COPIOSO agg.

0.1 copiosa, copïosa, copiose, copiosi, copïosi, copiosissime, copiosissimu, copioso, copïoso, copiosu, copioxa, copïoxa, copïoxi, copiuse, copiusi, copiusissimi, copiuso, copiusu, cupïosa, cupioso, cupiusa, cupiusi.

0.2 Lat. copiosus (DELI 2 s.v. copia 1).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; <Doc. ven., 1374 (2)>; Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Abbondante per numero o quantità; numeroso, ampio. 2 Largamente provvisto di qsa; ricco. 2.1 [Rif. ad un oratore o scrittore:] dall'eloquio facile ed efficace, facondo. 2.2 [Detto di un discorso, eloquio o composizione letteraria:] ricco di dottrina, di esempi; eloquente. 3 [Con valore avv.:] in grande misura, in grande quantità, abbondantemente. 3.1 [Rif. all'atto del parlare:] eloquentemente, distesamente.

0.8 Pär Larson 19.04.2004.

1 Abbondante per numero o quantità; numeroso, ampio.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 150.7, pag. 219: Ma oltr'anche gravoso / e dispiacente estim', al meo sentire, / de omo, in cui savere è copioso / e valor valoroso / in fare retto e piacentero dire, / und'onor caro, orrato e grazioso / e amor amoroso / di part'onne ferea sor lui venire, / e noioso alcun vizio in lui resede...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.381, pag. 168: «Autoritate sì do copiosa / al preite, che lo deia ministrare: / de benedire e consecrare usa / e de potere asciogliere e ligare».

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 41, col. 18.15: la superna carità che m'ha voi nell'anima vestite mi sforza la divina sapientia con humile fervore pregare che si degni per vostra excellente corona fabricare nella mia simplicitate splendide e spirituale virtudi vestire: delle quali possiate copiosa elemosina ricevere.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 69.15: 41. E quista fu laudabili urdinaciuni se tu guardi beni oy la persuna oy la cosa, ca et efficacissimu et copiosissimu nutricamentu di virtuti esti lu hunuri.

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 747.16: 25 Io vidi nel mezzo di quello una fontana di bianchissimi marmi, per intagli e per divisi e per abondanza d'acque molto da commendare, le quali così copiose e scarse moveano da quella, come Pomena volea.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 28, pag. 136.17: «Beai vu quando facendo ben, gli homi ve daran persecucion, goî in quel bon dì e habiê gran festa per lo gran guaagno vostro e marcé copioxa che v'è governaa in cel...

[7] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 70, col. 2.13: Imperciocchè dall'una parte disponendo se medesima s'apparecchia, dall'altra parte provocando la divina larghezza merita di pervenire a maggiori cose e a copiosi premii per lo suo dono grazioso.

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, prol., vol. 2, pag. 133.10: Et cungregati cum li anciani, di comunicatu cunsiglu dunaru copiosa munita a li cavaleri, dichendu a lloru: - Dichiti ki li disscipuli soi vinniru di nocti, et raperulu, vui dormendu.

[9] <Doc. ven., 1374 (2)>, pag. 145.9: «Messer lo amirallo, li gentilhomini et lo comun de Ragusa, vestri cordiali amici, ve ringracia assa' quanto elli pò et sa dela vostra faticha et savio modo che avé tegnudo cum vostra copiosa descrecion delo acordamento deli lor servicii...

[10] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 263.10: Questo luogo à questa natura e grazia che sempre sta abondevole e copiosa di tutti beni, e lla luce ch'è in questa isola si è [luce] di Cristo e nonn- è di sole né di luna e perciò non ci viene mai notte per niuno tempo».

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 234.22: Questo è lo muodo che la citate de Cesena in Romagna fu guadagnata. Ora se para lo legato sopra la citate de Forlì. Primo ordinao l'oste granne e copiosa.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 55.37: Questa citate sì era multo bellessema tucta murata e circumdata de turri, guarnuta de belle case et ostieri, e pyena de populo copioso e de moltitudine de altri nuobele humini.

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 116.4: Partia dunca la tentacium, l'omo de De' Beneto, quasi tera ben coltivâ, caçae e çitae le spine, començà a rende' e a dar pu copioso fruto de vertue, e lo so nome se començà monto a destende' e avei' fama de gram santitae.

