CORONA s.f.

0.1 chorona, coron, coron', corona, corone, coronna, coronne, corono, coruna, coruni, corunna, curona, curone, curuna, curuni.

0.2 Lat. corona (DELI 2 s.v. corona).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc.: Ricordo d'imprese pisane, p. 1246 (tosc.mer.?); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Poes. an. fior., c. 1269; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Lett. sen., XIII u.v.; Lett. pist., 1320-22; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Manfredino, a. 1328 (perug.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1341.

0.5 Locuz. e fras. a guisa di corona 6.1.1; andare a corona 6.2; andare alla corona 2.4.1; avere corona 2.4.2; corona dei capelli 6.6; corona dei chierici 6.6; corona del martirio 3.2; corona del piede 6.8; corona di ferro 2.1; corona di martirio 3.2; corona di perpetuale vittoria 3.3; corona di spine 2.2; corona e manto 4.1; coronare di corona 1.5; fare corona 6.1.2; fare una corona di dodici ave marie 6.1.3; in forma di corona 6.1.1; intendere nella corona 2.4.4; lasciare la corona 2.4.5; menare a corona 6.2; mettere la corona 2.4.3; montare a corona 3.4; perdere la corona 2.4.6; portare corona 2.4.2; prendere la corona 2.4.7; re da corona 2.3.2; re di corona 2.3.2; regina da corona 2.3.2; ricevere la corona 2.4.7; sacra corona 2.3.1; santa corona 2.3.1; tenere la corona 2.4.8; trionfale corona 3.3; vendere sotto corona 1.6; vendere sotto una corona 1.6; venire alla corona 2.4.1.

0.7 1 Ornamento circolare che cinge il capo, formato da fiori e fronde intrecciate o forgiato da metalli, generalmente preziosi, spesso conferito nel corso di cerimonie pubbliche, in segno di onore e come emblema di valore, virtù, nobiltà e sovranità. 1.1 Corona d'alloro, laurea: serto di foglie d'alloro, conferito, come emblema di trionfo e di fama eterna, a poeti, condottieri vittoriosi ed atleti. 1.2 [In volgarizzamenti:] corona cittadina, civica, murale, ossidionale: serto di diversa foggia e materiale, destinato, nell'antica Roma, rispettivamente a chi aveva salvato la vita ad un compagno in battaglia, a chi era salito per primo sulle mura di una città assediata e ad un capitano che aveva liberato una città o un accampamento dall'assedio. 1.3 Corona di poeta, poetica: emblema onorifico conferito ai poeti. [In contesto metaf.:] dignità e virtù poetica. 1.4 [In volgarizzamenti:] corona della vittoria, trionfale: emblema onorifico che, nell'antichità classica, era conferito ai condottieri vittoriosi. 1.5 Fras. Coronare di corona [di una specifica tipologia, a seconda della dignità attribuita in ambito politico, artistico e militare:] conferire onore e superiorità attraverso il rito solenne e simbolico dell'incoronazione. 1.6 [In volgarizzamenti:] fras. Vendere sotto (una) corona: vendere come schiavi i prigionieri di guerra (secondo l'uso romano di contrassegnare con una ghirlanda il capo dei prigionieri di guerra esposti alla vendita). 2 Simbolo di comando e potere conferito a re imperatori e papi come emblema di sovranità e autorità politica o religiosa. Fig. Incoronazione, investitura regale. 2.1 Locuz. nom. Corona di ferro: corona d'oro contenente al suo interno una sottile lamina di ferro battuto: fu utilizzata per incoronare molti re d'Italia, a partire da Berengario I, nell'888. 2.2 Locuz. nom. Corona di spine: serto intrecciato di spine che i soldati romani posero sul capo di Cristo, in segno di scherno. 2.3 La persona del sovrano, la relativa dinastia o il regno. 2.4 Titolo, potere, autorità regale. 3 Emblema ed insegna del destino di gloria e di santità dei beati, aureola di santità. Fig. Ricompensa spirituale, gloria, santità. 3.1 [In usi metaf.:] vittoria, gloria spirituale. 3.2 Fig. Fras. Corona di, del martirio: ricompensa spirituale del sacrificio della vita affrontato in nome della fede cristiana. 3.3 Fig. Fras. Corona di perpetuale vittoria, trionfale corona: ricompensa spirituale destinata ai beati. 3.4 Fig. Fras. Montare a corona: ascendere alla gloria del Paradiso. 4 Fig. [Con valore etico-morale:] premio, riconoscimento di merito. 4.1 [Det. da sostantivi che designano qualità astratte:] insegna e riconoscimento di superiorità (in specifici ambiti intellettuali e morali). 5 [In funzione di predicato, in contesti che implicano un'idea di confronto:] ciò che spicca per qualità eccezionali; gemma, perla; vanto, ornamento, coronamento; completamento. 5.1 Metaf. Persona o qualità di altissimo valore (spesso rif. alla divinità in contesti allocutivi). 6 Figure, oggetti e parti anatomiche che cingono e sovrastano qsa a guisa di ghirlanda, o hanno forma circolare. 6.1 Metaf. Cerchia di persone disposte intorno a qno o qsa. 6.2 [Dir.] [Nella Sardegna medievale:] assise, seduta giudiziale; tribunale. Fras. Andare a corona: recarsi in tribunale, sottoporsi ad un processo. Fras. Menare a corona: condurre in tribunale, far processare. 6.3 [Denominazione applicata a fenomeni atmosferici che compaiono nell'aria in forma di aureole fiammeggianti]. 6.4 [Astr.] [Denominazione rif. ad alcune costellazioni di forma circolare]. 6.5 [Arch.] Elemento architettonico aggettante che circonda la parte superiore delle pareti di un edificio, con funzioni protettive o decorative; cornicione. 6.6 Rasatura circolare dei capelli sulla sommità del capo propria degli ecclesiastici; fras. Corona dei capelli, corona dei chierici. 6.7 [Bot.] La sommità della radice delle piante. 6.8 [Masc.] Locuz. nom. Corona del piede: margine inferiore del pastorale del cavallo.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 24.02.2004.

1 Ornamento circolare che cinge il capo, formato da fiori e fronde intrecciate o forgiato da metalli, generalmente preziosi, spesso conferito nel corso di cerimonie pubbliche, in segno di onore e come emblema di valore, virtù, nobiltà e sovranità.

[1] Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.), 127, pag. 23: Due corone de auro mundo tennu em capu, / ammerdora li cori de sotta li non capu.

