DERISO agg.

0.1 derisa, deriso.

0.2 V. deridere.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. avere in deriso 1.1; in deriso di 1.2.

0.7 1 Reso oggetto di scherno; beffato, messo in ridicolo. 1.1 Locuz. verb. Avere in deriso: considerare ridicolo. 1.2 Locuz. prep. In deriso di: esposto al ridicolo (di fronte a).

0.8 Francesco Sestito 12.05.2004.

1 Reso oggetto di scherno; beffato, messo in ridicolo.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 417.8, pag. 252: La blonda dreçça volta sopra 'l viso / dove ig bey ogli stanno per mio segno, / e 'l modo honesto col vago contegno / e l'asconder liçadro e 'l dolce riso / m'ànno çà tosto a tal partito miso / che, o voya o no, rendere mi covegno; / ma s'el m'abandona Amor, eo mi tegno / morto e destrutto del tutto e deriso.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 129.7: che fo io? Deh! provarò io derisa e schernita ancora quelli che mi domandaro prima per moglie? Ed umili domandarò i matrimoni di quelli di Numidia, i quali io ò già isdegnati tante volte di volerli per mariti?

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 33, pag. 152.22: Cristo flagellato, deriso, schernito, coronato di spine, confitto in croce, saziato di obbrobrii, afflitto di sete, dimentica ogni suo dolore, e prega Iddio per coloro che lo crucifiggono...

1.1 Locuz. verb. Avere in deriso: considerare ridicolo.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 2.17, pag. 69: Quanno iubelo ha preso / lo core ennamorato, / la gente l'ha 'n deriso, / pensanno el suo parlato, / parlanno esmesurato / de che sente calore.

[2] Cavalca, Rime (ed. Fiacchi), a. 1342 (pis.), A Dio eletta..111, pag. 77: E quivi contemplando il chiaro viso / Del loro sposo hanno sollazzo e riso, / Ogni cosa creata hanno in deriso, / Ed in dispetto.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 2.3, pag. 163: Questi sì son color c'alcuna volta / noi avemmo in deriso e in dispetto, / e credavam, sì come gente stolta, / che la lor vita fusse con defetto...

1.2 Locuz. prep. In deriso di: esposto al ridicolo (di fronte a).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 179.11: di latrocinio spiloncha, e di mattessa tutta e rabbia scola, specchio de morte e forma de fellonìa, la cui fortessa grande è denodata e rotta, la cui bella fassione è coverta di laidessa e d'onta, li cui figliuoli non regi ora, ma servi vili e mizeri tenuti oveché vanno, in brobbio e in deriso d'altra giente!