0.1 chozzo, cozo, cozzi, cozzo.
0.2 Da cozzare.
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).
0.5 Locuz. e fras. dare di cozzo 1.1.
0.7 1 Urto violento, percossa; contrasto aperto, scontro. 1.1 Locuz. verb. Dare di cozzo: urtare con forza, imbattersi, scontrarsi.
0.8 Sara Ravani 16.02.2004.
1 Urto violento, percossa; contrasto aperto, scontro.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.55, vol. 1, pag. 115: In etterno verranno a li due cozzi: / questi resurgeranno del sepulcro / col pugno chiuso, e questi coi crin mozzi.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 71, terz. 66, vol. 3, pag. 293: Nel predett'anno, del mese d'Aprile, / ebbono i Fiorentin Castel di Pozzo, / com' udirai, per bel modo, e sottile; / che andando a rifornirlo sanza cozzo / la gente di Castruccio...
1.1 Locuz. verb. Dare di cozzo: urtare con forza, imbattersi, scontrarsi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.11, vol. 2, pag. 262: Sì come cieco va dietro a sua guida / per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che 'l molesti, o forse ancida, / m'andava io per l'aere amaro e sozzo...
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 4, vol. 2, pag. 463.5: però ch'era ben guernita di gente da piede e da cavallo, e dato di cozzo in essa co· lloro dammaggio si tornarono a Bologna...
- Fig. Opporre resistenza, mettersi in contrasto (con il fato). || Sinon.: contraddire, recalcitrare.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.97, vol. 1, pag. 154: Perché recalcitrate a quella voglia / a cui non puote il fin mai esser mozzo, / e che più volte v'ha cresciuta doglia? / Che giova ne le fata dar di cozzo?
[4] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9, pag. 209.31: E dico che fato è dispositione de Dio; e però dice dar di cozo, idest contradire o recalcitrare a la voluntà de Dio.
[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 35, pag. 288.27: «Che giova nelle Fate dar di cozo?».
- Fig. [Detto di un male:] farsi incontro (provocando sofferenza).
[6] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 11, 2.12, pag. 791: Ed hammi d'allegrezza sì 'l cor raso, / ch'ira e melenconia i' porto in gozzo / quand'io non veggio el monte de Parnaso. / Ed ogne mal mi dà 'ncontro di cozzo...