DILATARE (1) v.

0.1 delatando, delatate, delatato, delati, dellata, dilata, dilatale, dilatalla, dilatami, dilatando, dilatandogli, dilatandosi, dilatano, dilatante, dilatar, dilatarà , dilatare, dilatari, dilatarmi, dilatarsi, dilataru, dilatasi, dilatasse, dilatassi, dilatasti, dilatata, dilatate, dilatati, dilatato, dilatau, dilatava, dilatavano, dilaterai, dilaterassi, dilati, dilatino, dilatò, dilatoe, dilatòe.

0.2 DELI 2 s.v. dilatare (lat. dilatare, da latus 'largo').

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Accrescere le proprie dimensioni, diventare più grande (più spesso pron.). 1.1 Far gonfiare. 2 Estendere, estendersi in lunghezza o in larghezza. 2.1 [Detto del fuoco:] espandersi, propagarsi. 2.2 [Delle acque del mare:] riversare la propria massa (sulla terra). 2.3 Ampliare, rendere più grande un territorio, un dominio, un potere. 2.4 Fig. Far tendere verso, far protendere, aprire a qsa; indurre verso o a fare qsa. 2.5 Fig. Estendere la conoscenza di qsa; rendere noto; diffondere. 2.6 [Detto della vista:] distendere, allungare lo sguardo. 2.7 Estendere nel tempo, prolungare.

0.8 Rosa Piro 25.05.2004.

1 Accrescere le proprie dimensioni, diventare più grande (più spesso pron.).

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 565.14: 40. La cima ec. Cioè la vetta e sommitade, la quale tanto più si spazia, quanto più monta; a denotare che quelle piante, che sono nel Paradiso terresto, quanto più montano verso il Cielo, più si dilatano; però che dal Cielo prendono il loro nutrimento.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 2, pag. 238.7: Al quale rimirare Florio ristette, e pareagli che il fiore in niuna maniera potesse più crescere in su, sanza essere dalle circunstanti spine pertugiato e guasto, né similemente dilatarsi, o divenir maggiore.

- Fig.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 17.33, pag. 577: Fai lo core amoroso, / famolent'e angossoso, / e cquasi desïoso / fin a lo consumare. / Poi lo vèni e delati, / tanto cu· llui T'affrati, / e ttuct'altre ammistati / li fai dementecare. / Inplilo d'allegreça / e de tanta dolceça, / ke la lengua s'aveça / pu[r] d'amor favellare. / Or se va delatando / e pplangnendo e ccantando, / denti, labra leccando, / ke tTe crede melare.

[4] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 1.31, pag. 486: Nol me volere plu tener celato, / ka, fussi da lo mio corpo partita, / non se cçe fora amor plu delatato / né tt'àbera cun meco tanto unita».

[5] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 13, pag. 342.1: lo desiderio della scienza non è sempre uno ma è molti, e finito l'uno, viene l'altro; sì che, propiamente parlando, non è crescere lo suo dilatare, ma successione di picciola cosa in grande cosa.

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 6, pag. 54, col. 18.24: Quando l'huomo è così profondamente del suo essere vilissimo illustrato vedendo tutte le ragioni aperte perché la sua miserissima miseria in così infinito termine si dilata: allora infinitamente si vede rio...

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 2, pag. 238.7: Al quale rimirare Florio ristette, e pareagli che il fiore in niuna maniera potesse più crescere in su, sanza essere dalle circunstanti spine pertugiato e guasto, né similemente dilatarsi, o divenir maggiore.

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 119.22: E l'anima di colui che vede Dio sale sopra sè medesima, ed essendo rapita a vedere lo lume di Dio dilatasi dentro e sale sopra di sè.

- [In contesto metaforico:] crescere nelle sostanze, nelle ricchezze.

[9] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 36.9: E Moyçè del popolo dicie: «Ingrassato e dilatato, el fattore suo Dio abandonò».

