0.1 ccorso, chorso, cors, corse, corsi, corso, corsso, curse, cursi, curso, cursu, curzo.
0.2 Lat. cursus (DEI s.v. córso 2).
0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 1.5.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Doc. pis., 1264; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. fior., 1279; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. prat., 1285-86; Egidio Romano volg., 1288 (sen.); Lett. sen., XIII u.v.; Lett. pist., 1320-22; Doc. volt., 1329.
In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Doc. venez., 1253; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Stat. bologn., 1352.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. a corso 1.4; a piccol corso 12.3; ai corsi 1.4; al corso 1.4; al corso di 12.4; andare in corso 7.2.2; armare in corso 7.2.1; avere corso 6.9, 9.1, 15, 15.1; avere grande corso 15.1; avere il proprio corso 10.2; avere poco corso 15.1; chinare il corso 6.6; compiere il corso 10.4; compiere il proprio corso 4.3; consumare il corso 10.4; corso d'acqua 9; dare corso 15.2, 15.3; dare il corso 6.7, 15.2; di corso 1.4, 6.2; dirizzare il corso 6.6; dirizzare il proprio corso 11.4; essere in corso 7.2.2, 9.1, 16; fare al corso 1.5; fare corso 1.5, 7.1, 10.3; fare il corso 1.5, 10.4; fare il proprio corso 4.3, 10.3; finire il corso 10.4; fornire il corso 10.4; il diritto corso 6.3; il grande corso 1.4; in corso 1.4, 7.2, 11.3; in corso di 12.5; menare in corso 7.2.1; mentre in corso che 12.6; mettere in corso 7.2.1; nel corso 3.2, 11.3; nel corso di 6.4, 12.4; passare il corso 4.4; per corso 1.4; per corso di 11.2.1; perdere il corso 10.6; piegare il corso 6.8; pigliare corso 10.1, 10.5; prendere il corso 7.1, 10.1, 15.4; secondo il proprio corso 11.5; seguire il proprio corso 10.3; stare in corso 7.2.2; trarre il corso 6.5; usare in corso 7.2.2; vivere in corso 7.2.2; volgere il corso 6.6.
0.7 1 Il correre, anche rif. ad animali, partic. il galoppo del cavallo. 1.1 [Milit.] Incursione in battaglia (o durante un duello), effettuata correndo a piedi o a cavallo; assalto. 1.2 Gara in cui vince chi è più veloce, corsa. 1.3 Fig. L'affrettarsi, impeto. 1.4 Locuz. avv. A, al, di, in, per corso, ai corsi, il grande corso: correndo; in gran movimento; velocemente; al più presto, subito. 1.5 Locuz. verb. Fare (al, il) corso: percorrere in corsa, correre; sbrigarsi. 2 Ampia strada cittadina (in cui anticamente si svolgevano le corse dei cavalli). 3 L'andare; modo di camminare, andatura. 3.1 Movimento di persone, viavai. 3.2 Locuz. avv. Nel corso: passando. 4 Moto regolare e continuo. 4.1 [Astr.] Movimento compiuto dagli astri; orbita. 4.2 [Astr.] Corso zodiaco: zodiaco. 4.3 [Astr.] Fras. Compiere, fare il proprio corso: effettuare una rotazione completa (nell'orbita o su stesso). 4.4 [Astr.] Fras. Passare il corso: avanzare lungo l'orbita. 5 [Ret.] Cadenza ritmica della prosa medievale. 6 Viaggio, percorso, in partic. compiuto per mare; direzione. 6.1 Percorso fatto per arrivare a un bersaglio, traiettoria; punto di arrivo, meta. 6.2 [Di un'imbarcazione:] locuz. agg. Di corso: agile, veloce nella navigazione (e pertanto adatta a corseggiare). 6.3 Locuz. avv. Il diritto corso: per la strada più corta, direttamente. 6.4 Locuz. prep. Nel corso di: lungo (un percorso). 6.5 Fras. Trarre il corso: fare un viaggio. 6.6 Fras. Chinare, dirizzare, volgere il corso: indirizzarsi verso, andare, venire. 6.7 Fras. Dare il corso: indicare la strada. 6.8 Fras. Piegare il corso: deviare. 6.9 Locuz. verb. Avere corso: transitare. 7 Ruberia, saccheggio. 7.1 Locuz. verb. Fare corso, prendere il corso: compiere saccheggi e ruberie, in partic. per mare. 7.2 Locuz. avv. In corso: mediante saccheggi e ruberie, durante un'azione di pirateria. 8 Portata di pietanza. 9 Lo scorrere; il fluire delle acque (o di liquidi organici); corrente; percorso di un fiume. 9.1 Locuz. verb. Avere corso, essere in corso: scorrere, fluire. 9.2 Il soffiare (del vento). 10 Fig. Il trascorrere, il procedere; svolgimento progressivo nel tempo; andamento delle cose (anche in quanto segnato dall'inclinazione naturale); percorso di vita di un essere vivente (anche in rapporto al disegno divino); destino. 10.1 Fras. Prendere il corso, pigliare corso: derivare, trarre origine. 10.2 Locuz. verb. Avere corso: procedere; usare; svolgersi, realizzarsi. 10.3 Locuz. verb. Fare (il proprio) corso: procedere, svolgersi secondo la propria natura, anche senza curarsi d'altro. 10.4 Fras. Fare, compiere, consumare, finire, fornire il corso: arrivare alla fine di un processo, terminare; adempiere al proprio compito, alla propria missione; morire. 