[2] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 13, pag. 569.6: là dove se facea sacrificia ad lo ydolo ke stava suso in Coliseo, et avea una corona de auro in capo.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 591, pag. 171: Lo iusto remirando le veste sí polie, / Lo so cor se stravolze in glorïe compie: / Tug en incoronai de quel coron florie / Ke 'l stell apress de quelle parrav intenebrie.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 80.16: e perché ariete fo segno de Mars, fo armato de corona e de vella, e potaremmo dire secondo una via, perché ariete è segno de Mars occiditore...

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 42.23: c'à una bella persona, e è di sciamito o d'un bel drappo ad oro vestito, e àe uno bello capo biondo, pettinato, con bella corona di ghirlanda in testa...

[6] Poes. an. urbin., XIII, 21.77, pag. 584: Quest'è la cena a la quale ne invita / lo nostro Signore, kedd è vera vita, / e ddà a li so amanti corona florita, / la qual mai non perde fleskeça et odore.

[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 190.40: Questo in prima apresso li Romani la corona messe in cavo so, adornada con gemme.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 341, vol. 2, pag. 376.35: Anco, statuimo et ordiniamo che neuna femena maritata o vero alcuna donzella, possa o vero debia ne la casa o vero fuore, portare ghirlanda in capo o vero corone, ma possa portare cerchielli o vero ghirlande d'argento...

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 84.4: noi dispregiamo ogne cosa vana. E non lascia la 'mpresa via; e narra al signore suo Febo come Coronis giacea con uno giovane di Tessalia. La corona dell'alloro gli cadde; e a un'otta lo volto e lo stormento e 'l colore gli caddoro.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 49, pag. 176.31: et apertu ki fo, tanta suavitate de oduri de essìa, comu chi fosseru una grandissima quantitate de fluri: e pir zo pare bene ki zo ki illu avia vistu, zo è de killa coruna de fluri, non fussi sopnu, ma fussi stata grande viritate.

[11] Stat. palerm., 1341, pag. 34.5: Imprimis ki nulla fimmina di ki condiccioni si sia, grandi oy pichula oy mizana, oy di qualuncata etati sia, digia purtari curuna, frigi oy zacharelli di oru, nì eciandeu vistiri vestimenti di pannu d'oru, si non killu iornu sulamenti ki si spusanu...

[12] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 23, pag. 409: «Questu che nuy vidimo n'esengna mene et buy / che ciasceuno sy repenita dili peccate [suy]: / in povertate siamo, ricchi pari nuy, / ca li cante et li rise e li vane parlamente, / li sollanze, [li] iochi, li cavalle currente, / auru, argentu, corone cole altre adornamenti, / lu voltu bellu, che tucto torna a niente».

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 47, pag. 275.25: A questo una note aparse in visium che una corunna de bianche fior li descendea da cel in testa...

[14] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 119.19: Hoc diadema, tis id est la corona.

- Fig.

[15] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 295.12, pag. 369: O miracol gentile, o felice alma, / o beltà senza exempio altera et rara, / che tosto è ritornata ond'ella uscìo! / Ivi à del suo ben far corona et palma / quella ch'al mondo sì famosa et chiara / fe' la sua gran vertute, e 'l furor mio.

- [In volgarizzamenti:] emblema ornamentale posto su navi, statue, sepolcri, e porte di templi nel corso di feste e cerimonie pubbliche, in segno di omaggio e di gioia collettiva. || Cfr. Forcellini s.v. corona.

[16] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 124.19: E chiamò a sè Anna, dicendo: O Anna, tu li vedi affrettarsi in tutta la riva? intorno, da ogni parte, sono raccolti; già le vele chiamano i venti, e' nocchieri lieti già ànno poste le corone alle navi.

1.1 Corona d'alloro, laurea: serto di foglie d'alloro, conferito, come emblema di trionfo e di fama eterna, a poeti, condottieri vittoriosi ed atleti. || V. anche corona poetica, corona di poeta; corona della vittoria, corona trionfale.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 247.7: tu avrai questa coppa, che fu d'Anchise, intagliata con figure, la quale il re di Tracia li diede in segno e per pegno d'amore: e corona di verde alloro, e chiamò lui primo vincitore...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 1, 13-36, pag. 6, col. 1.20: Qui per la ditta casone persuade l'Autor Apollo e dixe: La fronda Peneglia, çoè la corona laurea, dovrave ralegrarse quando vede che tra uomini alcuno acede a quella.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 91.17: Et poy lu corunau di corona laurea; appressu clamau a lu primu vinchituri...

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 4.4: e quando di laurea corona secondo i meriti precedenti onoravano i valorosi...

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 671, pag. 249.15: Nel detto anno lo 'mperadore in Pisa con bella disputazione e sermone, prima fatto, coronò di coronad'alloro, come era usato li poeti, messer Zanobi da Strata di Firenze in Pisa, lo quale, usando poesia, si dicea essere valente uomo, comecchè di sè non lasciasse libri.

1.2 [In volgarizzamenti:] corona cittadina, civica, murale, ossidionale: serto di diversa foggia e materiale, destinato, nell'antica Roma, rispettivamente a chi aveva salvato la vita ad un compagno in battaglia, a chi era salito per primo sulle mura di una città assediata e ad un capitano che aveva liberato una città o un accampamento dall'assedio. || V. civico.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 112.25: ca dananti di issu, a sua gloria, se purtavanu VIIJ curuni di auru e XIIIJ [curuni] civici e tri curuni murali et una di [obsidio]nale asseiu...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 209.8: Però che portate li furono inanzi otto corone d'oro, quattordici civiche, tre murali, ossidionali...

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 20, vol. 2, pag. 112.33: e doni di comandatori intorno a quaranta; tra' quali furo due corone murali, le quali gli furo donate, però ch'egli fu il primo che salì in sulle mura de' nemici; e otto altre corone cittadine, le quali elli aveva guadagnate per sua prodezza.

1.3 Corona di poeta, poetica: emblema onorifico conferito ai poeti. [In contesto metaf.:] dignità e virtù poetica.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 27, 124-142, pag. 580, col. 2.6: 'Eo te corono della corona e mitra poetica, sovra mia scienzia poetria et arte'.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 11.22: In questa seconda parte al modo poetico invoca l'Autore Appollo, Dio della scienzia musica, che lli conceda grazia ch'elli diventi sì fatto vaso, ch'esso sia sofficiente di coronarsi dello amato alloro, cioè della corona poetica.

