0.1 detò, detta, détta, dettando, dettano, dettar, dettare, dettasse, dettata, dettate, dettato, dettava, dettavano, detti, dettò, dicta, dictale, dictano, dictante, dictar, dictare, dictato, dictau, dictava, dictiria, dictoa, dictone, dita, dità , ditade, ditadi, ditar, ditare, ditarla, ditasse, ditava, ditó, ditta, dittan, dittando, dittano, dittare, dittasse, dittasti, dittata, dittate, dittato, dittava, dittavan, dittò, dittoe, dittòe.
0.2 DELI 2 s.v. dettare (lat. dictare).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1305; Lett. pist., 1320-22.
In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Caducità , XIII (ver.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Pronunciare un discorso in modo scandito affinché una persona a ciò preposta lo metta per iscritto (anche fig.). 1.1 [Come attività complementare allo scrivere]. 2 [Ret.] Comporre un testo rispondente alle norme stilistico-retoriche, destinato alla messa per iscritto e alla circolazione. 2.1 Sost. [Rif. all'attività scrittoria di singoli individui:] maniera di comporre. 2.2 [Detto specif. del notaio o di uno strumento pubblico.] 3 Discorrere di uno specifico argomento, trattare. 3.1 [In incisi del tipo come qui detta:] dire, affermare. 4 Fornire una serie di indicazioni con valore normativo, prescrivere.
0.8 Elisa Guadagnini 18.03.2004.
1 Pronunciare un discorso in modo scandito affinché una persona a ciò preposta lo metta per iscritto (anche fig.).
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 19, vol. 1, pag. 265.1: Egli fu figliuolo di Pietro in battesimo, e fu suo discepolo. Però dicono molti, che il suo Vangelo fu dettato per bocca di Pietro.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.54, vol. 2, pag. 411: «I' mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch'e' ditta dentro vo significando».
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 29, 70-81, pag. 619, col. 1.11: E questo figura e mostra che qui' libri sono da Spirito Santo ditadi e produtti.
[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 193.25: e s'io feci alcuna cosa con ingegnosa arte, il savio amore fu quello che ti strinse coll'ordinate parole, le quali dittoe Amore.
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 17, vol. 2, pag. 291.3: E però per contrario la santa Scrittura, per Spirito santo dettata, a spirituale letizia, e conforto ci induce, e ci conforta...
[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 339.15: le regole d'amore sotto brevità mi sforzerò di mostrarti, e quali esso re d'amore dettò colla propria bocca e iscritte le mandò alli amanti per lo infrascritto modo.
[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 5, par. 2, vol. 1, pag. 82.3: alcuna volta, dictante lu Spiritu Santu, tachiu Matheu, Marcu et Luca, et scrissi Iohanni.
[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 10, pag. 170.16: Alora lo santissimo vesco iamà lo scrivam e dità un comandamento così faito...
1.1 [Come attività complementare allo scrivere].
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 172.4: Continuamente studiava inn iscienza e spezialmente in bel parlare, sì che neuno giorno era ch'elli non leggesse e scrivesse e ditasse.
[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 57, pag. 83.6: Sì co nu leçemo de Damasen, ch'elo amaistrà en piçolo tempo sì un nobel fante k'ê lo scriver, lo dictar, lo cantar per arte de musicha pareva un medemo del scoler e del maistro.
[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1743, pag. 396, col. 1: Sacciate senza fallo / ca Buccio de Ranallo / compuse quisto dictatu / lu quale ve è contatu; / sacciate senza fallura / ca llu trasse della soa scriptura / illo che llo dictone...
- Sost.
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 55, S. Ambrogio, vol. 2, pag. 499.3: In quello die fece la fine al dittare e a lo scrivere, né non potéo compiere quello salmo e da ivi a pochi dì infermòe.
2 [Ret.] Comporre un testo rispondente alle norme stilistico-retoriche, destinato alla messa per iscritto e alla circolazione.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 260.19: Et onne homo lo saça ka Cesar fo homo chiarissimo e de grande ingenio e molto forte e dictava .iiij. pistole ensemmori...
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 150.6: dittare è un dritto et ornato trattamento di ciascuna cosa, convenevolemente aconcio a quella cosa.
[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 883, pag. 49: Petro de Barsegapè sença tenor, / Questo si fo lo ditaor, / Ke sí ditó questo ditao / E dal so core sí l'á pensao.
[4] Caducità , XIII (ver.), 5, pag. 654: [En] un çorno d'avosto dre' maitino, / ço fo en la festa de santo Agustino, / pensando êl cò, êl meço et en la fin[o] / de la fragilità de l'om cativo, / penser me pres de ditar un sermon / de la vita e del sta' del miser om...
[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), Prologo 1, pag. 3.13: Ma volendo io cominciare trovai il suo latino in tal modo dettato, che non mi pare di potere seguitare al tutto l'ordine della lettera...
[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 182.8: Et fo el dicto Iulio Cesari legetore bellissimo de omne lectera del mundo et nobilissimo dictatore, equale ad quactro scripturi insemi dictava ornatissimamente.
- Sost. [Per indicare una composizione in prosa].
[7] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 257.1: E questo intendi che 'l dicto miser Loto fece alcune opere famose in ditare e in rime, le quale non erano cognosciute.
- Bene dettare: scrivere forbitamente, comporre in modo retoricamente ornato.
[8] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 2, par. 7, pag. 553.17: La gloria non dà piccole forze nell'animo, e l'amore della lode fa che 'l petto sia abbondevole a bene dittare.