1.1 Far gonfiare.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 24, pag. 152.7: Se tame lu cavallu si' iovene, de herbe et feno et orio voy de altro similgiante ad queste, voy sença orio, sufficientemente sia pascuto, cha le erbe et lo feno lgi dellata lo ventre e 'l corpo...

2 Estendere, estendersi in lunghezza o in larghezza.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 236.3: Sì come lo fuoco strugge la cera, così venne intorno la puntura, fugendo la carne, dilatando la piaga, infino a tanto che ne rimase carne o nerbi o merolli, e l'osse rimasero tutte tonde et innude.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 40-54, pag. 514, col. 1.12: e cussí la 'mente' dell'A. inluminada da quelle anime sante, insí fora del so naturale cognoscemento, e divenne possente a soferire quella vista, che excede l'umana consuetudene. Per dilatarsi, çoè per alargarsi in maor logo.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 471.5: Come fungo marino ec., il quale è come una ostrica di mare, che hae sentimento, e movimento non processivo; però che non nuota come gli altri pesci, ma hae movimento di dilatarsi e di strignersi, come il lombrico.

- Dilatare la pupilla.

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 34, col. 2.16: Alla pupilla dilatata d'occhi. Se lla pupilla si dilata per ceffalea o grande doglia di testa, poni qui poca fidança in sua cura...

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 73, col. 1.17: R(ecipe) mele rosato colato e ffa' come è detto, e non beva vino e sempre mangia a digiuno stomacho ruta e finocchi, e sì ssi guardi dallo piangere e dallo ridere e dal canto e grida e ira e coito e cruccio e dal chiamare alta bocie imperò che tutte queste cose dilatanola pupilla...

2.1 [Detto del fuoco:] espandersi, propagarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.146, vol. 3, pag. 407: Quest'è 'l principio, quest'è la favilla / che si dilata in fiamma poi vivace, / e come stella in cielo in me scintilla.

[2] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 199.1: La quarta ragione si è che l'umido aqueo leggiermente si dilata e resolve e convertesi in aiere...

2.2 [Delle acque del mare:] riversare la propria massa (sulla terra).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 8.18, pag. 78: La luna, poi che sarà scurato, / Guidi la notte col suo roteare, / E cotal esercizio le sia grato. / Che l'onde sue il profondo mare / Costringa a certo termine, contento / Di non potersi in terra dilatare.

2.3 Ampliare, rendere più grande un territorio, un dominio, un potere.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 108.7: Ca con zò sia cosa que issu lu Senatu avissi usatu di sua opera di Masinissa pruntissima et fidelissima inscontra li Chartaginisi et cannussissi lu Senatu que issu era disyusu di dilatari et alargari lu so regnu, demandau lu Senatu que se facissi una ligi per la quali fussi dunata da lu imperiu di Ruma ad issu Massinissa solida et firma libertati.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 363.20: Ma da quella dote cominciarono a [e]ssere rei e avarissimi; e con loro retade, con forza, e con bugie, con ruberie acrescevano, e dilatavano lo regno di Francia...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 211.5: Qui è Cesare ed ogni progenie di Iulo, la quale dee venire sotto il grande asse del cielo. Questi è l'uomo, questi il quale spesse volte odi essere a te promesso, Augusto Cesare, della schiatta delli Dei, il quale ancora porrà i seculi aurei per li campi regnati, il Lazio, da Saturno per tempo adietro, e dilatarà l'imperio suo sopra i Garamanti e l'Indi...1035

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VI, cap. 6, vol. 1, pag. 235.26: Nel detto tempo si cominciò guerra tra' Fiorentini e' Sanesi per cagione delle castella che confinano co· lloro in Chianti, che ciascuno Comune si volea dilatare, e crescere il suo contado...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 6.108, pag. 355: Lettor, com'io t'ho detto altra fiata, / quasi cambiato ha nome ogni contrada / e qual più e qual men cresce e dilata.

