CREPARE v.

0.1 chrieva, crepa, crepali, crepando, crepano, crepanu, crepar, crepare, creparea, crepari, creparono, crepasse, crepasseno, crepassero, crepasti, crepata, crepate, crepati, crepato, crepatuli, crepau, crepava, crepavano, crepe, creperebbe, creperei, creperrà , crepi, crepò, crepòe, creva, crevà , crevada, crevas, crevasti, crevato, crevava, crevò, criepa, criepano, criepi, crievà .

0.2 Lat. crepare (DELI 2 s.v. crepare).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Ingiurie lucch., 1330-84.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. crepare delle risa 3.2; crepare gli occhi alla mente 5.1; crepare gli occhi alla ragione 5.1.

0.7 1 [Detto di una superficie, di un terreno, di un muro:] aprirsi con solchi e fessure, spaccarsi (anche pron.). 1.1 Sost. Formazione di crepe. 1.2 Cedere, franare. 1.3 [Detto del mondo:] esplodere. 2 [Detto della pelle o di parti del corpo:] fendersi superficialmente, diventare rugoso, screpolarsi. 2.1 Lacerarsi, smembrarsi. 2.2 Aprirsi per pienezza o gonfiore, scoppiare. 2.3 [Di un corpo animato, di animale o di essere umano:] squarciarsi per la pressione dall'interno (e perciò morire). 2.4 Cessare di vivere. 2.5 Fig. [In formula di imprecazione:] venire a crepare. 3 Fig. Schiattare, scoppiare (avendo raggiunto il limite di sopportazione di qsa). 3.1 [Detto del cuore]. 3.2 Fras. Crepare delle risa: ridere senza moderazione, sbellicarsi. 4 [Detto degli occhi:] forare. 4.1 Fig. Fras. Crepare gli occhi alla mente, alla ragione: rendere irragionevole. 5 Uscire fuori, sgorgare.

0.8 Sara Ravani 21.04.2004.

1 [Detto di una superficie, di un terreno, di un muro:] aprirsi con solchi e fessure, spaccarsi (anche pron.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 261.22: tutti insieme calcatamente e con grande furore su per lo detto ghiaccio passando, per lo gravissimo peso [[...]] crepò e ruppesi il ghiaccio...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 333.2: tutti ori da 20 o in 18 carati in giuso non si possono battere in foglio però che dandovi suso del martello uno poco o più sopra l'ancudine si criepano...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 6, cap. 11, pag. 198.17: Poi vi si faccia suso smalto di calcina e di matton pesti, alto e grosso sei dita. E spesse volte si vuol batter con verghe, perchè non crepi.

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 127, pag. 170.1: E la terra criepa in molti luoghi; e ' venti escono fuori e ispandonsi per l'aria...

1.1 Sost. Formazione di crepe.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 19, vol. 2, pag. 615.23: onde il fummo e 'l crepare della torre fé segno al castellano e a' compagni che per lo ponte si rifuggissono nell'altro [[...]] e appena avieno tratti i piè del ponte, che lla torre e 'l ponte cadde...

1.2 Cedere, franare.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 20, pag. 165.10: E quando la torre colle sue ruote innanzi si pigne, e viene al luogo dove sotterra è cavato, per lo grande peso la terra sotto le criepa, e caduta nella fossa sta ferma...

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 20, pag. 99.29: E essendo all'assedio con questo isforço e volendo combattare la città, la terra, che era di fuori de la città crepò, e Amfiarao loro indivino ruinò giù per la crepatura...

- [In similitudine].

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 244.22: Ma chà nulla cosa è tanto occulta che alcuna volta non se revele e, secundo che diceno li huomini rustichi, che la terra crepa e palifica le cose secrete...

1.3 [Detto del mondo:] esplodere.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 3, cap. 3, pag. 105.9: E li quatro elementi non pono demenemare né crésciare; e s'elli menemassero, lo corpo del mondo, che dea èssare pieno, se voitarea e sarea guasto, e s'elli crescésaro, lo corpo del mondo creparea e sarea inconveniente.

