DERELITTO (1) agg.

0.1 derelicta, derelitta, derelitti, derelitto, derellicta, direlitto.

0.2 DELI 2 s.v. derelitto (lat. derelictus).

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV; Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 O abbandonato, solo.

0.7 1 Privo di compagnia (per lo più in una situazione difficile). 1.1 Fig. Privo di un sostegno morale. 1.2 Privo di continuatori (detto di un percorso ideale). 2 In condizioni di estrema povertà.

0.8 Francesco Sestito 14.04.2004.

1 Privo di compagnia (per lo più in una situazione difficile). || Sinon.: abbandonato, solo.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 2.5, pag. 541: Eo veio, mamma, ke ssi' in core afflicta / e desconficta - de lo mio murire, / e ssi' remassa sola e derelicta, / ke, ki tt'afficta, - te fa impagurire...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 60.8: quando io viddi il re perdere la vita per la ferita così crudele, el quale era eguale di età al mio padre; e sovennemi della mia donna Creusa derelitta e abbandonata; e sovennemi della mia casa tolta e deserta...

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 32.64, pag. 294: Ch'io guardo le montagne / e veggio sol migrane / e trovome fra' boschi derelitto, / e abito con gente in queste selve / ch'on abito rechier de boschi e selve!

- [In dittol. sinon. con vedovo].

[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 3, pag. 12.13: Certo maraviglia grande è come non iscoppia il cuore in corpo veggendosi di tanta prosperità privata, e vedersi vedova e derelitta del suo isplendidissimo sposo, e non sa forse con quanto dispiacimento e odio della sposa partito s'è, e non sa per qual peccato.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 50, pag. 150.23: E se veggiamo che una donna perda il suo buono e dritto e leale sposo, or non sarà costei trista senza rimedio, or non si vestirà ella tutta di bruno e di vedovo colore, siccome persona vedova, derelitta, e chiamarassi essare misara e miserissima?

1.1 Fig. Privo di un sostegno morale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.34, pag. 76: «Compar, lo contamento c'hai fatto en parlamento, / metigame el dolore c'aio portato en core: / teneame lo più afflitto nel monno derelitto, / e cento più hai tu peio, c'hai mal senza remeio [[...]]».

[2] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 320, pag. 419: Or foss'io en persona del ladrone / che dal lato ritto fa sermone! / sirebbero en viaggio due persone, / chè so' derelicta, e non abbo sostengno.

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 9, pag. 88, col. 22.6: Impossibile quasi mi pare che l'anima in questo stato pervenuta sia giamai da Dio abbandonata, sì che possa esser chiamata da llui derelicta...

1.2 Privo di continuatori (detto di un percorso ideale).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.113, vol. 3, pag. 200: Ma l'orbita che fé la parte somma / di sua circunferenza, è derelitta, / sì ch'è la muffa dov'era la gromma.

[2] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 298.25: dice, che la parte somma, cioè sovrana, di sua circonferenza, cioè della più alta parte del giro della ruota, è derelitta, cioè abandonata [[...]]. Cioè, la famiglia di san Francesco è tanto girata da l'ordine e regola, che colui che va dinanzi, viene alle spalle di quello di dietro, sì che il percuote quasi in circulare figura.

2 In condizioni di estrema povertà.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 10, pag. 418.5: E lo Salmista dice: Io fui giovane, ed ora sono invecchiato, e mai non vidi un giusto derelitto, nè i suoi figliuoli andare accattando il pane.