10.5 Locuz. verb. Pigliare corso: avviarsi a una professione, imparare. 10.6 Locuz. verb. Perdere il corso: non essere più attivo, fermarsi. 11 [Con rif. al modo in cui tale svolgimento si realizza:] maniera usata, consuetudine; comportamento. 11.1 Condizione; in partic. ordinamento politico. 11.2 L'occorrere; accadimento; cambiamento, passaggio. 11.3 Locuz. avv. In, nel corso: in svolgimento, attivo. 11.4 Fras. Dirizzare il proprio corso: far bene. 11.5 Fras. Secondo il proprio corso: di per sé. 12 Il trascorrere; periodo di tempo; durata. 12.1 Corso di tempo. 12.2 Momento definito. 12.3 Locuz. avv. A piccol corso: in breve tempo, presto. 12.4 Locuz. prep. Al, nel corso di: nel trascorrere di, durante. 12.5 Locuz. prep. In corso di: entro. 12.6 Locuz. cong. Mentre in corso che: per tutto il tempo che. 13 Suddivisione del tempo, in partic. degli anni. 14 [Econ./comm.] Valore reale di un'unità monetaria o di misura (anche in rif. a unità straniere) o di una merce sul mercato; cambio. 15 Locuz. verb. Avere corso: essere in circolazione, venire usato (in partic. rif. alle monete); procedere bene. 15.1 Fig. Fras. Avere grande, poco corso: essere molto praticato o conosciuto, essere in voga. 15.2 [Di un'unità monetaria:] locuz. verb. Dare (il) corso: far circolare. 15.3 Fig. Locuz. verb. Dare corso: rendere famoso, divulgare; valorizzare, vendere. 15.4 Locuz. verb. Prendere il corso: essere comunemente accettato, consolidarsi. 16 Locuz. verb. Essere in corso: essere valido, avere validità. 17 [Per errore di trad. del lat. curru 'carro'].
0.8 Rossella Baldini 08.06.2004.
1 Il correre, anche rif. ad animali, partic. il galoppo del cavallo.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 16.6: Nel grado della cavalleria sono da fare ventimila passi in cinque ore nel tempo della state, ed il più pieno grado, e che più avaccio sia di fare ventiquattro mila passi nelle dette cinque ore, e se più vi s'aggiugne non è grado, ma corso, il quale diffinire non si puote...
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 42.13: basta a colui che corre di correre infino alla fine del suo corso...
[3] Gl Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 117, pag. 386.26: Tu credi, ch'i' dica, che corso non sia altra cosa, che correre, e calore non sia altra cosa, che essere caldo...
[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 130, pag. 262.1: Tam(en) ch(e) s'u(n) se fatige i(n) ni li c(ur)si et e(n) ni li salti, recipe d(e) l'usu d(e) la cap(r)inella...
1.1 [Milit.] Incursione in battaglia (o durante un duello), effettuata correndo a piedi o a cavallo; assalto.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 375.27: A tanto videro venire Erdes, e quando ebbe suo corso finito, elli teneva ancora tutta intera sua lancia, cola quale elli Hestor avia abattuto.
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 206, pag. 260.19: Sì vi dico ch'egli era già tanto andato de la battaglia [[...]] quando le genti di Persia, che Paris guidava, si ristrensero insieme e presero allora uno corso co· lloro archi tesi e si feriro infra loro nemici...
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 355.10: carcò ambedue le mani d'aguti giavellotti; splendente il capo dell'elmo, e aspro della cresta del cavallo. Così ratto diede il corso in mezzo de' nemici.
[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 89, pag. 343.27: E allora l'uno cavaliere si dilunga da l'altro, e vannosi a fedire due grandissimi colpi; [[...]]. E fatto loro corso, eglino missono mano agli loro brandi ciascuno...
[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 18, pag. 82.14: cumandauli chi, si per aventura Benaver [[...]], chi si li fachissi cursi adossu, oy armata, oy alcuni falsi promissioni, chi si guardassi per quantu havia cara la vita...
1.2 Gara in cui vince chi è più veloce, corsa.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 245.22: Giuoco secondo: corso a piedi.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 238.5: Mentre che l'oste guarda queste cose, lo corso fu compiuto; e la vincitrice Atalante fu coperta di festereccia corona.
[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 44a, pag. 689.8: i giuochi famosi come corso di cavallo per merito, giostra di cavaliere per donna...
[1] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 13.33: ma con questo mi conviene agiugnere l'altro gioco di Parnasso più eccellente, dove è coltivato Appollo, acciò che poeticamente, e divinamente io possa entrare nell'aringo, cioè nel corso rimaso, il cui fine tiene al palio, termine e premio delle mie fatiche.