2 [Detto della pelle o di parti del corpo:] fendersi superficialmente, diventare rugoso, screpolarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.121, vol. 1, pag. 521: «E te sia rea la sete onde ti crepa», / disse 'l Greco, «la lingua, e l'acqua marcia / che 'l ventre innanzi a li occhi sì t'assiepa!».

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 155.23, pag. 149: Tu se' una grassa, / che ti vegna fracassa! - / - E tu se' tisicuccia, / che ti criepi la buccia!

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 118, pag. 246.15: voi d(e) lenu d(e) reto a lu pede demp(re)sso a l'ungna sença la i(n)flat(i)one d(e) le gambe, et crepa et fete et esce dele(n)ne humore fredo...

2.1 Lacerarsi, smembrarsi.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 2, pag. 18.7: ma per giusto giudicio di Dio s'impiccò per la gola, e crepò per mezzo, e sparsesi le sue interiora...

2.2 Aprirsi per pienezza o gonfiore, scoppiare.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 158.20: Sì come la cosa infiata non àe dentro se non vento, et quando crepa ciò ch'è dentro passa via, così è facto lo cuor del peccatore, però ch'elli è infiato.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 13, pag. 103.23: Ma sse -l vomire è fatto oltre misura sì dissecca il corpo e fa male al fegato, al polmone, e affieboliscie lo stomaco, fa male al petto e lle vene fa crepare...

2.3 [Di un corpo animato, di animale o di essere umano:] squarciarsi per la pressione dall'interno (e perciò morire).

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 27, pag. 49.18: E quando elli vieno a nasciere, sì fanno crepare la loro matre e escino fuore e cussì more lo maschio e la femena malamente tutto tempo, e in cotale mainera nasceno.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 31, 7-18, pag. 786.35: quando Carlo Magno combatté contra l'infedeli, che furono morti li paladini, Orlando sonò lo suo corno sì terribilmente, che il corno si fesse et elli crepò, e morì...

[3] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 41, pag. 30.9: Et quando la femina vienne a filliare, pel costado fillia, e così li conviene crepare e morire.

2.4 Cessare di vivere.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 35, pag. 120.4: fachènduche kistu patre sanctu lu signu de la cruche, lu sirpenti crepava mantenente, quasi non potessi suffirire la cruche...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 43, vol. 1, pag. 263: il qual sua gente assiepa / presso a Faenza, e poi per suo trattato / ebbe la Terra, e 'l vecchio Conte criepa.

[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 3, pag. 75.3: E in tale guisa creparono l'uno e l'altro. Così piaccia a Dio che ciascuno perisca nella sua malizia che promette fare utolità e fa danno...

2.5 Fig. [In formula di imprecazione:] venire a crepare.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 73, pag. 162.6: Non è fatta come la faccia del Volto santo che è colà, che ben ci vegno a crepare, se Cristo fu così fatto.

3 Fig. Schiattare, scoppiare (avendo raggiunto il limite di sopportazione di qsa).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2838, pag. 273: ben è tenuto bacco / chi fa del corpo sacco / e mette tanto in epa / che talora ne crepa.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 808, pag. 128: Lo povero se alegra e lu sta illó conquiso, / El crepa ben de invidia, a lu no ven za riso.

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 34.21: E ancho: «Avaro, de fora pieno, è voito dentro, crepa in carne e mendica in core».

[4] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 5, pag. 43.19: La quarta si è tristizia d'invidia, cioè quando l'uomo crepa, e duolsi dell'altrui bene.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 46, vol. 2, pag. 362.5: e di quello seggio riguardò li suoi nemici, i quali ne furo angosciosi e crepavano di duolo e d'invidia.

3.1 [Detto del cuore].

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.45, pag. 24: lo cor vorrìa crepare, tant'ha albergate doglie!

