DANZETTA s.f.

0.1 danzetta, danzette.

0.2 Da danza.

0.3 Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.): 2.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Movimento ritmico del corpo, eseguito seguendo uno schema di gesti prefissati da una o più persone, spesso con un accompagnamento musicale (lo stesso che danza, con sfumatura affettiva). 2 Genere poetico composto da una o più stanze e un ritornello (lo stesso che danza, con sfumatura affettiva).

0.8 Marco Berisso 01.03.2004.

1 Movimento ritmico del corpo, eseguito seguendo uno schema di gesti prefissati da una o più persone, spesso con un accompagnamento musicale (lo stesso che danza, con sfumatura affettiva).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, introduzione, pag. 331.16: E quello ordinatamente e con letizia fatto, non dimenticato il preso ordine del danzare, e con gli strumenti e con le canzoni alquante danzette fecero.

2 Genere poetico composto da una o più stanze e un ritornello (lo stesso che danza, con sfumatura affettiva).

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 78.15, pag. 149: Danzetta, hor va' e dimora / collà dove tu sai, e mercé implora.