CONSUMATO (1) agg.

0.1 consumae, consumada, consumata, consumate, consumati, consumato.

0.2 V. consumare 1.

0.3 Scritti spirituali ven., XIII: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Scritti spirituali ven., XIII; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.).

0.7 1 Logorato dall'uso continuo o dal tempo, consunto. [In contesto fig.:] in procinto di crollare, pericolante (detto di un edificio); sgretolato (detto di una pietra). 1.1 Fig. [Rif. a persone:] stremato (in seguito a gravi tormenti fisici o per un grande dolore); sciupato (nell'aspetto), sfiorito. 1.2 [Rif. a parti del corpo:] logorato per il continuo pianto (detto degli occhi); raggrinzito (detto della mano); stremato per la fatica (detto dei piedi). 1.3 Pieno di tormenti, travagliato. 1.4 [Detto di una città:] in rovina; disfatta.

0.8 Rossella Mosti 04.05.2003.

1 Logorato dall'uso continuo o dal tempo, consunto. [In contesto fig.:] in procinto di crollare, pericolante (detto di un edificio); sgretolato (detto di una pietra).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 58, pag. 129.39: io salterò fuori della magione vecchia, fracida, e consumata. || Cfr. Sen., Ep., VI, 58, 35: «prosiliam ex aedificio putri ac ruenti».

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 12, pag. 21.35: che sarà di me, se le pietre nel mi' tempo son così consumate. || Cfr. Sen., Ep., I, 12, 1: «quid mihi futurum est, si tam putria sunt aetatis meae saxa?».

[3] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Gs 9, vol. 2, pag. 431.19: [13] i vestimenti e i calzamenti, i quali mettiamo e abbiamo in piede, per la lunghezza della lunga via sì sono rotti e stracciati quasi consumati.

1.1 Fig. [Rif. a persone:] stremato (in seguito a gravi tormenti fisici o per un grande dolore); sciupato (nell'aspetto), sfiorito.

[1] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 151.10: Eo era batudo e flagelado e la mia mare gran dolor avea portado, ke l'era tuta consumada.

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.221, pag. 168: oimè lassa, caddi tramortita, / sì mi fu gran ferita / veder lo mio figliuol sì consumato!

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 23, pag. 158.35: Tu ti dovresti ingegnare di rallegrarti, acciò che la tua bellezza, conservata, multiplicasse sì che, quando tu andrai a Montoro, tu potessi piacere a Florio, il quale, se consumata ti vede, ti rifiuterà...

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 37.4, pag. 172: Giosafà era pien, grasso e giocondo / e tu se' tanto magro e consumato...

- Consumato di magrezza: emaciato.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 353.16: Egli è pannaccioso, sozzo, consumato di magrezza...

1.1.1 Morto.

[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 152, pag. 853: Alora se començò una tal guerra / dentro Faença e Bologna la bella / che molti cavalieri n'andò per terra / consumati...

1.2 [Rif. a parti del corpo:] logorato per il continuo pianto (detto degli occhi); raggrinzito (detto della mano); stremato per la fatica (detto dei piedi).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 492.27: la mano del vecchio, consumata per antichitade...

[2] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.303, pag. 115: gi çigi e i ochi bei più ch'el sole respiandente, / chi parevan çephiri e cherubim luçenti, / mo èm reclusi e volti e stam devotamente / tuti consumae e tuti piangolenti...

[3] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), I.15, pag. 373: Guarda gli schietti piè leggieri e bianchi, / [[...]] / vedigli 'n terra consumati e stanchi...

1.3 Pieno di tormenti, travagliato.

[1] Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.), 6.13, pag. 68: E gli occhi con amaro lagrimare / sì sfogheranno il cor, ma consumata / ed angosciosa la mia vita fia.

1.4 [Detto di una città:] in rovina; disfatta.

[1] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 7.13: Morto ch'ello foe, la cità romaxe cussì consumada e guasta, ma ello inançi ch'el morise sì començò a volere refare la cità...

[2] A. Pucci, O lucchesi, 1370 (fior.), st. 14.4, pag. 21: Ricordivi che poi lo 'nperadore / Signoreggiando la città di Lucca, / Trovò ch'ell'era munta d'ogni onore / Per le gravezze consumata e stucca...

[u.r. 28.05.2009]