[3] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 1, pag. 520.10: Per Appollo intendi il Sole, il quale è appellato idio di tutte le scienzie e però il priegha Dante ch'egli gli faccia sì fatto vaso di sé, ch'egli possa giugniere a dovere essere incoronato della corona de' poeti, cioè d'alloro.

[4] Braccio Bracci (ed. Volpi), 1373-78 (tosc.), 1.4, pag. 226: O tesorier, che 'l bel tesor d'Omero / tutt'hai ricolto nel tuo propio seno, / tu solo in questo italian terreno / porti corona di poeta vero.

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 21, 76-102, pag. 509.20: coronavansi a quel tempo li Poeti co la mortella; avale si coronano col lauro, unde si chiama la coronapoetica laurea.

1.4 [In volgarizzamenti:] corona della vittoria, trionfale: emblema onorifico che, nell'antichità classica, era conferito ai condottieri vittoriosi.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 97.9: dicendo ch'elli avea serbata la corona della vittoria a colui, dal quale gli campi de' nimici erano stati assaliti e vinti, e non trovandosi chi il guiderdone adomandasse, igualmente fu conosciuto e creduto, che il padre Marte fosse allora presente ajutatore al suo popolo.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 235.1: e messa nel suo capo la coronatrionfale, disse così: «O Quiriti, in cotal dìe, chente è oggi, comandai io che Cartagine, che sperava grandi cose, ricevesse le vostre leggi.

1.5 Fras. Coronare di corona [di una specifica tipologia, a seconda della dignità attribuita in ambito politico, artistico e militare:] conferire onore e superiorità attraverso il rito solenne e simbolico dell'incoronazione.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 110.25: Questi, il secondo die k'elli fu facto papa, coronò d'inperiale corona Arrigo inperadore.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 27, 124-142, pag. 580, col. 2.6: E perçò soçunge: 'Eo te coronodella corona e mitra poetica, sovra mia scienzia poetria et arte'.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 91.17: Et poy lu corunau di corona laurea; appressu clamau a lu primu vinchituri...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 56.33: la quali vetraneza tua fu curunata di duy curuni di lauru et fu clara per duy triumphy, chò esti di la genti di Numidia et de Germana, de qui tu fussi vincituri.

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 69, pag. 351.32: Tu dei il mio grande regno possedere, e la tua testa si dee coronare della mia corona.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 78, vol. 3, pag. 478.6: e dandoli licenza che ssi potesse coronare della prima corona inn Alamagna, ov'elli volesse, e per quale vescovo o arcivescovo ch'a llui piacesse...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 39, vol. 1, pag. 532.15: e ivi il dì della santa Epifania, a dì VI del mese di gennaio del detto anno, fu coronato della santa corona del ferro...

[8] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 671, pag. 249.15: Nel detto anno lo 'mperadore in Pisa con bella disputazione e sermone, prima fatto, coronò di corona d'alloro, come era usato li poeti, messer Zanobi da Strata di Firenze in Pisa...

- Fig.

[9] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 163, pag. 393.13: con benignitá e mansuetudine porti ogni grande peso, perché se' acompagnata con la fortezza e vera pazienzia. Tu se' coronata della corona della perseveranzia...

1.6 [In volgarizzamenti:] fras. Vendere sotto (una) corona: vendere come schiavi i prigionieri di guerra (secondo l'uso romano di contrassegnare con una ghirlanda il capo dei prigionieri di guerra esposti alla vendita).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 16, pag. 163.12: e quelli di Tebe distrusse, e disfece loro la cittade, e' rimanenti sotto corona vendeo, e tutte le altre cittadi di Grecia e Tessaglia fece tributarie.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 10, pag. 651.16: solo quella di Pollia giudicoe, che bisognava che piuvicamente battuti, colla scure ammazzati fossero; e che la moltitudine non battagliesca sotto corona si vendesse.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 22, vol. 2, pag. 31.30: Al dimane il dittatore vendè li franchi corpi sotto una corona. Quella sola moneta fu messa in comune, non senza ira della plebe...

2 Simbolo di comando e potere conferito a re imperatori e papi come emblema di sovranità e autorità politica o religiosa. Fig. Incoronazione, investitura regale.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 127, pag. 180: Al tempo che Fiorenza / froria, e fece frutto, / sì ch'ell'era del tutto / la donna di Toscana / [[...]] esso Comune saggio / mi fece suo messaggio / all'alto re di Spagna, / ch'or è re de la Magna / e la corona atende, / se Dio no· llil contende...

[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 186, pag. 302: Imperio fa lege / e corona fa rege. / 86. In pari delitto / non ha deritto.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 11.10: Ca issu Pompeyu, qui avia cuperta la testa di Tygranes di curuna reali, lu sou capu spulyatu di tri curuni non truvau locu triumphali uvi fussi suttirratu in tuttu lu mundu lu quali era statu sou un pocu ananti.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 80, vol. 1, pag. 591.17: Lo 'mperadore essendo in movimento per andare a vicitare le città e lle terre che lli s'erano date, e andare per la corona, soprastette sanza accettare la scusa, e domandò che 'l Comune apparecchiasse CC cavalieri che ll'acompagnassono a Roma...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 46, pag. 149.36: essendo stato cinque mesi e alcun dì papa, venuto co' papali ornamenti in concistoro, in presenza de' suoi cardinali puose giù la corona e il papale ammanto e rifiutò il papato.

[6] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 99.21: e lla terza chosa si disse che missere lo inperadore intende di passare in Toschana per andare a rRoma per la sancta chorona...

2.1 Locuz. nom. Corona di ferro: corona d'oro contenente al suo interno una sottile lamina di ferro battuto: fu utilizzata per incoronare molti re d'Italia, a partire da Berengario I, nell'888.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.26, pag. 204.34: prese la corona del ferro, lui e la donna sua, in Milano nella chiesa di Santo Anbruogio, la mattina della pasqua di Natale a dì XXV di dicenbre 1310. La quale corona era di ferro sottile, a guisa di foglie d'alloro, forbita e lucida come spada, e con molte perle grosse e altre pietre.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 9, vol. 1, pag. 178.9: ma prendendo la coronadel ferro di fuori di Melano in una chiesa...

2.2 Locuz. nom. Corona di spine: serto intrecciato di spine che i soldati romani posero sul capo di Cristo, in segno di scherno.

[1] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 151.12: e meseme una corona de spine in cavo e vestìme una gonela, la qual fo vestimenta vermeia.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 26, pag. 48.16: e postoli corona di spine che fue giunchi marini che li pertusono la testa fin a l'ossa...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 109.27: la coronna de spine, l'inçenogiar fachio per derrexon, lo saluar da beffe, lo perverso: «Ave, rex Iudeorum»...