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 10, pag. 142.10: Et emp(er)ciò non de' e(ss)ere lu stallone multo grasso et humido, né multo sicco ma, se tene lo meçço, è più aptu ad generare et de' tenere più de l'umido che del sicco, perciò che de la copiosa materia s'engenera el grande corpu.

2 Largamente provvisto di qsa; ricco.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 15.18, pag. 573: Madonna, ò gran vergongna de venirte a ppregare / per la grande abundantia de la mia nequetate; / ma la tua pïetança me dà gran scecurtate, / la quale abunda tanto co' fonte copïosa.

[2] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 87, pag. 20: Poi che fui a questa foresta, / da null'altra fui richiesta: / tal desidera la festa, / che la vita li è recusata. / Quelli che son copïosi / non curan li bisognosi, / dai cortesi virtüosi / non sarabbo abbandonata».

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 40.39, vol. 1, pag. 277: «Se questi è propheta copioso / di scïentia, non siria coitoso: / se sapesse ciò c'à en liei nascoso, / no la dignarebbe di guardare, / se sapesse com'è peccatrice, / c'ave d'ogne vitio in sé radice: / poi receve da la meretrice / tutto suo servitio per ben fare!»

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 34, pag. 177.22: Avere dignità, come di re o di 'mperadore, essere copioso di ricchezze, avere onore e la gran fama nel mondo, avere diletti - qui si comprendono tutti i diletti e di gola e di lussuria e tutti gli altri -: or dicean costoro che queste cose compievano la beatitudine.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 74, pag. 185.36: Tanto quanto la vertù sarà salva, tu non sentirai la perdita di neuna cosa. Non sarà più beato colui, ch'è copioso di compagnia d'amici, e di figliuoli; certo nò...

[6] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1587, pag. 394, col. 1: Patre mio celestiale, / tu li dà sanitate / et infine sanctitate; / e se so abesongiusy, / tu li fa copiuse / delle cose mundane / multu più che no ane...

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 347.10: 52. Questi fue disideroso d'aricchire li suoi, che tutti li benificj di Santa Chiesa che diede fuori, a' suoi consorti vendè e prese moneta, conferìe grazie, sempre accettando quella persona, la cui borsa gli era più copiosa.

[8] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 1, pag. 4.10: Ora parla Dante per fighura che Virgilio gli parla, ciò è leghando e dimandalo perchè none istudia e perchè non viene cupioso di sciença...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 1, vol. 1, pag. 276.6: Questo Federigo regnò XXX anni imperadore, e fue uomo di grande affare e di gran valore, savio di scrittura e di senno naturale, universale in tutte cose; seppe la lingua latina, e la nostra volgare, tedesco, e francesco, greco, e saracinesco, e di tutte virtudi copioso, largo e cortese in donare, prode e savio in arme, e fue molto temuto.

[10] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 17, ch., pag. 258.28: E grande maraviglia adivenne ne la Magna, in uno luogo che ssi chiama Lonfen, ov'è un fiume copioso d'acqua che si chiama Necarus, e l'acqua di questo fiume si seccoe per ispatio d'uno milliaio...

[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.71, pag. 289: Poi chiara e nota la Buemmia fumi, / copiosa d'argento e di metalli, / con bella gente e di novi costumi.

[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 262.30: Questa montagna è quella la qual se chiama Ida, la qual fo multo copiosa d'ogni bon fructo, Ora è diserta etc.

[13] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 54.144, pag. 126: Lo so nome sanctissimo tanto èe virtuoso, / chi lo chiama in palexe o veramente in ascoxo, / çama' per nessun tempo non serà besognoxo / che a tuti streti punti ne serà copioso.

[14] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 298.16: Era adunqua, dallonga la citate de Thesalia, uno antiquu hedificio, forse per octo miglya, et in miezo de questo erano alcuni buoschi onde spe<s>se volte li ri de Thesalia erano usati de vinire a cazare, concessa de cosa che quilli buoschi fossero multo cupiusi de cazasone.

