DELICATEZZA s.f.

0.1 delicatesse, delicateze, delicatezza, delicatezze, dilicateze, dilicatezza, dilicatezze.

0.2 Da delicato.

0.3 Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.7 1 Comoda disponibilità dell'utile e del superfluo. 1.1 Stato o attività che genera piacere; plur. cose piacevoli, piaceri (spesso con connotazione di valore negativa o non positiva). 1.2 Allettamento amoroso. 2 [Di un cibo:] l'essere raffinato e gustoso. 2.1 Cibo raffinato e gustoso. 3 L'essere facile a cedere, dolce, docile o debole.

0.8 Maria Carosella 07.04.2004.

1 Comoda disponibilità dell'utile e del superfluo.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 166.7, pag. 69: Egli hanno 'nteso in gran dilicatezze: / non potranno durare in nostre asprezze / che ssian moventi più che leopardi.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 624.18: Egli, signore di tutte le cose, è credibile che se voluto avesse, potea ne' gran palagi, tra molti panni, nelle infinite dilicatezze, nascere...

[3] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 1, pag. 7.11: Ché da fanciulla essendo notricata nelle delicatezze reali, al tutto rifiutava ogni cosa fanciullesca, e intanto despregiava le cose mondane.

1.1 Stato o attività che genera piacere; plur. cose piacevoli, piaceri (spesso con connotazione di valore negativa o non positiva).

[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 372.16: Le forti battaglie s'alegrano d'essere ricontate da' versi d'Omero: in quelli versi che luogo può essere alle dilicatezze?

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 280.5: Però che le reali ricchezze erano sotto la sua podestade, e le più fortissime delicatezze [di] cotante greche cittadi, porti necessarii allo suo navicamento. || Cfr. Val. Max. IV, 3, 2: «fertilissimae deliciarum tot Graeciae urbes...»

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 615.18: Onde li animi così dinerbati per le delicatezze non potero sostenere lo spirito de l'oste.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 379.29: Ché impossibile sarebbe a quegli che sta in molta conversazione, in dilicatezza di corpo, in prendere disordenatamente i cibi e senza la vigilia e orazione...

[5] Esopo tosc., p. 1388, cap. 48, pag. 208.7: Spiritualmente per lo ciervio possiamo intendere ciascuno uomo di questo mondo il quale pone amore e diletto nelle dilicatezze del corpo, le quali sono simiglianti a le corna del ciervio...

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 17, pag. 475.7: E oltre a questo furono decretate case libere agli ambasciadori, e luoghi alle loro dilicatezze.

[7] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 220.14: Il falso amore segue le dilicatezze della primavera; e nel verno, lasciato il remo nel mare, ti abbandona.

1.2 Allettamento amoroso.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 339.13: La fante consapevole ritiene co le dilicatezze tarde l'odioso malamente ed ella stessa è giunta per lungo dimoro.

2 [Di un cibo:] l'essere raffinato e gustoso.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 3, 112-120, pag. 104.24: Et è da notare che ciascuno richiama col cenno; cioè con l'obietto del suo desiderio; cioè lo superbo con la eccellenzia di sé medesimo, lo goloso con la delicatezza de' cibi...

2.1 Cibo raffinato e gustoso.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 133.26: E anche ho nelle stalle gli agnelli e' cavretti: io ho sempre lo latte bianco come neve; parte n'ho per bere, e parte n'ho preso per mangiare. Tu non averai piccole dilicatezze, nè vigli doni: io ti darò i dani, e le lievri...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 100.16: Vincislao suo figliuolo quando aveva già barba, il quale fu pasciuto e nutricato da dilicatezze...

3 L'essere facile a cedere, dolce, docile o debole.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.): Qui l'autore tocca due disposizioni d'amore: fierezza e dilicatezza, e dice che spesso dà briga a llui, ma tuttavia per l'etade egli è tale che riceve molto enganni. Amore si dipigne fanciullo, però che coloro cui elli signoreggia rende in loro atti e operazioni e[n]descreti e puerili...

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 42.12: le tue bellezze, cosa fragile e caduca, le tue dilicatezze, cosa vituperevole e feminile...

[3] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 28, vol. 2, pag. 347.18: La femina tenera e delicata, la quale non toccava coi piedi terra, e non potea andare per terra per la troppo delicatezza e tenerezza...

[u.r. 09.01.2009]