[4] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 214, pag. 16: Per chomplazer Pilato a qui dolenti / el fe poner al mio fiol in testa / una chorona de spine ponzenti.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 17, par. 1, vol. 2, pag. 37.27: et di curunadi spini sirrà curunatu.

[6] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 17.20, pag. 234: E poi arenerose / per desprisiare le sue vertù devine, / sì ghe misen de spine / una corona che forte punçea.

2.3 La persona del sovrano, la relativa dinastia o il regno.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 25.3, pag. 146: Merz', e', vi chero a voi, gentil Corona! / Di me ag[g]iate pietà! Poi che, pro', siede / tuto il valor ne la vostra persona.

[2] Cione Bagl. (ed. Minetti), XIII/XIV (tosc.), tenz. 79.18, pag. 231: Nesuno or facc[i]a contra a la corona, / ché tosto n'averia gran penitenza.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.18, pag. 169.14: O malvagi consiglieri, che avete il sangue di così alta corona fatto non soldato ma assassino...

[4] Doc. gen., c. 1320, pag. 23.9: E in perzò per alcunne discordie chi sun stae inter la soa coronna e li Zenoexi...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.138, vol. 3, pag. 324: E parranno a ciascun l'opere sozze / del barba e del fratel, che tanto egregia / nazione e due corone han fatte bozze.

[6] Lett. pist., 1320-22, 14, pag. 58.37: Quella terra si è sempre guardatta e temutta per voi; quello che no' serà se vi fie altre. Se io l'ò, voi potete dire che abiatte aguistato uno grande barone al vostro servigio e della corona sempre mai.

[7] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 543.26: Io giuro in lealtà de la regale corona che dicti Gelfi da me descaciati non possono oggi [essere] altro che vitorosi [sic]...

[8] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 61-69, pag. 405, col. 1.4: et erano sí fievelemente imparentadi [che] poco pro li feva la corona de França, ma al postuto no i noxea né illi no faceano male.

- Devoto, fedele, traditore alla, della corona.

[9] Ricordo d'imprese pisane, p. 1246 (tosc.mer.?), pag. 168.3: avarebberlo p(re)so non fusse lo conte Pandalo che n(on) volse ch'era traitore dela corona.

[10] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 3, pag. 12.5: ke tuti quilli k'èno devoti a la corona e fideli - vel: a la sancta Glesia nostra matre et a la vostra paternitate...

[11] Lett. pist., 1320-22, 15, pag. 62.5: che sempre elli e li anteciesori suoi fuorono fidelli della corona...

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 68, vol. 2, pag. 384.21: Il Dalfino, col consiglio di certi baroni fidati e fedeli alla corona, contendea a fornire le rocche e lle terre...

2.3.1 Fras. Santa, sacra corona: appellativo riferito al sovrano incoronato al vertice del Sacro Romano Impero (utilizzato soprattutto in funzione allocutiva).

[1] Lett. pist., 1320-22, 15, pag. 62.16: E ancho li puoi dire: santta corona, tutti li comuni guelfi di Toschana e di Lombardia e partefici vi ne mandano pregando, sìe che bene siete ischusatto.

[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 9.14: «Sancta Corona d'imperio, al quale conferesse tuto lo mundo...

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 12, pag. 220.15: sappiamo, Brundisbergo, chè in su questa sala e nella presenza della santa corona, intrattanti savj e valentri uomini sia alcuni li quali allo sciellerato tradimento doveano essere.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 54, vol. 1, pag. 551.7: «Santa corona», e poi conseguendo «Serenissimo principe», sanza ricordallo imperadore, a dimostrarli alcuna reverenzia di suggezione...

[5] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 16, pag. 605.19: e chiamollo a ssé e domandollo se quella govane gli piacieva. Rispuose di sì, sacra corona. Allora lo 'nperadore si trasse l'anello di dito e sì gliele fecie iviritto isposare.

[6] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), II, ott. 47.5, pag. 194: onde allo imperador parlò, dicendo: / - Santa corona, non vi sia gravezza / che al presente di partir m'intendo.

[7] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.2.1: Corona santa, ch'èi da Dio mostrata / per pace dar a l'ytalica gente, / con dolce ciera e con allegra mente / ti priego ch'io ti sia racomandata.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 156, pag. 372.6: L'imperadore avendoli fatta risposta, come si convenìa, e messer Dolcibene disse: - Sacra corona, io non sono ancora alloggiato...

[9] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 20.7, pag. 25: O me dolente molto! / se 'l ver gli dico, la santa corona / mi torrà senza dubbio la persona.

2.3.2 Fras. Re, regina da/di corona: sovrano investito di autorità regia.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 14, pag. 76.15: Campaneo fu uno re potentissimo, lo quale andò con sei re di corona a hoste a la città di Thebe...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.2: tri amixi spetial de Iob possenti homi e savij e re da corona, chi eran vegnui a consolar Iob...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 85.3: a pregar-la e a loxengar-la ch'ela voglia esser soa e ch'el la vol far regina da corona?

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 34.12: Anco sequitao la destruzzione e lla ruvina de missore Mastino della Scala, lo quale fu tanto potente e tiranno che se voize fare rege de corona.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 9, pag. 114.22: inde lo quale se adunaro plu de XXXV ri de corona e X duca co lo loro sfuorzo di Grecia, secundo che la ystoria dice.

2.4 Titolo, potere, autorità regale.

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 45.8: Or no pensi tu, stulto e passo, che lo re Carlo ti vene addosso per torite la corona e 'l reame tuo, e occidere te, e 'l reame tuo e legnagio?

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.36, pag. 213.36: mostrando mandarlo per sua difesa e onore della sua corona; ma lo mandò, perchè s'intendesse con gli Orsini, nimici dello Imperadore...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 20.58, vol. 2, pag. 337: a la corona vedova promossa / la testa di mio figlio fu, dal quale / cominciar di costor le sacrate ossa.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 7, pag. 127.25: Lo Re di presente argomenta alla difensione della sua corona, e intorno a lui nel suo reale palagio fece venire gli nobili cittadini e paesani, e gli suoi soldati.

[5] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 3, pag. 30.1: e che sia esaltamento di tutti gli amici e fedeli della vostra corona, onde noi riceveremo buono e pacifico istato.

