DIGESTIONE s.f.

0.1 degestione, degistione, digestion, digestione, digestioni, digestiuni, digiestioni, digistione; f: digiestione.

0.2 Lat. digestio (LEI s.v. digestio).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Processo di trasformazione. 1.1 Il processo di fermentazione del vino. 2 Atto di trasformare il cibo ingerito, in modo tale da poterlo utilizzare per le funzioni vitali. 2.1 Fig. Ciò che dopo essere stato ingerito è stato trasformato per poter essere utilizzato per le funzioni vitali. 3 Atto dell'espellere dal corpo ciò che si è precedentemente ingerito.

0.8 Maria Clotilde Camboni 22.03.2017.

1 Processo di trasformazione.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 27, pag. 119.17: infin'entre a quell'ora abisongna ancho a cresciare ke faccia la terça digestione (et) decoctione: se converte parte in simile.

[2] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 6, ch., pag. 224.28: E non si leva questo vapore se non al tempo di grandissimo caldo; e quando si lieva, ismaltiscesi l'umido aereo di buona digestione da la caldezza de l'aiere, e acostalisi fortemente il terreste e secco...

[3] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 4.12, pag. 192: Onde, quiescendo in pace, / vidi giardini di molti dottori / e colsi de' lor fiori / tenendo in questo 'l modo che tien l'ape, / che di molti fior cape, / e poi per grazia e digestion nova / di lei uscir si trova / mirabil frutto con dolce sapore.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 13, vol. 1, pag. 128.2: Et cussì killu signatu in mente divina et in mente humana, killu aliquid ki fu cunvertutu in corpu di Cristu, killu aliquid esti cunvertutu in pani, facta la digestiuni.

1.1 Il processo di fermentazione del vino.

[1] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 4, cap. 48: [[il vino]] se ancora più sarà vecchio che quattro anni passi et la sua digiestione compia... || Crescenzi, [p. 132].

2 Atto di trasformare il cibo ingerito, in modo tale da poterlo utilizzare per le funzioni vitali.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 11, pag. 174.1: mangiare innanzi l'ora pare una ghiottezza; e somigliantemente è molto nocevole al corpo, perciò che méttare vianda sopra vianda, anzi che quella sia cotta, s'impedisce la digestione naturale, unde ne nascono molte infermità; donde quelli che vuole mantenere la sanità del suo corpo, non die mangiare, sed elli non à ismaltito quello ch'elli à mangiato di prima.

[2] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 43, pag. 20.14: Elettoarium ducim cioè di ducha, imperciò ke ll'abate dela corte il compuose ad uopo del duca figliuolo de· rre Roberto Guiscardo per la mala digestione e ventositade dello stomaco...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 33.37, pag. 119: a l'occhio non è congruo de far degestione, / né al naso parlascione, né a l'orecchie andare.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 311.9: per la mala digestione si turbano gli omori dentro, e di ciò ne nascono le febri e molte infertadi.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 84.14: E per golositadhe el no mastega ben, perciò ke en mastegar el no sente delectacion ma en glotir, [e per tanto ello vol englotir] lo cibo ananti k'el sia mastegà [e] embriga la digestion.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 30, 46-57, pag. 714, col. 1.6: Era ydropico, come appar nel testo; la quale malizia vene da mala digestione, sí che li umori indigesti che se spandeno, enfiano cussí le carni e le buce.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 60, pag. 70.26: ha vertù de fortificare el stomego e la digestion.

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 9, 13-27, pag. 200.19: E quando l'omo dorme, in nessuno tempo è più libero lo intelletto, che quando lo stomaco àe fatto la sua digestione...

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 42, pag. 168.20: Ancura, q(ua)n lu cava, fa mala digestione.

2.1 Fig. Ciò che dopo essere stato ingerito è stato trasformato per poter essere utilizzato per le funzioni vitali.

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 4, pag. 236.18: quella parte delle intestine, ove l'ultima digestione dallo stomaco discende...

3 Atto dell'espellere dal corpo ciò che si è precedentemente ingerito.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 101.7:. E quand'elli saprae ch'elli sia purghato, sì ssi potrae acorgiere quand'elli sarae ben voto, ch'elli comincierae ad avere un poco sete e ch'elli vedrae ale digiestioni venire altri omori che quelli ch'elli vorrà purghare e non si voterae più...

4 [Med.]Affezione dell'occhio.

[1] F Cura degli occhi di Pietro Ispano volg., XIV (tosc.). cap. 15: Collirio bianco usa digestione ne l'occhio, la quale si conosce per la cacca de l'occhio, bianca e stretta, cioè rappresa delle lacrime. || Zambrini, Pietro Ispano, p. 11.

[u.r. 22.03.2017]