DESIDERÀBILE agg./s.m.

0.1 desiderabile, desiderabili, disiderabile, disiderabili.

0.2 DELI 2 s.v. desiderare (lat. desiderabilem).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 2.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Convivio, 1304-7; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. sommo desiderabile 1.

0.7 1 [Oggetto di desiderio:] tale da provocare un moto appetitivo nell'animo. 1.1 Conforme a un principio etico. 2 [Soggetto di desiderio:] che tende al raggiungimento di un fine considerato utile. 2.1 Che tende alla soddisfazione dell'istinto sessuale.

0.8 Francesco Sestito 14.06.2004.

1 [Oggetto di desiderio:] tale da provocare un moto appetitivo nell'animo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 335.2: Io in nullo tempo per fermo né le pecunie di costoro, né le magioni magnifiche né le ricchezze né le segnorie né l'allegrezze delle quali massimamente sono astretti, tra cose buone o desiderabili essere dissi...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 1, vol. 2, pag. 197.9: Lu essercitu di lu quali secutandu la sua pacha luxuria commu eciandeu secutava li altri soy pachij, per la mayur parti purtavanu chova d'auru sutta li lur stivali [oy osi]. Et fici fari paviliuni adurnati di sigilli tessuti, preda plù desiderabili a lu avaru inimicu ca materia di vinchiri a lu so valurusu cavaleri.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 21, vol. 2, pag. 334.13: E nelli Proverbi si dice: Lo tesoro desiderabile è l'olio nel tabernacolo del giusto, cioè nel cuore.

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 66, col. 1.2: conciossiacosa che la mente razionale ama uno solo desiderabile diletto, nel quale è vero riposo, e ogni sazietade, per divino giudicio serà giudicata misera s'ella sarà privata di tanto diletto...

- Sost.

[5] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 340.4: l'uno desiderabile sta dinanzi all'altro alli occhi della nostra anima per modo quasi piramidale, che 'l minimo li cuopre prima tutti, ed è quasi punta dell'ultimo desiderabile, che è Dio, quasi base di tutti. Sì che, quanto dalla punta ver la base più si procede, maggiori apariscono li desiderabili...

- [Filos.] Locuz. nom. Sommo desiderabile: il sommo bene.

[6] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), 11, pag. 42.13: chi si vuole unire conviene che lassi gli sensi e gli intelletti e le operazioni d'essi e ogni ispeculazione et industria, et ignorante e mondo salire verso el bene superessenziale e sommo desiderabile, ove tutti li sensi, tutti gli intelletti, tutte l'industrie, tutti gli ingegni, tutte le speculazioni possibili si vorrieno fortificare e raddoppiare...

1.1 Conforme a un principio etico.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 67, pag. 158.37: Neuna cosa è più nobile, né più bella, né migliore di vertù. E buona cosa, e desiderabile si è tutto ciò, che l'uomo fa per suo comandamento.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 118, pag. 393.30: bene si è quello, che a sua richiesta muta la volontà dell'animo, secondo natura. Dunque egli è da richiedere, quand'egli comincia a essere desiderabile, e onesto; perocché questa è la cosa, che perfettamente si dee domandare, e volere.

2 [Filos.] [Soggetto di desiderio:] che tende al raggiungimento di un fine considerato utile.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), Proemio, pag. 4.10: la prima ène la potentia rationale, per la quale l'a(n)i(m)a conosce quello ke debbia operare; la seconda è la potença concupiscibile, cioè desiderabile, per la quale àne inclinatione ad operare la cosa conosciuta se li pare utile; la terça potença se chiama irascibile, per la quale l'a(n)i(m)a fugie le cose contrarie...

2.1 Che tende alla soddisfazione dell'istinto sessuale.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 446.12: pervenne alle orechie di Elena della bellezza di Paris, ch'era venuto al tempio di Venus, per relazione di molte persone. La qual cosa poi che ad Elena fu manifesto, di vana volontà e di disiderabile appetito, lo quale l'animo delle femmine usa di subita levitade pigliare, richiese l'animo de Elena di modo non consigliato, che s'aconciasse d'andare alla solempnità di quella festa...

[u.r. 09.01.2009]