1.3 Fig. L'affrettarsi, impeto.
[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 101, pag. 862.28: gettano da poppa e da proda vasela pieni di peso in mare legati a la nave per torre il corso de la fugga.
1.4 Locuz. avv. A, al, di, in, per corso, ai corsi, il grande corso: correndo; in gran movimento; velocemente; al più presto, subito.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 3c, pag. 65.12: le corpora celestiali sono in continuo movimento [[...]] e così noi a lloro similitudine, avengna ke alcuna fiada siamo inpedimentiti per graveçça del corpo in natural desiderio, essere in continuo movimento: se quello del cielo e de le pianete fusse en corso, tutto e·ll'aire subitamente movendosi (et) inpetuosamente nostro reposo turbaria...
[2] Poes. an. lomb., XIII, 35, pag. 504: per q'eo, qe l'ai oìa, / faliria s'er non li fes de corso / lo socorso q'eo plus far li poria.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 9.44, pag. 40: a tal sembianza, / canzon, vatene in corso / ad ogne fino amante ovunque sede...
[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 21.13, pag. 108: Tant'è sua signoria diversa ed agra, / chi sottoposto è llei va ' morte a ccorso.
[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 257, pag. 176.13: e quand'ella vidde che di loro no potea udire parola niuna, sì se ne va il grande corso verso la mastra camera del palagio ch'era apelata la camera Reale. || Cfr. Est. del Graal: «le grant cours».
[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 13, pag. 138.27: Lu garzunj, non putendu sustiniri la vista di killi màrtiri, partiusi a li cursi et andau duvy eranu li medichi e lu patri di lu piscupu...
[7] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 208.12: Il secondo stato del mare è quando è grande tempesta, quando per forza del vento che 'l muove è posto in corso da esser de fuori da ssé...
[8] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 8, pag. 647.20: appo il crudele e dispietato animo di Annibale non ebbe luogo la difensione al non colpevole nocchiere. Il quale andando col navilio da Petilia ad Africa [[...]], sì come rettore e governatore e spia di corso sì l' uccise.
[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 214.11, pag. 275: Era un tenero fior nato in quel bosco / il giorno avanti, et la radice in parte / ch'appressar nol poteva anima sciolta: / ché v'eran di lacciuo' forme sì nove, / et tal piacer precipitava al corso, / che perder libertate ivi era in pregio.
[10] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 10, vol. 6, pag. 423.19: E passarono per corso, e dissono: Gabaa è nostra sedia...
1.5 Locuz. verb. Fare (al, il) corso: percorrere in corsa, correre; sbrigarsi.
[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 81.32: Mo' parola Panfilo e dise: «Mo' coviene a noi entrambi un pauco paosare, qé lo nostro cavalo domentre q'elo à fato lo corso, sì se faigà et aneleà».
[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 16.16: E deesi fare al corso, ed adoperare il cavaliere quanto fa bisogno a passare fossa...
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.19, pag. 14: ma non era anche morso / quando, sotto al velo, vidi scoperto / lo volto ch'i' fuy capto: / di che gli spiritelli fenno corso / ver' madonna a discorso...
[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 35.133, pag. 240: - Il non basteria forsi / per voi et per noi. Andate a cui ne pingue, / ive a conprarne fate vostri corsi - ; / unde esse andenno a conperar de l'oglio.
2 Ampia strada cittadina (in cui anticamente si svolgevano le corse dei cavalli). || Att. solo come topon. in antrop.
[1] Doc. fior., 1279, pag. 240.17: Item a madonna Donnigia, mogle ke fue di ser Pagano del Corso degl'Adimari, se viva in quello tempo, libre V.
[2] Doc. prat., 1285-86, pag. 111.11: Ranieri f. Guiglelmi dal Corso (e) do(n)na Malgarita sua mogle cas. de Bonino sarto ci de dare...
[3] Lett. pist., 1320-22, 19, pag. 71.34: Per Francesco ci è stata proferta una filliuola d'Alessandro del Corso delli Anbrosci con dote di dodici centanaia...
3 L'andare; modo di camminare, andatura.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 4, pag. 168.19: unde rascionevelemente questo dea èssare l'andito e lo corso de tutti li animali. E questo provamo per essemplo: poniamo che sieno doi, e sieno d'uguale corso, e stieno enseme ugualemente, de li quali uno se mova e vada enverso occidente e l'altro vada enverso oriente...
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 5.3, pag. 200: Con varie figure gli animali / Cercan la terra nel suo gran proteso, / Non con maniere nè con corsi equali: / Ch'altri, col corpo giù basso disteso / Solcando il polver con forza del petto, / Menano a fine il viaggio inteso; / Altri con l'ale alzate fan tragetto / Per l'aer vago con leggier volare...
3.1 Movimento di persone, viavai.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 47, vol. 1, pag. 276.8: In questo anno essendo per lo corso stato a Roma del generale perdono aricchito il popolo...
[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 107.18: un messo Fregellano, avendo il dì e la notte continovato il camminare, aveva gran paura arrecata: e più tumultuosamente che apportata non era, il corso degli uomini aggiugnenti cose vane a l'udite, tutta la città concilia.
