DEBOLEZZA s.f.

0.1 debeleza, debelieça, debelleça, debileça, debileçça, debilecçe, debilessa, debileza, debilezza, debilezze, debilieçça, debilizza, deboleça, deboleçça, deboleza, debolezza, debolezze, devolezza, dibilezza.

0.2 Da debole.

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. lucch., XIV pm..

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Stato di prostrazione fisica e di accentuata mancanza di forze. 1.1 Il non esercitare la propria forza fisica o morale su qno o qsa. 2 Mancanza di fermezza morale. 3 Difetto, congenito o dovuto a cause esterne, delle facoltà umane fisiche o intellettuali. 4 [Detto di una città o di una nazione:] mancanza di potere e prestigio, decadenza.

0.8 Marco Berisso 06.05.2004.

1 Stato di prostrazione fisica e di accentuata mancanza di forze.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: [35] Un(de) Dio n(ost)ro Signore, qua(n)do vide la turba deli giudei la quale l'avea seguito in del diserto, ebbe mizericordia sopra quella dice(n)[do]: se io li lasserò stare digiuni di vidanda elli verranno meno in nela via p(er) debilessa...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 15, pag. 104.26: Allora volendolo riprendare sì cancellò, sì che andò ginocchioni per la debilezza del sangue che perduto aveva.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 38.1: [9] Né me vogli contrariar per mò al presente e mete' denance se alcun forsse per qualche accidente è affadigao de greve malatia o d'altra debelleça o debilitae, ché altra caxon gh'è, e a un altro tenpo la se porrà quintar.

[4] Stat. lucch., XIV pm., pag. 78.21: Nella Quaresima tre volte la septimana comandiamo che si dia loro pesci freschi, overo salati, sì come la debileça delli infermi sosterrà, et lo senno delli medici consillierà.

1.1 Il non esercitare la propria forza fisica o morale su qno o qsa.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 78, pag. 376.21: Non pugnò co· llui colla potenzia, ché non parea grande fatto, ché col solo volere li può tutti disfare, ma vollelo vincere e sconfiggere con senno e con debilezza per farli vitiperio, sì come per malizia vinse il primo omo.

2 Mancanza di fermezza morale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.35, pag. 138: Guardanno en quello specchio, vidde la mia forteza: / pareame una matteza de volerne parlare, / ca no glie trovo nome a quella debeleza...

[2] Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.), L. 7, cap. 4, vol. 3, pag. 222.3: Virtude, dice Tullio, che anticamente non fu cognosciuta, perchè la debilezza dell'uomo non sapea ancora niente delle altre...

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 619.25: e conoscerai la tua miseria, ché non solamente ti troverai imperfezione, ma le tue perfezioni non s'appressano alle loro infermitadi e debolezze, e in tutto questo giammai non mormorarono.

3 Difetto, congenito o dovuto a cause esterne, delle facoltà umane fisiche o intellettuali.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 6.16: E io, veggendo la detta figura cosí bella e lucente, avegna che avesse dal cominciamento paura, m'asicurai tostamente, pensando che cosa ria non potea cosí chiara luce generare; e cominciai a guardar la figura tanto fermamente, quanto la debolezza del mio viso potea sofferire.

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 28.4: overo in alcuno membro, studiosamente overo pensatamente, fedisse overo facesse fedire sì che di quello membro debilezza rimanesse...

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 3.28: Da poi che Cadmo comenzao a trovare le lettere, la iente comenzao a scrivere le cose e lli fatti loro per la devolezza della memoria, e massimamente li fatti avanzarani e mannifichi...

4 [Detto di una città o di una nazione:] mancanza di potere e prestigio, decadenza.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 33, pag. 169.9: Conte Ugolino fu de la casa degli Ardinghieschi da Pisa e, doppo la sconfitta, che dierono a' Pisani e Gienovesi a la Meloria, Pisa venne in molta debileçça...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 34, vol. 2, pag. 334.16: Puossi considerare in quanta soffratta e debolezza era in questi giorni i· reame di Francia...