DIAFANITÀ s.f.

0.1 diafanità , diafanitade.

0.2 Da diafano.

0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.6 D diafano.

O trasparenza.

N Doc. esaustiva.

0.7 1 Stato di ciò che è limpido, condizione per cui un mezzo non oppone alcun impedimento alla vista, trasparenza.

0.8 Elisa Guadagnini 01.04.2004.

1 Stato di ciò che è limpido, condizione per cui un mezzo non oppone alcun impedimento alla vista, trasparenza.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 15, 139-145, pag. 303, col. 2.7: Questo ne tolse. Çoè 'l fummo tolse la diafanità dell'aere puro, perché poi per lo senso del viso neguna cosa decerneano.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 274.17: Questo ne tolse ec. Cioè il fumo tolse la diafanitade dell'aere puro, perchè poi per lo senso del viso nulla discerneano.

[3] Gl F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 2, cap. 4: Ed in alquante piante, quando il calor respira rimane molto umido terrestre viscoso e lucido, per molta diafanità cioè trasparenza. || Sorio, Tratt. Agr., vol. 1, p. 137.