3.2 Locuz. avv. Nel corso: passando.
[1] Stat. cass., XIV, pag. 116.3: S(et) a li hospiti, a quillu che no(n) hè (com)mandatu, nullo modo se cze aco(n)pange (et) no(n) cze favelle, s(et) si cze i(n)contarà, voy lu viderau, salutali humilimente como avemo dicto, (et) petuta la b(e)n(e)diccione passase, dicendo i(n)nel corso no(n) li è licitu favellare con li hospiti. || Cfr. Regula, LIV, 24: «pertranseat dicens sibi non licere colloqui cum hospite».
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 4, pag. 168.16: unde movendose lo corpo del cielo a deritto da oriente ad occidente, pare che questo sia lo suo deritto andamento, e sia deritto andamento e corso de tutto lo mondo...
[2] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 21, vol. 9, pag. 431.15: e sarà nella terra di molte tribulazioni sopra la gente, per lo sbigottimento del rumore del corso dell'onde del mare.
4.1 [Astr.] Movimento compiuto dagli astri; orbita.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 133.14: Odendo questo Pirro deose grande meravilgia e disse: «Quello ene Fabritius, ke de bontade non se sao remanere, sì como lo sole de lo curso sio».
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 851, pag. 205: Ben dico veramente / che Dio onnipotente / fece sette pianete, / ciascuna in sua parete, / e dodici segnali / (io ti dirò ben quali) [[...]] Ma sanza fallimento / sotto meo reggimento / è tutta la loro arte, / sicché nesun si parte / dal corso che li ho dato, / a ciascun misurato.
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 2, pag. 5.8: E vegonse tutte [[le stelle]] mòvare, e tale se muove e ha grande corso, e tale se muove e ha piccolo corso; e vedemo e·llo cielo tali che pare che se movano, e hanno piccolina via, e pugnarà ad andare quanto quella c'ha la magiore via.
[4] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), App. 3, pag. 155.21: Queste differenze come ell'avengano puote apertamente vedere colui che diligentemente considera l'andamento del sole per lo corso.
[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 2.3487, pag. 332: Ti par che muora e spasimando langue, / Finché scolora, chi dorme al suo corso [[del sole]], / Che par che in corpo non possieda sangue...
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 163.21: da locu andandu in Persia, misisi ad ambizari grandissima sciencia di valenti homini, da li quali per so sutili ingeniu ambizau multu tostu li moti di li costillaciuni e li cursi di li stelli et la virtuti et la prosperitati di chascaduna et lu lur effectu.
- [Con rif. alla misurazione del tempo].
[7] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 47, vol. 1, pag. 366.5: Ma noi dovemo sapere, che l'anno è in due maniere; chè l'uno è secondo il corso del Sole in trecentosessantacinque dì e quarto d'un dì; e l'altro è della Luna...
[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. I, cap. 27, vol. 1, pag. 43.6: dichiarò l'ordine di dodici mesi dell'anno, e 'l bisesto, che prima erano X con grande confusione del corso solare e lunare.
[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 91, S. Maria Maddalena, vol. 2, pag. 793.19: E compiuto già il corso di due dì ed una notte, cominciò il mare molto a gonfiare...
- [Con rif. all'influsso esercitato sulle cose terrene].
[10] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 50, vol. 1, pag. 380.19: li sette pianeti corrono per li dodici segni, ond'elli hanno sì grande potestade sopra alle cose terrene, che conviene ch'elle vadano e vegnano secondo lo loro corso: ch'altrimenti non avrebbero elle nulla forza di nascere, nè di crescere, nè di finire, nè d'altre cose.
[11] Guglielmo dei Romitani, 1301 (fior.), 7, pag. 57: Saturno e Marti, stelle infortunate, / di mal aspetto ed operazione, / son già congiunti uguano due fiate, / di genaio e di maggio nel leone. / E fanno e far deon novitate / in tutte queste parti per ragione / del corso loro: e però propensate / de' vostri fatti usar provisione.
[12] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.2, vol. 3, pag. 83: «Poscia che Costantin l'aquila volse / contr'al corso del ciel, ch'ella seguio / dietro a l'antico che Lavina tolse...
[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 41, vol. 2, pag. 570.22: e dicendo come Cristo venne in terra accordandosi il volere di Dio co la necessità del corso di storlomia...
[14] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 2.5, pag. 151: O soma Providenzia [[...]] Ritieni il corso de' cerchi superni, / ché le tue zente sono in le palude, / di guerra lase e d'ogni pace nude...
4.2 [Astr.] Corso zodiaco: zodiaco.
[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 110.17: quillo signale di planeta che pare in cielo sotto lo zodyaco curso...
4.3 [Astr.] Fras. Compiere, fare il proprio corso: effettuare una rotazione completa (nell'orbita o su stesso).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 27.4: comple el suo corso e·ll'orbe de li segni en vinti e nove anni e cinque meisi e quindeci die...
[2] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 41, vol. 1, pag. 342.14: Saturno compie il suo corso in trent'anni, poco vi falla, cioè che ritorna al primo punto onde si mosse.
