CORAZZAIO s.m.

0.1 corazzai, corazzaio, corazzaro.

0.2 Da corazza.

0.3 Stat. fior., c. 1324: 1 [4].

0.4 In testi tosc.: Stat. fior., c. 1324.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Chi fabbrica corazze.

0.8 Milena Piermaria 25.03.2004.

1 Chi fabbrica corazze.

[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 495.11: Lando di Guccio Gennai corazzaio di porte del Duomo.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 91, terz. 78, vol. 4, pag. 185: la sedecima sono i Galigai, / che sentir fan da lungi i lor rigagnoli. / Seguitan poi Corazzai, e Spadai.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 96.29: Lo primo che questa coniurazione fece sentire fu uno corazzaro, lo quale gìo allo duca, como cenava, e disse: «Voi devete essere muorto».

- Arte dei corazzai.

[4] Stat. fior., c. 1324, cap. 1, pag. 11.18: e tutte l'altre infrascritte Arti de la città di Firenze, le quali sono queste: cioè l'Arte de' Vinattieri, l'Arte degli Albergatori Maggiori, l'Arte di coloro che vendono sale e olio e cascio, l'Arte de' Galigai grossi, l'Arte de' Corazzai e Spadai...

[u.r. 28.05.2009]