DADDOVERO avv.

0.1 daddivero, daddover, daddovero, dadivero, da divero, dadovero, da dovero.

0.2 Da da, di e vero.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Ingiurie lucch., 1330-84.

0.6 N Cfr. GAVI s.v. da (4.1, pp. 139-40).

0.7 1 Con assoluta veridicità e certezza. 1.1 In modo reale, autentico, effettivo (eventualmente con valore aggettivale).

0.8 Vinicio Pacca 01.05.2004.

1 Con assoluta veridicità e certezza.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 14, pag. 233.23: Et a· ddire la verità, sappi che per usanza e amistà di questi cotali, quelli ch'è buono huomo è tenuto rio, et per un medesmo è auto, se elli dadivero fosse rio...

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 9.2, pag. 127: Egli è sì agra cosa 'l disamare / a chi è 'nnamorato daddivero, / che potrebb'anzi far del bianco nero / parer a quanti n'ha di qua da mare.

[3] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 78.33: Imperciò che il die seguente, ch'era Calen di Maggio dipo' desinare vi si traeva quasi tutta Firenze, un giuoco si facea in Arno in più navicelle, onde conciofosse cosa che 'l ponte era allora di legname tanta gente vi si raunò suso, che 'l peso fu sì pericoloso, che non possendo sostenere, cadde il ponte, et caddero in Arno più di MM tra uomini, et femine, et fanciulli, de' quali da dovero moriro da cento in su, che andaro nell'altro mondo

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 19, pag. 382.12: Certo da dovero ardisco a dire che la nobilitade umana, quanto è dalla parte di molti suoi frutti, quella dell'angelo soperchia, tutto che l'angelica in sua unitade sia più divina.

[5] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), 12, pag. 287.6: E dadovero chi avesse aluminato l'anima così farebbe, però che quello che date vi dee fare le spese inn etterno, e quello che ritenete, poco tempo...

1.1 In modo reale, autentico, effettivo (eventualmente con valore aggettivale).

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 13, pag. 117.27: - Deh!, or come di' tu che qui è inferno dipinto? Anzi ci è da divero, ché tutto tribulato l'ànno coloro che usano nel mondo.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 69, pag. 99.4: Ancora fanno dipignere in carte uccegli, cavagli, arnesi, bisanti e altre cose assai, e poscia le fanno ardere, e dicono che questo sarà presentato da divero ne l'altro mondo a li loro figliuoli.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 18, pag. 36.26: Non credere, ch'i' ti comandi, che tu facci come fanno alcuni, che per ischifiltà di lussuria ricoverano in una piccola casellina, e mangiano un pochetto di pan grosso, e dormono in un poverissimo letto, e cuopronsi con un grosso panno, e tutto questo fanno per beffe, e per ciance, ma tu il farai da dovero, e di certo.

[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 45.1, pag. 54: - Tentimi tu, o parli daddovero, / - Criseida disse - o sei del senno uscito?

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 8, vol. 3, pag. 315.3: ma per le sue opere vivea in grande sospetto e gelosia, e chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o parlava contro a llui, facea morire...

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 41, vol. 2, pag. 211.30: Ancora pregò tutto il popolo, che nè per gioco, nè daddovero non fosse rimproverata la secessione ad alcuno cavaliere.

[7] Ingiurie lucch., 1330-84, 227 [1370], pag. 65.4: No(n) piange(r)e, che inanzi che ssia quatro dì io ti farò piange(r)e dadivero, ché (con)viene che io rompa in quatro p(ar)ti lo capo a ffigluolto.

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 41, terz. 99, vol. 2, pag. 198: Così il da beffe tornò daddovero, / che rade volte di cose mondane / se n'ha diletto compiuto, ed intero, / conciossiacosachè tutte son vane...

[9] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 33, pag. 78.31: E non si dee ancora, né da beffa, né da dovero, aspreggiare uno peccatore, quando viene a contrizione, però che nelle cose sacre non si vuole scherzare...

[u.r. 08.01.2009]