[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 41, vol. 1, pag. 343.10: Lo Sole, ch'è buono pianeto ed imperiale, va per li dodici segni in un anno e sei ore. Ma il suo corso fa egli in diciotto anni, poco vi falla.
4.4 [Astr.] Fras. Passare il corso: avanzare lungo l'orbita.
[1] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 49, vol. 1, pag. 378.4: E per ciò guarda, che tanto quanto il Sole ha passato il suo corso, o vero avanzato dentro al suo segnale, altrettanto lieva quello segnale innanzi lo Sole...
5 [Ret.] Cadenza ritmica della prosa medievale.
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 23.25, pag. 145: ché non ce iova far sofismi / a quelli forti siloismi / né per curso né per rismi, / che lo vero non sia appalato.
6 Viaggio, percorso, in partic. compiuto per mare; direzione.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 15, pag. 52.15: Prima che la cittade di Roma si facesse anni CCCCXXX, il rapimento d'Elena, i saramenti de' Greci, e 'l corso delle navi, e poscia l'assedio di dieci anni, e al da sezzo la famosa vittoria di Troia si predica.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 56, vol. 4, pag. 196.6: La nave fa bene suo corso quando ha buono governatore.
[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 12, pag. 102.1: Lo cielo sempre si volve, ma due lati stanno fermi sopra i quali si volve, sì come addiviene del legno che fa lo corso, che lo legno sta fermo et le ruote si volveno sotto lui...
[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 264.20: e Dedalo muove le sue ali e guata quelle del suo nato e sempre ritiene e sostiene il suo corso.
[5] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 86.10, pag. 631: Ché saver podei ben che non la prima / volt'era quella che facei tal corso, / né te ce fo giamai dato de morso...
- Fig.
[6] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 12, vol. 4, pag. 47.11: Simigliantemente è di colui che vole contare una vecchia istoria: e' gli è buono lasciare lo suo diritto corso, e variare suo ordine, in tale modo, che paia nuova.
[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 177.1: Detto aveva, e 'l corso del ragionamento ad altre alcune cose trattare ed espedire rivolgeva.
6.1 Percorso fatto per arrivare a un bersaglio, traiettoria; punto di arrivo, meta.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 114.2, pag. 351: Ben hai memora e scïenza divina, / a tale corso, amico, se' coretto...
[2] Dante, Rime, a. 1321, 53.74, pag. 210: fatto ha d'orgoglio al petto schermo tale / ch'ogni saetta lí spunta suo corso...
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 1.6, pag. 180: I Parti armati d'arco e di faretra, / Fan chi gli segue rimaner dolendo / Con la rivolta saetta, che 'l petto / Trafigge, corso però non perdendo...
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 551.3: quello suono, che fa una pietra piccola gittata in una ghiaccia, la quale la caccia da sè; e quella giunta al suo corso, e ripercossa dalla ripa, un poco ritorna saltellando...
6.2 [Di un'imbarcazione:] locuz. agg. Di corso: agile, veloce nella navigazione (e pertanto adatta a corseggiare). || Cfr. 7.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 205.8: il detto re imprese [[...]] un grande passaggio per racquistare al genero lo imperio, ed apparecchiare a sè utilissimo luogo all'acquisto del regno di Jerusalem; ed a cciòe ordinòe C legni sottili, cioè galee di corso, XX navi grosse...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 99, vol. 3, pag. 210.4: Sentendo ciò il re di Spagna fece armare XXX galee e XII legni di corso e XX navi...
6.3 Locuz. avv. Il diritto corso: per la strada più corta, direttamente.
[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 267, pag. 183.26: Coloro che conduceano la nave sapeano bene i distretti de la montagna, sì no volero andare il diritto corso, là dove vedeano il fuoco, anzi andaro di costa, sì ch'egl'entraro in tra la montagna e l'una de le galee... || Cfr. Est. del Graal: «de droit cours».
6.4 Locuz. prep. Nel corso di: lungo (un percorso).
[1] Doc. volt., 1329, 15, pag. 30.29: con ciò sia cosa che li spacçi che sono nel corso di Pratomarço sieno ghostati molti denari al Chomune...
[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 63, vol. 1, pag. 147.4: nel corso della strada, da parte destra, si à una pietra rossa.
6.5 Fras. Trarre il corso: fare un viaggio.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 226.29: Dite, o Trojani, perciò che noi non ingnoriamo la città e la generazione vostra, e, come avemo udito, traete il corso vostro per mare, che domandate voi?
6.6 Fras. Chinare, dirizzare, volgere il corso: indirizzarsi verso, andare, venire.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 90.11: Così lo veloce Mercurio china i corsi sopra le rocche d'Atenia...
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 139.15: Allora disse Bacco: volgete i vostri corsi a Nasson: quivi ee la casa mia...
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 245.8: Dice, che suo povero camino dirizza più tra coloro Casentinesi, chiamandoli porci: il porco è brutto, ed involgesi nel fango. Sono brutti, e fastidiosi, tra' quali dirizza prima suo corso.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 145.30: Perchè vai tu tanto nella destra parte? dirizza qua il tuo corso...
