i corpi che possono tenere alcuna cosa, il corpo rotondo è più perfetto e più capace di tutti li altri...
[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 9, pag. 102.12: imperciò che di tutti i corpi che posson tenere alcuna cosa il corpo ritondo è più perfetto e più capace di tutti gli altri, adunque, con ciò sia cosa che 'l mondo tiene ogne cosa, necessario fue che 'l mondo fosse ritondo.
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 141.16: la città di Dite capace hae mille entrate, e le porti d'ogni parte aperte.
[4] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 6.24: lu Apostulu [[...]] dichi: Considirandu adunca et imaginandu plui volti kisti e multi altri devoti paroli, provistu esti e determinatu [[...]] di compilari e compuniri di tucti li supradicti capituli alcuni cosi plui capachi e devoti...
[5] Gl Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 164.16: ventre capace, cioè grande...
1.3 Che contiene attualmente qsa al suo interno, che è pieno di qsa (anche fig.).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 137.4: Et in veritati, quantu se apertinia ad incircari li sacrificij di li guerri et a beni iudicari condutti di cavaleri, lu pectu di Hannibal, capaci di nobili spiritu, seria statu plù gravusu ca tutti li sacrificij di Bithimia, eciandeu per testimoniu di issu lu deu Marti.
[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 483.5: Né lo tensonamento deli nobeli cavalli non te fuça: lo Circo, capace del povolo, ha molte aseveleçe.
1.4 Che è in grado di essere contenuto (in qsa, in relazione all'ampiezza del contenitore).
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 39.6, pag. 157: lá 'nd'io ne porto tutto 'l mio cordoglio, / che non caprebbe scritto su 'n un foglio, / che gli fuss'entro la Bibbia capace...
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.85, pag. 395: la perfetta pace me fa l'alma capace / en onne loco potere regnare.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 193.3: Altressì è il più capace: vede insino al cielo...
[3] Lett. volt., 1348-53, pag. 210.23: questo spedale nonn è religioso perché nonn è erecto de voluntate nè de conscientia del veschovo, nè chapace a retenere leghato veruno...
[4] Stat. fior., 1355, pag. 561.14: quelli che saranno trovato [sic] avere vinto per le due parti di presenti a lo scruptinio sopradetto, s'intendano essere stati, e essere, approvati, e idonei, e buoni, e sofficienti a essi Offici, e ciascuni d'essi, e capaci d'essi, e di ciascuni d'essi, e abili a essi.
2.1 Che è in grado di comprendere qsa.
[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 13, pag. 91, col. 18.17: Io non ne scrivo né voglio che questo tractato si comunichi a huomini nuovi e inexperti di spirito: però che non sarebbono sufficienti ad intenderlo: e forse che parrebbe a lloro essere errore quelle chose delle quali non fussono e loro intellecti capaci.
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 434.28: Ed ancora appare quinci, [che] ciòe ch'è creato, è poco capace a comprendere Idio, infinito bene, il quale - sè con sè misura...
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 26.27: nullo è, se non fosse al tutto pazzo, che non possa essere capace almeno di questo tanto, cioè che Dio è, e che si debbe dall'uomo e temere, ed amare, e che in lui si può, e debbe sperare.
2.2 Alla portata di, possibile (a qno, in relazione alle sue qualità).
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 6, cap. 6.159, pag. 221: Senza vedervi, voi veggia sì chiara, / Quant'è capacie a mie bassa natura...
3 [Derivante da errore di trad. o da fraintendimento dell'originale].
[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 23, vol. 7, pag. 475.15: [32] Questo dice lo Signore Iddio: tu berai lo calice della tua sorella, lo qual è profondo e largo; e sarai posta in derisione e subsannazione, la quale sei capacissima. || Cfr. Ez. 23, 32: «Haec dicit Dominus Deus: Calicem sororis tuae bibes profundum et latum: eris in derisum et in subsasannationem, quae est capacissima».
[u.r. 13.10.2020]