2.4 Fig. Prolungare in, prodigarsi in qsa o spingere qno in qsa, a fare qsa.

[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 7, pag. 61, col. 18.3: Poi mi dilata ad intendere non quanta e quale è la sua infinita excellentia, ché né fu né sarà né in via né in patria creatura che questo comprehendere potesse per nulla singulare prerogativa: ma dilatami a comprehendere come e quanto elli è da tutte le creature che 'l participano in patria posseduto...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 186.25: S. Bernardo dice: Dio è volontà onnipotente, benevolenza somma, lume eterno, incommutabile raggio, somma beatitudine, il quale crea le menti a se participare, vivificale a lui servire, infiammale a desiderare, dilatale a ricevere, giustificale a poter meritare, accendele a zelo, fecondale a frutto, promovele a bontà...

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 132, pag. 291.14: E questa è un'altra reprensione che lo' dá la coscienzia nell'aspetto delle dimonia, rimproverando che 'l tempo e la larghezza della misericordia, nella quale egli sperava, si doveva dilatare in caritá e in amore delle virtú e con virtú spendere il tempo che Io per amore lo' diei.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 142, pag. 323.33: Ma, tra l'altre, due admirabili, sí come tu sai, te ne narrarò per farti dilatare in fede e a commendazione della mia providenzia.

- [Detto del cuore e dell'anima:] protendere cuore e anima spingendoli in, aprendoli a, verso qsa (anche pron.).

[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 43, col. 18.14: Questo perfecto amore chiava per molte pene e diversi dolori tutta in croce la creatura innamorata. Et la croce innamorata illumina, fortifica, dilata e infiamma l'anima a questo perfecto amore...

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 6, pag. 83, col. 18.26: però che comincia a vedere della profonda viltade della humana conditione: nella quale visione tutto lo intellecto si versa in considerarla, maravigliandosi e dilatando il suo cuore in questo conoscimento.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 87.27: poi procede alla satisfazione quivi - Noi leggevamo ec. Ultimamente dice l'Autore sè per compassione essere tramortito, e qui finisce il capitolo. Nota dunque che ll'allegrezza della filicitade sciampia, e dilata l'animo, e così la memoria della miseria il raccerchia, e ristrigne.

[8] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 23.18: Provedea Iddio nel mio cospetto sempre, per ciò che sempre m'è dal lato diritto, acciocch'io non mi commuova: e però lo cuore mio è dilatato, e la lingua mia si rallegrò, ed eziandio la mia carne si riposerà in isperanza...

[9] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 340.26: [41] Tu apri i sensi e l'anima dilati. [42] Tu fai gli uomini perfecti e dai desiderio del regno del cielo.

[10] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 29, pag. 121.3: Siate siate inamorato di Dio, dilatando l'anima e la conscientia vostra in lui, e non vogliate pigliare la stremità, però che ella è cagione di tagliare le braccia del santo desiderio...

2.5 Fig. Estendere la conoscenza di qsa; rendere noto; diffondere.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 143.21: Gli vostri templi inaurati sono già distrutti e abbandonati, e la dottrina di Cristo, la quale a voi pare istoltizia, quantunque è perseguitata, più è dilatata, e ha più mostrata la sua virtù convertendo la gente.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 164.19: Ca per certu tanta virtuti di litiri, tanta habundancia da ogni parti se divia colgiri per tal que avicindivilimenti se putissi spargiri et dilatari per tuctu lu mundu.

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 678.31: morti gli apostoli succedettero altri perfetti, altri santi martiri; e fu lo stato del martirio per tutto 'l mondo infino a Costantino, che fu il primo imperadore battezzato, il quale fece dilatare il coltivamento e 'l servigio alle chiese di Cristo.

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 55, pag. 128.4: Essendo dilatato questo fatto per diverse parti del mondo, tre amici di Iob, li quali eran grandi baroni e grandissimi litterati, vennero ciascuno da casa a visitarlo e furon questi; Elifaz temanite Baldad suite e Sofar naamatite...