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 6, terz. 87, vol. 1, pag. 71: Veggendosi dal Papa spodestato / del titol dello 'mperio, e d'ogni onore / della Corona, e d'ogni ben privato...

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 88.16: Sopre de questo castiello puse l'oste lo re e iurao per la maiestate de sio reame e per l'aitezza de soa corona mai da quello assedio non partire finente che quello castiello non avea.

2.4.1 Fras. Andare, venire alla corona: salire al trono, assumere potere sovrano.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 25 (86), pag. 248.11: saipando ch'el me (con)vene andare all'enp(er)iale corona in s(er)visio dela n(ost)ra t(er)ra.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 36, vol. 1, pag. 69.15: E in questo servigio la Chiesa prese saramento da llui, che venendo alla corona elli perdonerebbe a' Comuni di Toscana ogni offesa fatta allo 'mperadore Arrigo suo avolo e alli altri imperadori...

2.4.2 Fras. Avere, portare corona: avere autorità sovrana, regnare.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 743, pag. 554: S' tu li donasi un regno e a portar corona, / enfïar no porisete en la söa persona.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 43.85, pag. 115: Al Novel Conte Guido, / canzone mea, te guido / perché 'n sua via ben regna, / e ben de tutti regna: / serebbe degno di portar corona.

[3] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 59.28: non porti io mai corona se io no ndel foe pentire, se questo tradimento ha fatto alla casa di Francia».

[4] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 110, pag. 170.20: Aguale n'è signore il figliuolo del Grande Sire, che Mangala è chiamato, e àe corona.

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 14, pag. 143.17: Vonde eio volio che tu debii savere che li rey, chi portano etiamdé corona de regname, in [al postuto] no posante e zamay no seran senza torminti.

2.4.3 Fras. Mettere la corona: incoronare, conferire potere sovrano.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 2.21: et ivi mettendoli la Corona sì lo segnò Imperadore.

2.4.4 Fras. Intendere nella corona: ambire al titolo regale.

[1] Poes. an. fior., c. 1269, 3, pag. 471: Se Federigo il terzo e re Ric[c]iardo, / co lo re di Büeme per atare, / intendon ne la corona, bastardo / nes[s]un di lor dé l'om per ciò chiamare; / ch'è, di ciascun, suo antices[s]or non tardo / d'esser segnore ed in alto montare...

2.4.5 Fras. Lasciare la corona: deporre il titolo regale, abdicare.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 1, pag. 2.9: «Re Marco, dappoi che ttue non vuogli conbattere colo cavaliere per diliveramento del nostro reame, dunque non siete dengno di portare corona; ma llasciate la corona....

[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 25, pag. 75.34: Elli fu cavalieri di sì grande cuore e di sì alto affare, ch'elli non volse ricevere la corona: e dovea essere sua, perch'elli era maggiore che frate ch'elli avesse; elli lassò la corona per intendere a cavallaria.

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 4, pag. 11.12: - Se voi non volete intrare in campo contra a lui per cavare questo reame di servitù, lassate la corona, et, per adventura, la prendarà alcuno buono cavaliere el quale, per sua prodezza, cavarà questo reame di servitù lui - .

2.4.6 Fras. Perdere la corona: essere deposti dal trono.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 55.12: chè così si può dire quando voi perderete la terra e la corona in vostra vita, per un cattivo che voi avete nodrito e che voi chiamate figliuolo.

[2] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 251.20: et fùrvi presi et morti più di 12.M omini, et perdèvi la sua corona.

2.4.7 Fras. Prendere, ricevere la corona: ricevere materialmente e simbolicamente l'investitura regale, assumere il comando supremo di uno stato.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 136, pag. 243.24: E inpercioe voglio che voi sì siate sengnore di ttutta la Pititta Brettangna da ora innanzi. E anche sì voglio che voi sì dobiate ora prendere la corona e davanti a ttutta questa giente».

[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 25, pag. 75.33: Elli fu cavalieri di sì grande cuore e di sì alto affare, ch'elli non volse ricevere la corona: e dovea essere sua, perch'elli era maggiore che frate ch'elli avesse...

[3] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 104.4: Hora se desparte Edipo e l'altra çente da quel chastelo per retornar ala çità de Tebe, là che Edipo devea prender la corona.

[4] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 186.24: El ditto servitio se fece per cagione che lo 'nperadore Arigo era venuto a Roma a prendere la corona en santo Pietro, e per contrastalla ce stava messer Gianni de messer lo re Carllo, prencepo de la Morea.

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 88, vol. 1, pag. 601.3: Volendo lo eletto imperadore andare a prendere la corona a San Piero a Roma...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 119.10: Da puoi che Adoardo re de Egnilterra sappe che Filippo avea presa la corona de Francia, iurao per la maiestate de sio renno mai non dare posa a Franceschi...

[7] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 216.8: Lo quale Octo venendo in Roma da Innocentio terzio recepio la imperiale corona.

2.4.8 Fras. Tenere la corona: stare al comando di un regno, conservare ed esercitare il potere sovrano.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 136, pag. 243.29: E inpercioe voglio che voi sì abiate a ttengnate vostra corona e dobiate mantenere vostra terra, sì come voi fatto avete dinfin a quie.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 13.79, pag. 126: Gioviano, apresso, tenne la corona / da sette mesi e, se 'l tempo fu poco, / nondimen lodo assai la sua persona.

3 Emblema ed insegna del destino di gloria e di santità dei beati, aureola di santità. Fig. Ricompensa spirituale, gloria, santità.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 418, pag. 615: De le beatetudene serà molt alegra dho / quand el serà dai sainti recevut e clamadho, / [[...]] coron' avrà clarissema plui de l'auro coladho...

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 2 (5), pag. 233.21: Ma lo riccho fo facto p(er) subvenire alo povero, e llo povero p(er) s(er)vire alo ricco; quello p(er) carità atrova vita, questo p(er) patientia corona.

[3] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 31.7, pag. 338: per grave pene c'a lui fosser date, / li fu data corona ne la groria / davanti la divina maiestate.

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 304.22: ed aprestata è corona e mannaia, perché chi no honor ama nè pro, almeno tema onta e danno. Corona ci è coronando onni vincente, e mannaia colpando onni perdente testa.

[5] Caducità , XIII (ver.), 328, pag. 666: Façando ço, Deo t'avrà per amigo, / né parto en ti çà no avrà l'enemigo, / de lo qual Iesù Cristo ne [de]livro, / e poi corona ne dea en paraìso.