2.1 Sost. [Rif. all'attività scrittoria di singoli individui:] maniera di comporre.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 244.20: Questi fue il Maestro Piero dalle Vigne, per la cui virtù e bontade, e massimamente per lo suo bello dittare, e ornata bellezza di rettorico stile, fue tanto eccellente, e avanzerano consigliere apo lo imperadore Federigo, che per suo operamento e consiglio solo quasi tutte le cose, ch'erano per lo imperio, si governavano.
[2] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 2, pag. 10.11: «Tu no po' negar d'aver fate queste letre, che le son ditade e fate al modo e stillo del to ditar.».
2.2 [Detto specif. del notaio o di uno strumento pubblico].
[1] Doc. prat., 1275, pag. 511.1: Ser Fra(n)cionetto notaio p(er)ché dictoa la lettera ch'a(n)doa a messere lo re Charlo p(er) la leçione della nuova podestade, s. v.
[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 145, vol. 1, pag. 135.38: Et debia li statuti et correctioni, le quali faranno li detti XIII dittare al notaio et ordinare et fare ponere, secondo che cagiono ne le distintioni de lo statuto, et neuna voce abia intra li predetti XIII.
[3] Stat. pis., 1321, cap. 117, pag. 293.26: Et lo quale cancelieri sia tenuto et debia, a richiesta dei consuli essere co' loro, et a loro per li facti de la corte consigliare, et lectere dictare et componere, tante et quante volte bizogno fusse, a buona fede, sensa fraude, a honore et crescimento di buono stato de la corte dei Mercatanti et de la Mercatantia.
[4] Lett. pist., 1320-22, 13, pag. 54.16: Noi ti mandiamo con questa lectera insieme in una bossila nuova cinque lectere sugellate del sugello del comune e de' priori di Firenze, le quali mandano in nostro serviscio, come ser Guido le sepe dictare lo mellio, allo Papa, a' Re, a messer Napoleone, a messer Luca, e a messer Gianni Gaitani.
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 12, vol. 2, pag. 227.19: dementre que la sentencia se dittava, issu muntau ad unu mignanu et videndu commu Marcu Ciceruni se spuliava per dar la sentencia, issu li mandau dicendu que issu non muria commu danpnatu, ma commu accusatu nì li soy beni non divianu essiri confiscati.
[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 22, pag. 652.1: nì alcun judice, notario o qualunque altra persona ardisca o presumisca diritamente o indirectamente, sotto pena del notariato de la dignitate, scrivere, publicare, dictare alcuno instrumento o altra qualunque scriptura de le predicte cose o d'alcuna de esse.
3 Discorrere di uno specifico argomento, trattare.
[1] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 7, pag. 79: Dond'eo men torno a lei sì com a dona, / k'ella en lo me cor sia stil e penna, / en ditarla sì com[o] fa besogna, / ke li malvas de lei maldir se tema.
[2] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 187.20: Dall'ora in qua io non mandai messaggio, ma quegli che di me ànno dittato ciò ànno fatto o per loro curiosità o perché da questo foco sono scaldati...
- Sost. Scritto, trattazione.
[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 896, pag. 49: Mo eo sí prego tuta çente, / Sed eo fallasse a vu presente, / Ke vu me debié perdonare / E no reprehende lo meo ditare.
[4] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 20 parr. 3-5.2, pag. 83: Amore e 'l cor gentil sono una cosa, / sì come il saggio in suo dittare pone, / e così esser l'un sanza l'altro osa / com'alma razional sanza ragione.
[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 14.45, pag. 115: Scrivoli nel mio dittare che me deia far l'aiuto.
3.1 [In incisi del tipo come qui detta:] dire, affermare.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 56.5, pag. 371: Era, com'è già detto, giovinetta / Emilia tanto, ch'ella non sentia / quanto nel core amor punge o diletta, / allor ch'Arcita pria se n'andò via / le' rimirando, come su si detta...
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 90, terz. 41, vol. 4, pag. 170: e chi facea la scrittura diritta, / cinque per centinai' di tal fidanza / ricevie dal Comun, come quì ditta.
[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 128.1, pag. 437: Sì come 'l Vangelista narra e ditta, / Iesù chiamò Tommaso, e disse...
4 Fornire una serie di indicazioni con valore normativo, prescrivere.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1232, pag. 219: i' vidi imperadori / e re e gran segnori, / e mastri di scïenze / che dittavan sentenze...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 6: [35] Prega Dio, lo quale m'àe dictato le predicte cose dire a te, che noi faccia al'ecternale allegresse p(er)venire in s(e)c(u)la s(e)c(u)lor(um).
[3] Stat. sen., 1305, cap. 9, pag. 13.14: secondo che 'l savio detta, in moltiplicazone di parole non si schifa el peccato...
[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 14, pag. 65.32: Molto mi do maraviglia di quel che ttu di', che sì palese contro a te medesimo t'ài detto. Però quando tu che se' gentile ti peni di piatire incontra o di dettare alle ragioni della gentilezza; ma perché difendi a ragione il tuo detto, sì torno a questa sentenzia...
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 104.24: Inescusabile è eziandio l'infedele, se non ama Dio di tutto il cuore, perciocchè la giustizia naturale gli grida, e detta in cuore, che con tutto sè dee amare colui, dal qual ha tutto sè.
[6] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 339, pag. 38: E chi mesface va per la sentenza / e quanto dicta equità e raxonne, / coven chi facia soa penetenza.
[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 30, pag. 271.8: Se adunque, avanti che la giudaica legge fosse, vissero i mortali sotto l'arbitrio loro, o sotto quelle leggi che essi medesimi si dettavano, a cui direm noi che essi dovessero andare cercando per le leggi divine e di conoscere Idio?
[u.r. 18.12.2017]