6.7 Fras. Dare il corso: indicare la strada.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 125.5: gli piacevoli venti Austri danno li corsi a' ritornanti; ciò è a quegli d'Eaco e a Cefalo: da' quali venti eglino aventuratamente menati, entrano ne' domandati porti, più tosto che non credettero.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 87.9: Ma a te quali venti, quali fati diedero il corso di venire a queste parti?
6.8 Fras. Piegare il corso: deviare.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 241.15: Allora lo nipote di Netunno gittò l'uno de' tre pomi dell'albero. La vergine si maravigliò; e per lo disiderio del chiaro pome piegò lo corso, e tolse lo volgevole pome dell'oro.
6.9 Locuz. verb. Avere corso: transitare.
[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 139-154, pag. 316.38: ma quello porto è poco usato, perchè non è in buono sito di mare et è in fermo et è molto di lunge da Siena, sicchè mercanzie non v'ànno corso...
[1] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 9, pag. 39.12: et tanti cosi purtau di preda et di bestiami, chi abundantimenti indi appi tuttu lu exercitu. Per unu misi et cum tutti kisti predi et cursi, non si potti aviri Castruiohanni.
7.1 Locuz. verb. Fare corso, prendere il corso: compiere saccheggi e ruberie, in partic. per mare.
[1] <Doc. ven., 1371>, pag. 125.10: se li vostri vorà andar per mar, vignerà offesi dallo dito legno per occasion che va façando curso et arobando cum le lor scabe...
[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 27, pag. 16.10: La gente di Totila era armata, presono il corso, e maschi e femmine, piccoli e grandi cominciarono a tagliare. La città sbigottita, chi meglio uscir potea fuori, chi imbucarsi, chi a' boschi, e così tutti fuggirono, chi potè o seppe. Chi non seppe o stette alla difesa, fu tagliato e morto, e poi rubata la città e tratta fuori la roba, tutta la disfece ed arse.
7.2 Locuz. avv. In corso: mediante saccheggi e ruberie, durante un'azione di pirateria.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 47, pag. 323.2: Io misera, nata per aver male, non maritata ma venduta credo ch'io sono, come schiava da pirrata in corso presa.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 96, vol. 3, pag. 506.20: tutti erano ricchi di danari guadagnati in corso sopra Inghilesi e Fiaminghi e altri navicanti per quello mare...
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 54, vol. 1, pag. 776.24: e molto magagnano colle saette li altri cavalli e le genti a ppiede, e per tanto sono utoli ove sia chi possa tenere campo, però che di fare guerra in corso e tribolare i nimici d'asalto sono maestri...
7.2.1 Locuz. verb. Armare, menare, mettere in corso: effettuare azioni di pirateria, anche con un incarico ufficiale.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 4, vol. 2, pag. 15.25: e prese Bordello e molte terre e castella sopra il re d'Inghilterra, e in mare mise grande navilio in corso sopra gl'Inghilesi.
[2] Stat. pis., 1322-51, cap. 143, pag. 579.1: Et che procurino li dicti Antiani, che tutti li legni del Comune di Pisa dati u vero comceduti per lo Comun di Pisa ad alcune persone, u vero luoghi, per menar quelli legni in corso, u vero in altro servigio, si restituiscano al Comune di Pisa.
[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 80.6: Li Africani sarrachini, per cumandamentu di lu Re loru, armaru certi lingni in cursu in Africa...
7.2.2 Locuz. verb. Andare, essere, stare in corso; fras. Usare, vivere in corso: compiere saccheggi e ruberie, in partic. per mare.
[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 179, pag. 280.16: E d'un alt[r]o paese che v'è allato, ch'à nome Gofurat, ed esce bene ogni die ben C navi di corsali, che vanno rubando tutto il mare; e menano co loro le mogli e' fanciulli, e tutta la state vi stanno in corso e fanno grande danno a' mercatanti.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 58.18: Però che essendo tolta in mare da' suoi cittadini, i quali usavano in corso, una coppa d'oro di grande peso...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 51, vol. 2, pag. 83.15: si chiamaro la Compagna, stando e vivendo in corso e in guerra a la roba d'ogni uomo...
[4] Doc. fior., 1348-50, pag. 118.31: [[Una quantità di denaro]] per fanti propri mandati per fare sapere della ghalea del Becchetto ch'era in corso...
[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 90.3: In killi iorni lu Re di Africa, chi havia nomu re Thimini, fichi armari XIIII navi, li quali chamanu li Sarrachini golafros, chi andassiru in cursu.
[6] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 77.5: Melibar è uno reame dove quasi tutti gl'uomini che vi sono intendono ad andare in corso rubando ogni gente, ma non uccidono persona.
[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 42, pag. 255.3: Pirati sono li corsari, e sono dinominati da Pirro, figliuolo d'Achille, il quale fu primo corsale, che con cento legni andava robando, uccidendo e predando per tutto il mare. Con questa arte fu corsale contro a noi il Demonio, che col legno de l'albero de la vita andò in corso, e rubò e dispogliò tutta l'umana generazione.
- [Con intento canzonatorio, rif. a un convito di stregoneria].