[6] Poes. an. abruzz., XIII, 84, pag. 45: A ttuti sancti con grande amore: / « Pro vuy sostinni la passione: / Venite a 'rrcepere le gran corone». / En paradisu ne l'ay menati / E ttuti quanti l'ay coronati...

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.165, pag. 271: De corona de stelle sirai encoronata, / en sedia collocata de gemme ed auro fino...

[8] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 471, pag. 100: Ogna religioso et ognuncana persona / ke per l'amor to, Cristo, alguna pena porta, / açò k'igi no perda en cel la soa corona, / lo cor de la toa gracia, Segnor, tu ge conforta.

[9] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 78, pag. 22: Per fi' allu terzu dy` plu no starrai quaioso, / lassù te actende fìglitu cotantu pietuso; / la sedia e la corona scì t'è aprestata: / starraj in quella gloria e vita coronata».

[10] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 41, col. 18.18: e in viatica perfectione pervenire e gloriosa celestial corona acquistare.

[11] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 646, pag. 382, col. 2: tu medeme pe questo, / como ce è dellesto, / la corona averai, / ad celo venerai / ad recepire la gloria / con signo de victoria...

3.1 [In usi metaf.:] vittoria, gloria spirituale.

[1] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 138, pag. 50: davanço la toa glorios persona, / ke sovra l'altri reporte corona, / e davanço quel'alta pulçella, / ke de le altre done è la plui bella...

[2] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 14, pag. 224.17: Dee dunque lo cavaliere di Cristo sempre desiderare di giugnere alla corona, ed escire degli pericoli di questa dolorosa battaglia, in della quale molti ne periscono, e pochi ne campano.

3.2 Fig. Fras. Corona di, del martirio: ricompensa spirituale del sacrificio della vita affrontato in nome della fede cristiana.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 36, pag. 495.5: molti de' nemici morti per la fede a corona di martirio li fece venire...

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 39 parr. 8-10.8, pag. 155: e spesse volte piangon sì, ch'Amore / li 'ncerchia di corona di martìri.

[3] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 8, pag. 62.14: Et in questo modo quella anima beneditta fue incoronata de la corona del martirio, due die a l'iscita d'aprile si ne andoe a vita eterna.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 28, pag. 135.15: e chusì de gli altri apostoli e martiri e vergine, homi e femene, fantin e fantinne quaxi innomerabel chi han tuti merió coronna de martirio.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 56.27: Iammai, signuri, in chelu non avirianu muntatu milli milia et chinquichentu milia martiri per lu tu hunuri, si tu non fussi andatu per curuna di martiriu a la gloria di essiri predicatu, cridutu et aduratu figlu di Deu vivu.

3.3 Fig. Fras. Corona di perpetuale vittoria, trionfale corona: ricompensa spirituale destinata ai beati. || V. anche corona della vittoria, corona trionfale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 154.13: E per cotal battaglia son degni tutti li combattidori de la vita eterna e de la coronade la perpetual vittoria.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 46: P(er) cotale bactaglie meritano li ho(min)i avere vita eterna (et) corona di victoria perpetuale...

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 30, col. 18.23: E doctori della sancta madre ecclesia dallo spirito sancto illustrati desiderano noi in perfecta via dirizare e a trionfale corona perducere...

[4] Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.), 48, pag. 96: e poi tutto abandona / Con gran tormenti e con pena angosciosa. / Dannasi l'alma e perde la persona, / Perde la gloria e perde el bene eterno, / Perde celeste e trionfal corona.

3.4 Fig. Fras. Montare a corona: ascendere alla gloria del Paradiso.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 304.4: migliore stimo la condissione humana poi lo trapassamento del primo nostro parente, no era avante, che, sensa alcuno affanno in mal fuggire e prendere bene, montare dovea a corona.

4 Fig. [Con valore etico-morale:] premio, riconoscimento di merito.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1538, pag. 76: E ben cognosco veramente / Qe tuto l'autro è nïente / Se no servir lo crïator / Per bona fé sença tenor. / L'ovra de Deu per cert è bona, / Sì se'n guaagna grand corona.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), ball. 4.28, pag. 268: Nessuno è più ingannato / che de la sua persona: / ché tal si tien biasmato / che Dio li dà corona, / e tal si tien laudato / che lo contraro dona / a lui similemente.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 307, pag. 40: Ma quel k'è in arbitrio de far lo mal e 'l ben / E propriament per De da omiunca mal se absten, / Quel merta grand corona, quel è degn d'omia ben...

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 6.97, vol. 2, pag. 277: Se se' amico perch'ami c'ò non à' mi' co. / Dar corona vuo'? Corona / maggior di te parte, / ch'io te sono amico buono.

[5] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.6.10, pag. 172: Ei non è uom sì salvatico d'alpe / che 'n mal dir non ti dea corona e pregio, / e che tu se' signor di tal collegio...

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 5, par. 4, pag. 167.2: ma ttu avrai loda di quelle, altressì se male sia, quando ella è a tte chausa di magiore corona. E sse dunque ella è giusta la potestate, tu avrai laude di quella, così quella lodando; s'ella è iniqua tu avrai lode di quella, non quella lodando...

[7] Stat. cass., XIV, pag. 20.14: Et de capu dice la Scriptura: la voluptate habe pene (et) la necessitate aparicchia la corona...

- Cristo come premio dei beati.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.367, pag. 139: Ma Criste, me' campion, / serà corona e guierdon».

- Gioia, soddisfazione.

[9] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 45.9: Onde ad alquanti suoi discepoli perfetti dice: Voi siete fratelli miei carissimi e desideratissimi, mio gaudio e mia corona...

4.1 [Det. da sostantivi che designano qualità astratte:] insegna e riconoscimento di superiorità (in specifici ambiti intellettuali e morali).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 9: (Con) coltivame(n)to di fatica (et) co(n)n istudio cotidiano puoi lo tuo a(n)i(m)o (et) inge(n)gno aitare (et) nobile fare et a te corona di doctrina apparecchiare...

[2] f Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 21, pag. 278.1: quar en luj fo la prova del ben e del mal. Del ben, si el se fos atenù qu'el non aves manià, e si n'ora avù dobla corona. Corona ora avua de l'atenencia, zo est vita perpetual e inmortalità del corp. || Corpus OVI.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 27.91, pag. 101: Imperïal coron'ha veramente / di tut[t]a la bieltate...

[4] Lett. sen., XIII u.v., pag. 49.7: «In buona battaglia ò conbattuto e 'l mio corso ò conpiuto et fedelmente mi son portato, et inperciò m'è riservata et apparechiata corona di iustitia»...

