DIGERIRE v.

0.1 digerendolo, digerente, digerere, digerir; f: digerire.

0.2 DELI 2 s.v. digerire (lat. digerere).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sottoporre a un processo di trasformazione; trasformare qsa in qsa altro. 2 Trasformare il cibo ingerito, in modo tale da poterlo utilizzare per le funzioni vitali.

0.8 Maria Clotilde Camboni 19.04.2004.

1 Sottoporre a un processo di trasformazione; trasformare qsa in qsa altro.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 3, pag. 148.3: trarà l'umidità e l'umore dentro del corpo de la terra, e portarallo sù per lo pedone e sù per li rami, digerendolo sempre per fin a lo piccio; e entro per questo piccio portarà l'omore, e faranne lo pomo piena mano; e tale più e tale meno, secondo la potenzia sua.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 25, pag. 116.14: essendo el lacte humido e i vechi humidi, in essi s'acresciaria nociva humidità, non avendo calore acto a digerere essa humidità, (et) così cadaria in nocevoli homori.

2 Trasformare il cibo ingerito, in modo tale da poterlo utilizzare per le funzioni vitali.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 11, pag. 223.27: el iuditio de Dio li fé sentir la pena che un giorno, andando lui per digerir el manzare, Dio li fece insire l'interiore da quella via, e cossì morì.

2.1 Assimilare.

[1] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 11, cap. 14: Le piante, le quali hanno radici porose e calde, attraggono più nutrimento che non possono digerire, e imperò generano frutti, i quali tosto infracidano... || Sorio, Tratt. Agr., vol. III, pag. 270.