[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 562.22: E questa cosa chiamiam noi volgarmente l'andare in corso: per ciò che sì come i corsari tolgono la roba d'ogni uomo, e così facciam noi: se non che di tanto siamo differenti da loro, che eglino mai non la rendono e noi la rendiamo, come adoperata l'abbiamo.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 47.11: E i valletti recarono il primo corso in sulla tavola; e inanzi ch'e' valletti cominciassono a tagliare la vivanda...
9 Lo scorrere; il fluire delle acque (o di liquidi organici); corrente; percorso di un fiume.
[1] Doc. venez., 1253, pag. 6.2: çascun caxal ha la mitade ananti lo corso del canal...
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.24, pag. 261: e non risprende - alcuna mia vertude, / avanti si conchiude, / sì come l'aire quando va tardando, / e come l'aigua viva, / ch'alor' è morta e priva / quando si va del corso disvïando.
[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 220.8: «Che sono i fiumi?» «Li fiumi sono corso che non viene meno...
[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 476, pag. 577: Ma no per tanto dicoti de fontana surgente: / se lo so curso dirige inverso de oriente, / assai plu sana dicise cha gisse in occidente / da li grandi phylosofi...
[5] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 66, pag. 117.35: Ordiniamo, che alcuna concia d'alcuno cojame o pellame non si possa nè debbia fare in Villa di Chiesa [[...]] per lo quale luogo o per quelle concie per alcuno modo si potesse pressumare che l'acqua che viene in de le fontane di Villa di Chiesa facesse quinde alcuno corso o transito...
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4524, pag. 389: Il sangue pian si muove con quïete: / Questi canali natura non cela, / Che l'un dell'altro il corso non diviete.
[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 9, pag. 86.9: e per quantu illi fatigasseru de fare currere lu flume pir altra via, non pocteru may ipsi derizare lu cursu soy.
[8] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 332.24: l'omore seminale si muove, e discende verso il luogo e a' membri della generazione; e quel cotale movimento muove la fantasia e la immaginazione a sognare cose per le quali quello omore compia il corso suo.
- Locuz. nom. Corso d'acqua.
[9] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 109, pag. 240.42: Sì veramenti, che alcuna persona non possa nè debbia cavare alcuna piassa overo corso d'acqua...
[10] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 150, vol. 1, pag. 322.12: Fra 'l piano, e la grande salita, truovi un corso d'acqua...
- Canale artificiale.
[11] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 167, vol. 2, pag. 78.2: Et imperciò che spessamente aviene che l'aqua de la Mersa cresce tanto che corre et entra nel bagno a Macereto et fa impedimento a le persone, le quali vanno al bagno, statuimo et ordiniamo che huomini sieno eletti per lo camarlèngo et IIIJ, e' quali facciano fare uno fuito o vero corso dal detto bagno in fino al ponte a Foiano...
- Marea.
[12] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 42, pag. 186.14: Nel mare questo cotale correre innanzi e addietro, il corso delle navi aiuta, e talotta il ritarda, secondochè la nave vuole navicare. I quali corrimenti con grande scaltrimento si vogliono schifare, perchè non si vincono per neuna fortezza di remare, ma ritornando addietro per la fortezza del corso in diverse regioni fanno arrivare, secondochè per lo crescimento, o il menomamento della luna il corso si varia.
[13] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 20, ch., pag. 265.12: Fuorono alquanti che consideraro delle cose celestiali, e questi dissero che il mare, quanto al suo corso, si muove d'alcuno corpo celestiale. E dissero che il suo corso e il suo ritornare è da la luna...
- Fig.
[14] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 87.12: E' ti conviene stropicciare la fronte, e non udire te medesimo, perocché questo corso del parlare ti apporterà più cose, le quali tu medesimo vorrai riprendere.
9.1 Locuz. verb. Avere corso, essere in corso: scorrere, fluire.
[1] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 461.19: Et è palude uno stangnamento d'acque le quali, per non avere corso, fanno in luogo inferno...
[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 2, par. 4, vol. 2, pag. 340.26: E tucte le fonte e chiocane d'esse fonte staente presso al circuito de la cità de Peroscia se repareno, raconceno e refaccianse, sì ke l'acqua per esse chiocane liberamente possa avere curso a le dicte fonte.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 53, pag. 276.25: e così sono flusse e labili come è l'acqua, la quale è in corso continuo...
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 37, vol. 1, pag. 328.1: Ma quello che viene di diritto tramontana, e quello che viene di diritto mezzodì, sono di fiero pericolo, chè 'l corso dell'uno e dell'altro fiere nel mare molto duramente.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 180.16: gli venti austri turbano l'aria e 'l grosso mare con subiti corsi...
10 Fig. Il trascorrere, il procedere; svolgimento progressivo nel tempo; andamento delle cose (anche in quanto segnato dall'inclinazione naturale); percorso di vita di un essere vivente (anche in rapporto al disegno divino); destino.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 358, pag. 188: Apresso il quarto modo / è questo ond'io godo, / ch'ad ogne crëatura / dispuose per misura / secondo il convenente / suo corso e sua semente...