[15] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 16, pag. 145.22: Unde lu te(m)po de la primavera, co(n)ciosiacosa che illo sia temperato et copiosu de pascue, maximam(en)te all'uno et all'altro se convene.

2.1 [Rif. ad un oratore o scrittore:] dall'eloquio facile ed efficace, facondo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 28.4: Furono uomini folli sanza discrezione, li quali, veggendo che alquanti erano in grande onoranza e montati in alto stato per lo bello parlare ch'usavano secondo li comandamenti di questa arte, sì studiaro solo in parlare e tralasciaro lo studio di sapienzia, e divennero sì copiosi in dire che, per l'abondanza del molto parlare sanza condimento di senno, che cuminciaro a mettere sedizione e distruggimento nelle cittadi e ne' comuni et a corrompere la vita degli uomini...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 48, pag. 272.18: A Cornillo suo nipote scrisse Cicerone, che aiutatore non poteva elli menare avanti migliore nè più sottile che Cesare, nè più copioso a pensare vere sentenzie.

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Filis, pag. 11.5: io credetti alle tue lusinghevoli parole, delle quali tu eri molto copioso; e ancora credetti alla tua nobile schiatta, ed alli tuoi Iddii, ed alle tue lagrime.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 674.21: Tutti gli occhi d'Asia assegnaro Ibrea Milasio, parlatore di copiosa et attizzata facondia, essere fratello carnale d'uno servo di Ginnici...

2.2 [Detto di un discorso, eloquio o composizione letteraria:] ricco di dottrina, di esempi; eloquente.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 33, pag. 30.18: Questo ornamento è molto copioso, perché in poche parole comprende molte cose, dando a ciascheduno l'officio suo, e scevera le cose e divide le persone.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 20.8, pag. 780: [Or] odi semegliança deletosa / ke mostra la potentïa divina / per la santa Scriptura copïosa...

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 9, pag. 90.15: Alquanti dicono che questo fiume è la scrittura divina. Altri dicono che questo fiume è l'anima dell'omo. Altri dissero che questo fiume fue la sapienzia divina e però sono copiose le scritture.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 12, vol. 2, pag. 241.8: Or quì averebbe copiosa materia di commendare la mansuetudine, e la pazienza; ma perchè in diversi luoghi di sopra ne è detto, ed anco perchè ne feci un proprio Trattato molto copioso, ora quì me ne passo di più dirne...

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 55, terz. 62, vol. 3, pag. 117: E fu il più sommo dicitor per rima, / che fosse allor tra gli uomini mortali, / e fe la Vita nuova d'amor prima. / Poi fece sedici Canzon morali, / tanto eccellenti, e tanto graziose, / che mai d'altrui non si vider cotali. / Poi tre Pistole fece copiose / pure in volgar, con tanto intendimento, / che forse mai non fur sì belle prose.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 6.13: Dunqua per commune utilitate e diletto fo questa opera vulgare, benché io l'aia ià fatta per lettera con uno latino moito [...] Ma l'opera non ène tanto ordinata né tanto copiosa como questa.

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1004.22: Sì che da quell'ora innanzi, in quello che s'appartiene a quello sacramento, gli fu dato il sentire più profondo, e il parlare più copioso, onde poi a laude de la 'ngeneratrice de' suoi trattati, compuose quella solenne operetta, ne la quale ispianòe quella lezione del Vangelio: «Mandato fu l'angelo Gabriello».

3 [Con valore avv.:] in grande misura, in grande quantità, abbondantemente.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 72, vol. 1, pag. 137.22: i soldati no· ssi vollono strignere a Bologna, anzi di loro albitrio mossono il campo e tornarono a Budro, e ivi, ch'era luogo ubertuoso e che 'l marchese dava copioso, si mossono ad attendere se ' danari de lloro soldi e dell'altre promesse venissono...

3.1 [Rif. all'atto del parlare:] eloquentemente, distesamente.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 11, cap. 1, par. 8, pag. 207.2: Tullio, de officiis. Grande maravigliamento è dell'uomo che parla copioso e savio, lo quale quelli che l'odono reputano di maggiore intendimento che gli altri. || Traduce il lat. «Magna admiratio est copiose sapienterque dicentis».

[u.r. 24.11.2020]