DESIRE s.m.

0.1 desir, desir', desire, desiri, desiro, dexire, dezire, diçire, disir, disir', disire, disiri, disiro, disirro, disyri, dixire, dixiri.

0.2 DEI s.v. desire (prov. dezire); nei volg. sett. si tratta di deverbali da desirare, esito popolare da lat. desiderare (cfr. Cella, I gallicismi, pp. 391-93. || Cfr. 0.6 N

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.); Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Ciolo de la Barba di Pisa, XIII sm. (pis.); Poes. an. aret., XIV in. (?).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300 (1286); N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

0.5 Locuz. e fras. al desire di 1.2.2; a tutto il desire di 1.2.2; avere al proprio desire 1.2.2.1; avere in desire 1.1; avere in proprio desire 1.2.2.1; con desire 1.2, 2.1; con gran desire 1.2, 2.1; dare in desire di 1.2.2.1; essere in desire 1.1; essere in desire a 1.1; essere in desire di 1.1; fare al proprio desire di 1.2.2.1; in desire 2.1; portare nel desire 1.1; prendere il desire di 1.1.

0.6 N Cfr. ED s.v. desio; Spagnolo, Etimologia di desiro.

0.7 1 Tensione dell'animo volta alla soddisfazione di una voglia o disposizione interiore; moto appetitivo; aspirazione, intento. 2 Appagamento dell'animo (determinato dalla soddisfazione di un appetito o di un'inclinazione); gioia, sollazzo.

0.8 Francesco Sestito; Elena Artale 04.06.2004.

1 Tensione dell'animo volta alla soddisfazione di una voglia o disposizione interiore; moto appetitivo; aspirazione, intento. || Spesso nell'espressione avere desire (di).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), D[ubbie] 1.21, pag. 387: Lo mio gire, amorosa, ben sacciate, / mi fa contravolere in tut[t]e guise; / a voi ritornar gran disiro aio...

[2] Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.), 10, pag. 191: ché lo bon soferente / ricieve usatamente / buono compimento delo suo disire.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 39 parr. 8-10, 5, pag. 155: E fatti son che paion due disiri / di lagrimare e di mostrar dolore...

[4] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 21.59, pag. 511: A la vostra fidanza / vo' vivere e morire, / ed agio gran disire / a compier [tutto lo] vostro talento.

[5] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 51, pag. 378: Et questo mostra per voler partire / non pur lui da peccato et da far male, / ma farne a li auditor crescer disire...

[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 41.3, pag. 93: Ragion non vi si fece di dormire, / ma che la notte non venisse meno / per bene assai vegghiar avien disire...

[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 31.66, pag. 140: «Allora e tu se' di coloro / ch'alle mondane cose hanno 'l disire?

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 16.11, pag. 561: Cotal tesoro ormai quant' el sia caro, / che fa umanitate stare in grazia / e nel fin l'alma del suo desir sazia, / emmaginatel voi...

1.1 Fras. Avere, essere in desire (di) qsa; prendere il desire di qsa; portare nel desire: volere intensamente qsa, bramare.

[1] Albert. della Viola, D'on'amorosa, a. 1286 (fior.), 18, pag. 198: «Non pensate, meo sire, / ke, per pena k'eo senta, / mostri core un talento. / El meo cor n'è 'n disire; / molto sì gl'atalenta / ed ègli in piacimento.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 240 bis, 7, pag. 269: però prendi 'l desire, / en cui regna barnagio, / de non soffrir tal onta, / ché pur di pregio smonta, / lo nemico obedire.

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 24.4, pag. 515: Ancora ch'io sia stato / sanza merzé trovare / da la mia donna fina, / cui lungiamente avuto agio in disire, / no nde son disperato

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 30.15, pag. 109: ne lo lor core erano envidiusi, / pieni de rancore; / mustravase che non voleano onore, / ma lo lor core era en quel desire.

[5] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) 32.8, pag. 61: Doio piangendo, m'abonda suspiri, / vezo sparire lu lume ch'avea / del viso che sperava meo volere, / zò ch'in disire lo meo cor avea.

[6] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 37.7, pag. 155: farebbe tutto quel che m'ho 'n desire, / odiendomi contar tanto dolore.

[7] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 44.8, pag. 397: Perché tu peni e del campo non prendi / contra di me, che vincer o morire / per la mia donna porto nel disire?

- Fras. Essere in desire a qno: essere bramato da qno.

[8] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 17.10, pag. 51: sì fa reo fallo, se lo fa sperare / in atendere ciò che lli è in desire: / e tale servo dea la donna amare!

1.2 Assol. Inclinazione interiore, talento; (buona) volontà. Locuz. avv. Con (gran) desire: volenterosamente.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 48.6, pag. 266: non garitor né pianga li suoi guai, / piagente ed amoroso con disire; / e quando om l'adomanda: «Dove vai?», / cortesemente porga lo su' dire.