- Corona e manto.

[5] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 34, pag. 176: voi corona e manto / portate di franchezza / e di fina prodezza...

[6] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), 4.42, pag. 71: costei dé portar corona [e] [ma]nto, / come maestra sopra tutte [que]ste / donne ch'i' scrivo, sì savie ed oneste.

5 [In funzione di predicato, in contesti che implicano un'idea di confronto:] ciò che spicca per qualità eccezionali; gemma, perla; vanto, ornamento, coronamento; completamento.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 277, pag. 571: Femena savi' e casta de marid è corona...

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 3.42, pag. 103: Va', canzonetta fresca e novella, / a quella ch'è di tutte la corona, / e va' saluta quell'alta donzella...

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 715, pag. 200: Ma 'l capo n'è segnore, / ch'è molto degno membro; / e s'io ben mi rimembro, / esso è lume e corona / di tutta la persona.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 131.5, pag. 510: A onor de la rejna / chi d'ogni vertue è pinna, / maire de De', vergen beneita, / sovra tute done eleta, / de le vergen coronna, / campion de ogni persona...

[5] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 1, pag. 120.2: è da sapere che i popolari sono ordinati dinanzi a' nobili allato al campo et a' detti quadri, primieramente perché i popolari sono per alcuno modo corona de' nobili; però che il Rocco dal lato ritto, il quale è vicario del Re, che potrebbe egli fare se non fosse ordinato dinanzi a lui il lavoratore, il quale dee avere rangola d'apparecchiare le cose temporali da vivere?

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 325.8: possiamo co· ragione dire che lla corona della 'mperiale maestà e 'l suo regno, alla quale dipendea la monarchia de l'universo, era Roma colla italiana provincia...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 2, pag. 59.32: per acquistare alcuna terra nell'isola di Cicilia no cche Messina, ch'e lla corona dell'isola...

5.1 Metaf. Persona o qualità di altissimo valore (spesso rif. alla divinità in contesti allocutivi).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 269, pag. 143: Oi stradulcismo fio, oi fïol de corona, / Lassa ke moira tego, pos ti no m'abandona.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 10, pag. 171.5: Defloratione è fornichazione che ssi chonmette chon alchuna vergine, e questo è molto gravissimo pecchato a togliere fiore di tanta purità e excellenzia, che la virginità è sorella de li angeli, chonpagnia di Dio, onore della nostra Donna, odore di gloria, colore di virtuti e adornamento de' giusti: toglere tanta chorona è gravissimo pecchato.

[3] Poes. an. bologn., XIII, 11, pag. 9: [Ma]donna perfectissima, de Ioachìn fusti nata. / Per salvar[e] lo segolo fusti al mondo creata, / stella dolce clarissima, gema glorificata. / Sovra le grande flore vuy si' magnificata. / Corona sij d'imperio a fin or fabricata...

[4] Passione lombarda, XIII sm., 141, pag. 115: Bê lo planzea l'alta dona, / che de le lacrime li ogi abundia, / e disse: «Oi me' fiol, corona, / sì te vego in grande dolia».

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.16, pag. 265: «La sedia d'auro fino, de gemme resplendente, / corona sì lucente, or perché l'hai lassata?

6 Figure, oggetti e parti anatomiche che cingono e sovrastano qsa a guisa di ghirlanda, o hanno forma circolare.

6.1 Metaf. Cerchia di persone disposte intorno a qno o qsa.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 504.33: dove si vide intorneato da' nemici, corre incontra a' lancioni, siccome fiera intorneata di spessa corona di cacciatori; e corre in quella parte dove vede le spesse lancie.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 165.19: Inlor incontenente insìn fora Sydrac, Misac e Abdenago de meço del fogo e tuti quî gran satrapi e savij e çuxi e possenti principi apè del re ghe venan decercho e fan un gran roan e coronna d'omi...

[3] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 12, pag. 574.6: Discritto l'altore una parte di stelle poste nella quarta spera del Sole, ora in questo chapitolo inducie un'altra chorona, overo grilanda, d'anime, la quale volgha e cierchi intorno alla prima e che a u· medesimo modo e luogho e tempo si giri e volgha l'una e l'altra...

- Folla che si accalca intorno ad un luogo circondandolo. || Entrambi i contesti traducono Aen. XI, 475: «tunc muros varia cinxere corona matronaeque puerique...».

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 747.28: levasi il romore nella città e incontanente tutta la città corre alle mura con isvariata corona...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 377.12: La tuba roca dà segno di sangue alla battaglia. Allora le donne e i garzoni cinsero le mura di varia corona; l'ultimo labore li chiama tutti.

6.1.1 Fras. A guisa, in forma di corona: in forma di circolo che cinge qsa o qno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.95, vol. 3, pag. 385: per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa di corona, / e cinsela e girossi intorno ad ella.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 6, pag. 28.30: e mille altre consorte ree e felonne gh'àn fachio un rueleto incercho in forma de corona, et nessum altro fruito se pò da lor trar se no morte e morbo e penna perpetual.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 5, pag. 21.18: Lasciate adunque quasi tutte le schiere de' giovini di mirare l'altre, a me si posero d'intorno, e diritti quasi in forma di corona mi circuivano...

6.1.2 Locuz. verb. Fare corona: attorniare in circolo qno o qsa.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 10, 64-75, pag. 238, col. 2.3: Qui comença a descrivere lo modo in che gli apparve la preditta quarta famiglia, e dixe che feno de lui e de Beatrixe centro e de loro fare corona, çoè circulo sovra lo ditto centro...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 249.5: E dice, che di Beatrice e di lui fecero centro, il quale è il punto, dal quale si prende e sopra il quale si ferma il circulo; e di sè fecero corona...

6.1.3 Fras. Fare una corona di dodici ave marie: recitare il rosario (facendo scorrere in successione i granuli che compongono la collana del rosario).

[1] Off. Flagell. S. G. di Pom., c. 1348 (tosc.occ.), pag. 224.18: Et acciò che più degnamente ci accatti questa gratia sanctissima facciamole una corona di dodici ave marie...

6.2 [Dir.] [Nella Sardegna medievale:] assise, seduta giudiziale; tribunale. Fras. Andare a corona: recarsi in tribunale, sottoporsi ad un processo. Fras. Menare a corona: condurre in tribunale, far processare. || Cfr. DES s.v. koròna; Rezasco s.v. corona.

