COZZARE v.

0.1 chozzare, cozando, cozare, cozaro, cozza, cozzando, cozzano, cozzansi, cozzante, cozzar, cozzare, cozzaro, cozzi, cozzò.

0.2 Etimo incerto: Voce onom. per VEI s.v. cozzare. || Non convince per ragioni fonetiche la derivazione diretta da coccia proposta da DELI 2 s.v. cozzare e Nocentini s.v. coccia; Alessio ipotizza che cozzare sia variante merid. o sett. del pis. cocciare (DEI s.v. cozzare), benché anticamente la voce sia att. solo in testi tosc.

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Fatti dei Romani, 1313 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

0.7 1 [Detto di animali:] urtare con le corna, battere con impeto contro qsa. 1.1 Fig. [In senso osceno]. 2 Estens. Colpire violentemente, andare contro. 2.1 Fig. Venire in contrasto, lottare.

0.8 Sara Ravani 11.02.2004.

1 [Detto di animali:] urtare con le corna, battere con impeto contro qsa.

[1] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 5.82, pag. 326: Qui sono leoni, - e gatti mammoni, / e grossi montoni - vedut'ho cozzare.

[2] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 213.10: io farò il montone chozzare al muro ed ale forteze per tutto là ove tu vorai. || Cfr. Fet des Romains, p. 355, cap. I, par. 8: «ge ferai le moton hurter as murs et as fortereces...».

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 505.17: e ordinerò dinanzi ai tuoi altari un bianco giovenco con dorata fronte e portante il capo igualmente colla sua madre; e già cozza e quel già sparge la rena co' piedi.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Oenone, prol., pag. 41.12: spesse volte per suo ingegno divenne signore e maggiore de' vicini pastori e de' loro armenti, e facea cozzare insieme li montoni e li tori...

- [In similitudine].

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 57, pag. 110.11: e come due tori colle corna cozzano insieme, non altrimenti questi due baroni si percuotevano con gli scudi sonanti.

1.1 Fig. [In senso osceno].

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 125.29: le si coricò allato e [[...]] con lei incominciò amorosamente a sollazzarsi. Il che poi che ella ebbe sentito, non avendo mai davanti saputo con che corno gli uomini cozzano...

2 Estens. Colpire violentemente, andare contro.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 6, pag. 79.1: Io farò cozzare al mare et alle strettezze, se tu vorrai. Noi non trovarremo città che noi non distruggiamo... || Con prob. fraintendimento del testo originale cit in 1 [2].

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.51, vol. 1, pag. 550: Con legno legno spranga mai non cinse / forte così; ond'ei come due becchi / cozzaro insieme, tanta ira li vinse.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 110.12: così qui quelli peccatori, correndo l'uno contro a l'altro, urtano, cozzansi, e percuotonsi...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 78, vol. 1, pag. 701.8: erano tornati al Borgo a Panicale forniti di molte scale, e bolcioni ferrati da cozzare le mura della città...

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 32, pag. 467.2: onde essi per ira se cozaro a modo de due bechi, per l'ira che ebbero...

2.1 Fig. Venire in contrasto, lottare.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 98.2, pag. 136: E tu, o sconsolata mia sorella, / che credi far? Cre' tu cozzar co' fati?

[u.r. 12.06.2015]