[2] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.86, pag. 385: E 'n cavalieri onorare e servire, / Ed arme aprendre, metta suo disire, / Ed in saver cavalcare avenante.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.16, pag. 245: «Si vol po' me venire, / la croce alta, decora prindi con gran desire; / e te annichilire, si vol me sequitare...

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 19, pag. 100.31: Ancora nonn è verosenblabole né vero in molti e comunemente ch'ellino si discordino che ssavi sono né cch'e' sieno conrotti secondo disire e affezzione...

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 8, 6.3, pag. 99: E questo mercatante fu di sopra / e venne a lui tutto pien di desire...

1.2.1 [In partic.:] cattiva disposizione d'animo, vizio.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 46, vol. 4, pag. 152.2: senza fallo cupidità è general nome di tutti li desiri, e lussuria e avarizia sono parti di lei.

1.2.2 Arbitrio, totale disposizione di qsa o di qno; potere. Fras. A tutto il, al desire di qno.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 81.5, pag. 243: Ca, per averti a tutto meo desire, / non t'ameria un giorno per amore...

[2] Poes. an. aret., XIV in. (?), 1.6, pag. 381: «Come ti senti, dolçe anima mea / che m'à' 'n bailia sempre al tuo disire

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 46.76, pag. 199: Humiliati sempre al suo disire / e me porta nel cuor, nè ti sia grave, / chè ben te ne vedrai, credo, seguire.

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 14, 48.4, pag. 188: Ine nel vescovado gli posaro; / con reverenzia poi le casse apriro / perché vederli senza alcun disvaro / ciascun gli possa a tutto 'l suo desiro...

[5] Miracolo d'una monaca, XIV (fior.), pag. 19.2: e anzi che passi tre giorni voi farete vendetta al vostro disire di questi miei occhi che v'ànno messo in tanto martire d'amore.

1.2.2.1 Fras. Avere al, in proprio desire: avere a propria disposizione.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 5.17, pag. 12: Amor, perch'altra usanza / me non porea far degno prenditore / del gran riccore ch'aggio al meo disire?

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 42.61, pag. 151: sì m'asale gilosia / ch'io vorei quasi morire, / rimembrando che ver sia / tut[t]o ciò ch'i' audo dire: / ch'altri l'ag[g]ia in suo disire, / quello ond'i' ho carestia...

- Fras. Fare al proprio desire di qno: disporre di qno a proprio piacimento.

[3] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 38.12, pag. 839: Però io l'amo e fonne a mie disiri, / e 'l nome suo i' non l'ho ma' contato, / né conterei, non arei ta' martiri.

- Fras. Dare in desire di qno: consegnare in balìa di qno.

[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 33.9, pag. 98: C'Amor mi prese e dè in vostro disire / di guisa tal, che vivo e morto fore / non deggio star di vostra signoranza.

1.3 Trasl. L'oggetto del moto appetitivo; la cosa voluta; la realizzazione stessa di tale appetito.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 74.8, pag. 192: e quando mi sovvien, tutto mi sbrado, / ch'i' perdo per moneta 'l mie disire.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 1.7, vol. 3, pag. 3: perché appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto, / che dietro la memoria non può ire.

[3] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 8.2, pag. 701: Io veggio ben la mia desavventura, / ché per temenza perdo el mio desire...

1.4 [In partic.:] il moto appetitivo del processo amoroso.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 7.12, pag. 469: Così conoscess'ella i miei disiri! / ché, senza dir, de lei seria servito / per la pietà ch'avrebbe de' martiri.

[2] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 1.17, pag. 122: Vostro amor'è che mi tene in disi[r]o / e donami speranza con gran gioi...

[3] Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.), 19, pag. 15, col. 1: Ché già non è amore né buo disire / ch'el tormento fa dolçe parere...

[4] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.23, pag. 86: S'Amor m'incende e stringe / e facemi languire, / lo meo disire - conforta mia spera...

[5] Memoriali bologn., 1279-1300, (1286) 8.18, pag. 19: «Nun crezati, meo sire, / che per pena ch'eo senta / muti cor né talento. / La mia ment'e 'l desire / molto se ne contenta / et è llui placemento.

[6] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 3.49, pag. 98: Del meo disir non novo / chiuso parlare spargo, / ca chiusamente doglio sopra cima...

[7] ? Ciolo de la Barba di Pisa, XIII sm. (pis.), 25, pag. 298: Morir meglio mi fôra naturali, / pensando li martìri / ch'i' ho patuto e pato nott'e dia / con altre cose che non mi son 'guali / de li miei [gran] disiri, / mene comprese di voi, donna mia. || Non è chiaro il senso complessivo dei vv. 24-26.

[8] Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.), 1.22, pag. 44: ciacun membro fe' considerare, / core ed alma, in amoroso loco, / imaginando col dolce disire / sempre fedel servire...

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.31, vol. 2, pag. 298: così l'animo preso entra in disire, / ch'è moto spiritale, e mai non posa / fin che la cosa amata il fa gioire.

[10] N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.), 10.3, pag. 277: Aldo per l'aire turbido cridando / voce sovente con grave sospiri, / scaçati fora dai dolor desiri: / è, per lor, dato a Pïetate bando.