[1] a Stat. pis./sard., 1355 (?), cap. 75, pag. 229.28: [O]rdiniamo che catuno magiore lo quale sapesse alcuno furto che si facesse da alcuna curatoria al'altra, sia tenuto di prendere et tenere lo dicto furto infine a la prima corona.

[2] a Stat. pis./sard., 1355 (?), cap. 76, pag. 229.37: LXXVI. [O]rdiniamo che se alcuno famigliale lo quale facesse alcuno furto o alcuna forsa, se elli è livero maiorale [[…]] vada a corona sicuro dal signore. [[…]] E si a corona non andasse, sia tenuto, colui con cui starà, di cacciarlo da sé [[…]] E se elli fusse suo servo, sì lo debbia menare a corona a fidansa del signore.

[3] a Stat. pis./sard., 1355 (?), cap. 99, pag. 231.23: poi che questo capitulo fie lecto in corona, siali tagliata la mano ricta o paghi libre xxv per pena a lo re d'Aragona.

6.3 [Denominazione applicata a fenomeni atmosferici che compaiono nell'aria in forma di aureole fiammeggianti].

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 19, ch., pag. 206.14: E questi fuochi che discendono sono alcuna volta di grande quantità, i quali chiama Seneca in tre nomi: alcuna volta li chiama corona, alcuna volta phytias, alcuna volta casmata. Chiamasi corona quando aparisce nell'aiere una apertura, come una spelunca piena di fuoco.

6.4 [Astr.] [Denominazione rif. ad alcune costellazioni di forma circolare]. || Sono note soprattutto due costellazioni collocate, secondo le antiche mappe astronomiche, nei cieli boreale (v. [3]) e australe (v. [2] e [4]). La corona australe o meridionale rappresenta, secondo il mito, la trasfigurazione celeste della ghirlanda che ornava il capo di Arianna, figlia di Minosse (cfr. [1] e [6]).

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 13, 1-21, pag. 294, col. 1.19: Due segni, çoè due corone. Qual fece. Çoè Adriana, che fo da Bacco transunta in celo e fatto de lei la constellatione della Corona, sí come appar in lo XII capitolo dell'Inferno.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 8, pag. 563.4: adornato di nove stelle, seguendo appresso d'Erisim, d'Istuc e d'Auriga i luoghi, e dell'Australe Corona, movendo con più soave suono come Orione, cantando sopra il portante Dalfino, fuggì il mortal pericolo...

[3] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 39.23: Altra figura è ivi la quale si chiama la corona settentrionale, che viene dipo questa di che noi abbiamo detto, cioè del gridatore. [[...]] E questa figura è facta a modo di corona reale che vae dintorno al capo, sì come ghirlanda.

[4] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 210.32: Questa figura di che ora dicemo, che vien dipo quella del focholare di che già abbiamo favellato, sì si chiama la corona meridionale, per che stae a parte di mezzo die. E è facta in altra maniera che l'altra di parte di settentrione, né altre molte che si fanno per lo mondo.

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 4, pag. 230.13: E chiamansi le VIIIJ stelle che sono da la XVIJ infin a la XXV tech algeuze, che vuol dire 'la chorona di Urione'.

[6] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 54, pag. 955.14: Detto è di sopra come Teseo lasciò Adriana nell'isola [[...]] e come si congiunsero insieme e fecesene un segno in cielo che si chiama Corona.

6.5 [Arch.] Elemento architettonico aggettante che circonda la parte superiore delle pareti di un edificio, con funzioni protettive o decorative; cornicione.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 11, pag. 22.9: Se vorrai fare entro le mure del palagio pareti di terra, o di mattoni, farai, compiute le pareti, una corona in fuori di sopra, sicchè se si corrompessero le coperture, non ne scorra l'acqua giù per le pareti.

6.6 Rasatura circolare dei capelli sulla sommità del capo propria degli ecclesiastici; fras. Corona dei capelli, corona dei chierici (v. [2] e [4]).

[1] f Bono Giamboni, Trattati morali, 1261-1292: Onde lo Vescovo, quando fa loro la corona, dice: Lo Signore è parte della eredità mia. || GDLI s.v. corona 1.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 21, vol. 2, pag. 336.17: Massimamente li chierici denno reggere virtuosamente e sè, e le anime loro commesse; e però portano la coronadelli capelli; e li vescovi, e molti abati, portano la mitra in luogo di corona, e lo pastorale in luogo di bastone regale.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 38, pag. 389.24: Altri vogliono che la cherica si porti in segno di degnità [[...]] e chiamanla «corona», per ciò che, rasa tutta l'altra parte del capo, un sol cerchio di capelli vi dee rimanere, il quale in forma di corona tutta la testa circunda, come fa la corona.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 358.26: la coronade' cherici ebbe qui prima cominciamento. Ché predicando san Piero ad Antiochia, sì gli rasono il cucuzzolo del capo in vergogna del nome di Cristo...

6.7 [Bot.] La sommità della radice delle piante.

[1] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 6, cap. 43: L'ella non si semina però che non producie seme. Ma la sua corona si pianta o la maggiore parte del mese d'octobre... || Crescenzi [p. 218].

6.8 [Masc.]Locuz. nom. Corona del piede: margine inferiore del pastorale del cavallo.

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Tavola gen., pag. 569.36: Di truncu oi di ligua oi spina ki intra in li gambi - Capitulu XXXXIII. Di furma in la curunadi lu pedi...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 106, pag. 223.14: CVI. Advene a lu c. intre le iuntur(e) delli pedi et di le ung(n)e, advene allu c. una enfer(r)mitate la q(ua)l vulgaram(en)te se dice forma, et ène sup(ra) la coronad(e) li pedi, p(ropri)am(en)te i(n) la pastura...

- Fig. [Rif. con intenti umoristici al saldo ancorarsi sui piedi di un grottesco e maldestro cavaliere:] zoccolo, base, punto di stabilità e di forza. || Cfr. Todaro, Caribetto che spiega corona come «parte fissa del batacchio», interpretando il v. 54: «sta fisso sui piedi tenendo la base del corpo ferma». Diversamente Bruni Bettarini, p. 78 individua in corona il culmine della descrizione caricaturale dell'armamento dello Zeppa, che si farebbe «elmo» dei piedi.

[3] Meo dei Tolomei, Caribo, XIII/XIV (sen.>umbro-march.>ven.), 53, pag. 78: Del corsetto / si fai taülazzo, / e guanti porta spesso sotto brazzo, / e di piè fai corona, / e sì forte s'abbandona / ch'ad ogn'om par terz' o nona; / così stai / di gran passi che non dai...

[u.r. 16.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]