DEPURARE v.

0.1 ddepura, depura, depurate, depurati, dipura, dipurato.

0.2 DEI s.v. depurare (lat. depurare 'privare del marciume'). || Soprattutto sul sign. 2 avrà influito una paretimologia basata sull'agg. puro.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.).

0.6 O affinare, mondare.

N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Detto di una sostanza:] diventare più omogeneo grazie all'eliminazione di materiale rappreso, sospeso o disciolto. 2 Fig. Perfezionare (in senso morale) grazie all'eliminazione di elementi deteriori.

0.8 Francesco Sestito 14.04.2004.

1 [Detto di una sostanza:] diventare più omogeneo grazie all'eliminazione di materiale rappreso, sospeso o disciolto. || Sinon.: affinare.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 27, pag. 330.27: «Sotto di foco uno funma pallia, dip[u]ra auro e affina; sì sotto de tribulo uno, uno vene meno, altro meilliora e crescie».

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 480, pag. 577: la bona acqua nasse in terra pura, / l'acqua che plu corre plu depura.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 20, col. 2.14: R(ecipe) sugho di finocchi dipurato al fuoco on. I, fiele di beccho, mele fine...

2 Fig. Perfezionare (in senso morale) grazie all'eliminazione di elementi deteriori. || Sinon.: mondare.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 6.11, pag. 507: ki sse trova in malo stato / nello inferno albergarà. / Ki nnon se lava e ddepura / fin ke lo tempo li dura, / poi ke verrà la pagura / non se nne recordarà.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 14, 91-102, pag. 333.6: come la terra ne la quale sono li sterpi si netta d'essi quando si lavora e mondasi; così le schiatte quando sono depurate e mondate de' gattivi...