- Plur. [Nella produzione stilnovistica, promanazione di amore (spesso procedente dagli occhi di madonna)].

[11] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 38 parr. 8-10, 11, pag. 152: «Oi anima pensosa, / questi è uno spiritel novo d'amore, / che reca innanzi me li suoi desiri; / e la sua vita, e tutto 'l suo valore...

[12] Dante, Convivio, 1304-7, III, canz. 2.35, pag. 146: ché 'n sue bellezze son cose vedute / che li occhi di color dov'ella luce / ne mandan messi al cor pien di disiri, / che prendon aire e diventan sospiri.

[13] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 5.13, pag. 611: O lasso, quanto è suto il meo dolore / poscia, pien di sospiri / per li dolci disiri / che nel volger degli occhi vo' tenete!

1.4.1 Trasl. Il compimento del processo amoroso; l'oggetto della passione amorosa, la donna amata.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 41.48, pag. 554: Questo [è] provato e vero / che pena nulla sente / lo sagio amante c'Amor sa servire; / ca la speranza altero / lo tene, e li consente / di pervenir gioioso al suo disire.

[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 53.11, pag. 127: «Merzede, Amor, ch'io non saccio che dire / ver' la mia donna, tanto m'è gioiosa: / tu se' il mio core, Amore, e 'l meo disire».

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 3.14, pag. 6: Ma chi mi serve, per certo ti dico / Ch'a la mia grazia non può già fallire, / E di buona speranza il mi notrico / Insin ch'i' gli fornisca su' disire».

[4] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 8.51, pag. 697: Perdona a l'arco e a' can, che seguire / più non ti possono, e omai discendi / a questi prati, o caro mio disire.

- [Rif. all'amore mistico:] Cristo.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.105, vol. 3, pag. 386: «Io sono amore angelico, che giro / l'alta letizia che spira del ventre / che fu albergo del nostro disiro...

[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 197.6, pag. 358: intorno all'aspra croce facìe giro, / po' si volgeva a le sorelle aflitte: / dicendo: - Omè, morto è 'l nostro desiro!

1.4.2 L'appetito sessuale.

[1] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 102, pag. 368: Nell'infiammato septimo martiro / ermafrodita, Soddoma e Gomorra / cantar dimostra il lor aspro disiro.

2 Appagamento dell'animo (determinato dalla soddisfazione di un appetito o di un'inclinazione); gioia, sollazzo.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 4.32, pag. 20: Cortesia è sofrire / doglia per istagione: / tut[t]o ciò vuol ragione, / ch'apresso oltra[ggio] nasce l[o] disire...

[2] ? Pacino Angiulieri (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 48, pag. 391: Ma Dio no lo dovea già consentire, / che tanta bieltà fosse / per te, Morte, così tosto guastata: / poi che l'avea crïata, / perché sì brevemente la rimosse, / che mise i· llei formar tanto disire?

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 67.7, pag. 136: Dàlle vivanda c[h]'a piacer le sia; / E po' sì lle dirai: «Anima mia, / Istanotte ti tenni i· mmio dormire / intra lle braccia, sana, al me' disire... || Cfr. Rose, 9888-91: «Qu'il l'ait entre ses braz tenue / trestoute nuit trestoute nue, / par soulaz et par druerie, / toute saine...».

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 3.54, pag. 21: «Dove cercando vai gravoso affanno? / Vien dietro a noi, se vuoi il tuo disire. / Sollazzo e festa, come molti fanno, / qua non ti falla...

[5] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 315, pag. 23: oimè, chomo farò, dolente e lasa, / ch'io perdo tuti li desiri mei. / Io me vezo d'ogni chonforto chasa / vedendome del mio fiol privata... || Si potrebbe anche interpretare diversamente e collocare il contesto in 1.4.1.

2.1 Locuz. avv. Con (gran), in desire: lietamente, con gioia.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 3.17, pag. 32: Non fei prendenza d'amanza in desire, / perciò ch'ove ò trovato esser piagienza, / non trovato ò potenza / d'altre virtù che son sovramag[g]iore.

[2] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 43.20, pag. 130: Gaia donna e gioiosa, / per merzé solamente, / non vi sia dispiacente / sed io v'amo in disire...

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 134.6, pag. 294: e dati sacrifici reverenti / a Venere, sposò con gran disire / Ipolita, l'aiuto d'Imeneo / chiamando quivi i baron di Teseo.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 17.5, pag. 505: e cominciaron per lo campo a gire, / dipartendo ove più la gente mista / si combatteva, ciascun con disire...

[5] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), II, ott. 64.8, pag. 38: Costanza in quella, piú che mai beata, / incominciò con le donne a cantare, / e tutti gli stormenti fe' romire / ballare e sollazzar con gran disire.

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 37.6, pag. 29: E stando Giosafà co' suoi donzelli, / a parlar cominciò e ringioire, / con que' cortesi giovanetti snelli, / de la gran novità che con desire / veduta aveva per la città bella...

[u.r. 09.09.2010]