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 757, pag. 296.6: e non si vergognavano molti ricchi giovani sprezzarsi, e abbandonare lo mondo, e andare a accattare per le povere persone convertite. Ed era questa cosa sì dilatata, che ben parea che volessero vincere e aumiliare il Papa, e che volieno essere ubbidienti alla Chiesa.

- Dilatare la gloria, la fama.

[6] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 72.11: Da questa quarta, se quanto i mari e paduli occupano, e quanta la region diserta e secca si distende, col pensiero suttrarrai, appena agli uomini per abitare aia strettissima rimarrà. In questo dunque uno piccolissimo punto rinchiuso e circuito, di profferere nome e di dilatarla fama pensate?

[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 72.23: Nella età di Marco Tullio, com'egli in alcun luogo significa, ancor non avea la fama della romana repubblica il monte Caucaso trapassato, e sì era ella allora adulta, e nel fior del suo vigore, a' Parti e agli altri di que' luoghi paurosa. Vedi dunque come sia stretta, come soppressata la gloria, la quale dilatare e distendere v'affaticate?

[8] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 107, pag. 212.10: All'ultimo, essendo la fama di questo porco per diverse parti del mondo dilatata, moltitudine di giovani nobili e gagliardi amatori di onore e di laude di diversi paesi vennono in Calidonia.

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 15, vol. 2, pag. 153.21: La 'mpresa dilatòla fama, ma il signore, o cche no· fosse in perfetta fede, o in tanta potenzia, raffreddato della 'mpresa no· seguì suo viaggio.

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 29, pag. 271.4: e secondo la legge ricevuta e sotto giudici e poi sotto re vivendo, in continue guerre co' vicini datorno, or vincendo e ora perdendo, e in grandissime avversità e tribulazioni divisi dimorando, quantunque alcun nome acquistassero, non fu perciò di tanta fama che guari per lo mondo si dilatasse...

[11] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 169, pag. 419.24: La fama di questo fatto si dilatò per Perugia, e ciascuno correa verso questo nuovamente dipinto Santo Ercolano: e a furore ne levorono e l'assi e le stuoie...

2.6 [Detto della vista:] distendere, allungare lo sguardo.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 31, 70-78, pag. 698, col. 1.7: Qui vol mostrare la dilatança della roxa nelle extreme foie, e dixe piú che non è della regione che piú su tona, ch'è la suprema 'regione' dello aere, alla superfitie della terra; e cotanto ancora piú quanto la vista nostra si dilata piú lungi in mare, cussíe tra lui et ella era maor spatio.

2.7 Estendere nel tempo; prolungare.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 31, pag. 772.9: e standoti dove tu se', dà lunga notte a' luoghi che te non conoscono e dicesi che di te non hanno bisogno; deh, presta a' graziosi parlari lunga stagione acciò che io più possa dilatare il mio diletto!

2.7.1 Prolungarsi su un argomento, un discorso.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 5.26, vol. 1, pag. 69: Onde, se vuo' guardare / te da li detti viçi, actendi bene / che maniera convene / lo tuo parlar aver infra la gente. / Poni al meço la mente, / né troppo dilatar, né breve tanto / che per manco d'alquanto / sia troppo oscuro quello a che intendi.

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 6, pag. 12, col. 22.14: Non mi voglio dilatare a declarare le particularità delle meditationi e delle contemplationi: ma brevemente distinguerò l'una dall'altra...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 215.3: Qui se iactat, et dilatat iurgia, concidit: Chi si vanta, e dilatasi in parole di sua loda, provoca gli uditori a rincrescevoli spiaceri, e a farsi biasimare...

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 24, terz. 2, vol. 2, pag. 1: v. Mad il suo detto m'è tanto piaciuto, / che mi son nelle rime dilatato / viepiù assai, ch'i' non arei voluto.

[u.r. 20.04.2010]