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 394.18: «Ugiumai v'acomando io a Dio, chè io non vi posso più riguardare. Lo cuore mi crepa di dolore».

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 65, pag. 88.9: E quando Cinghin Kane udìo la grande villania che 'l Preste Gianni gli avea mandata, enfiò sì forte che per poco no· lli crepò lo cuore entro 'l corpo...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 491, pag. 509.31: Maraviglia è come nostro sire lo re lo può sofferire, che 'l cuore no li criepa d'angoscia, ché la città è già presso d'essere tutta distructa e confusa.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 92.6, pag. 134: Io già nol sosterrò, io so che guai / soverchi mi faran crepare il core.

[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 449, pag. 31: Vedete, o done, dis'io, ch'el se lieva / in alto la mia vita, el mio tesoro, / vedete quel dolor ch'el chuor me chrieva!

[7] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1645, pag. 82: Dolçe fillio, amore meo, / quando così te veggio eo / pendare en croce e demorare / et non te posso aiutare, / lo core me crepa de dolore...

3.2 Fras. Crepare delle risa: ridere senza moderazione, sbellicarsi.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 150.8: De ciò li baroni crepavano delle risa.

4 [Detto degli occhi:] forare.

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 246.29: La fenestra per un ela los gitè significa los comandamenz qui erun munt estreit e dur; quar la lei comandava, si l'om crevas l'oil a un autre, que hom li crevas lo so: Oculum pro oculo, dentem pro dente.

[2] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 768, pag. 43: Cum li pe' ie montà adoso, / Molto i pestà le rene e 'l corpo / E cum li pugni e cum li çinocli / Sì ge crevà un de li ocli.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 57.35, pag. 342: No savei voi che se dixe / ch'è gente pinna d'orgojio / e tai ne creva li ogi / e i arranca le raixe?

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 499.4: questo Cacco, gittante vani fuochi, nelle tenebre piglia e stringeli la gola, e, crepati occhi, il capo li fiacca...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 86.14: A lu ultimu issu vinchutu da li pregheri di lu populu si fici in prima crepari unu ochu a sì et da poy un altru a lu filyu, et in quistu modu lassau lu usu di vidiri a l'unu et a l'altru.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 265.13: Egli prende allora e avinghia Caco, che vomeva nelle tenebre vani incendii, e stringeli la gola secca del sangue, e crepali li occhi nella testa.

[7] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 5, pag. 17.18: Alora la senta vergeneta [[...]] ambi duy ly ogli se crevà e, serandoli in un buxolo, sì li mandà a lo re per li soy messi...

[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 30, pag. 441.15: Per qual parole lo desideroso re la menò da parte per non farlo sapere ad alcuno e, stando cossì secretamene a parlare, essa con le doe dita li crepò e cavò ambidoi li ochi.

[9] Ingiurie lucch., 1330-84, 292 [1375], pag. 79.11: Io se ti crepasse l'altro ochio avròe q(ue)lla carne.

4.1 Fig. Fras. Crepare gli occhi alla mente, alla ragione: rendere irragionevole.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.44, pag. 600: Pensa se tu e' stao superbo / o inver' atrui tropo acerbo, / ché la superbia e l'orgojo / a la mente creva l'ojo, / e sì l'enduxe a exertar / per atrui desprexiar...

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.40, pag. 728: e prende spejo e dotrina / de Pisa, chi sta sovina, / e no esser tanto aceisi / de soperbia e de orgojo, / chi, per no vorer concordio / ma tirà pu in descordio, / a la raxon creva l'ojo.

5 Uscire fuori, sgorgare.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 23.85, pag. 403: «Un animal, ch'è detto catoplepa, / picciol del corpo, lungo il Negro fiume / si truova, al quale fuor degli occhi crepa / tanto velen, ch'a colui ch'ello offende / di subito senz'alma riman l'epa».

[u.r. 30.11.2020]