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 388, pag. 189: Poi volse Idio morire / per voi gente guerire / e per vostro soccorso; / allor tutto mio [[della natura]] corso / mutò per tutto 'l mondo / dal cielo infi· ·l profondo...
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 384, pag. 16: Però ke ser Zené s'intend pur in mal far, / S'intend in giaza e in neve e mi me fa tremar, / Perké la staorina convé mi abandonar / E comenzar l'inverno e 'l so cors affermar...
[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 1, pag. 109.17: La terza ragione si è, che i giovani sono poco vissuti, e secondo il corso della natura debbono molto vívare nel tempo avvenire...
[5] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.18, pag. 68: Aimè taipino, che vit'è mio corso, / e come sono ïn forte pianeta!
[6] Ciolo de la Barba di Pisa, XIII sm. (pis.), 31, pag. 298: A tale corso mi donao Natura, / no mi 'n posso partire...
[7] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 395, pag. 68: or ne pregemo tuti la dolçe Dona / ke prego lo Segnor Deo beneeto / [...] / k'el ne debia en questo nostro corso / en li nostri cori l'amor so dolço...
[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 303.4: Ma tue, usato maggiori veli, non abbandonare la donna, acciò ch'ella non vada dinanzi al tuo corso; affretta che voi vegnate insieme a la fine del corso: allora è pieno il diletto carnale, quando, parimenti vinti, l'uomo e la femina giacciono.
[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, proemio, pag. 49.8: E però che, come è detto di sopra, l'ordine dato da Dio, il quale dispone tutto, dirizza ogni cosa in buono fine; avegnachè alcuna volta da questo corso si diparta la creatura per lo libero arbitrio...
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 186.23: quisti cosi non foru facti ad ambiciusu citadinu nì ad ambiciusu senaturi commu diclarau non sulamenti lu sanctissimu cursu di la vita sua, ma eciandeu la morti amuchata di la quali issu fu aucisu con insidij.
[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 38, vol. 2, pag. 568.27: faremo incidenza d'altre cose che furono in Firenze e in altre parti del mondo in questi tempi, tornando poi a nostra materia per seguire il corso e andamento del detto Bavero.
[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1411, pag. 92: Tu redemisti tuto l'universo, / tu trasmutasti el chorso de natura...
[13] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (ii), par. 22, pag. 659.5: volendo per questo mostrare il natural processo e corso delle cose mondane, le quali, come create sono, incontanente volgono le spalle al principio loro e cominciano ad andare e a riguardare verso il fine loro...
10.1 Fras. Prendere il corso, pigliare corso: derivare, trarre origine.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.99, vol. 1, pag. 187: «Filosofia», mi disse, «a chi la 'ntende, / nota, non pure in una sola parte, / come natura lo suo corso prende / dal divino 'ntelletto e da sua arte...
[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 97-111, pag. 312.16: Per mostrare come l'usurieri offende Idio, pone questa sentenzia che pone Aristotile nel libro della Fisica et ancora in più luoghi e parti di Filosofia; come la natura piglia suo corso; cioè suo processo dal divino Intelletto...
10.2 Locuz. verb. Avere corso: procedere; usare; svolgersi, realizzarsi.
[1] Giunte a Restoro, XIV in. (it.sett./fior./eugub.), [7], pag. 257.10: È mistieri dunque di necessità che sia una cosa immobile supernale, per le cui virtù tutte le cose di sotto si muovano e abbiano corso.
- Fras. Avere il proprio corso.
[2] Schiatta Pallavillani, XIII sm. (fior.), tenz. 74.3, pag. 221: S'avut'à , contro a noi, largo suo corso / Ventura, e 'ncontra or tutt'apar l'afrangna...
[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 22, pag. 260.13: reguardando etiamdeo che 'l vostro anemo, çoè vostra parte, no à bem so corso a y tempi chi corenno...
10.3 Locuz. verb. Fare (il proprio) corso: procedere, svolgersi secondo la propria natura, anche senza curarsi d'altro.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.125, pag. 646: Per che andar vojo a balar, / cantar, joir, prende conforto [[...]] ché la natura fa so corso / e chi no goe lo bon stao, / pezo lo tengo ca un orso.
[2] Doc. venez., 1316 (3), pag. 145.26: Con ço sia cosa che tute cose del mondo universalmentre fa corsso al so fim...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 79, vol. 1, pag. 381.21: ma il giudicio di Dio per punire le peccata conviene che faccia suo corso sanza riparo...
- Fras. Seguire il proprio corso.
[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 158, pag. 380.26: Così tutti si partirono, non sapendo che si dire, e ma' s'accordorono. Di che Soldo seguì il suo corso, e fece morire il preso...
10.4 Fras. Fare, compiere, consumare, finire, fornire il corso: arrivare alla fine di un processo, terminare; adempiere al proprio compito, alla propria missione; morire.
[1] Lett. sen., XIII u.v., pag. 49.6: Secondo che dice san Pavolo: «In buona battaglia ò conbattuto e 'l mio corso ò conpiuto et fedelmente mi son portato...
[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 239.20: io vissi e compiei il corso che fortuna mi diede...
[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 3, pag. 92.8: e ora perché è venuta l'ora della morte desiderata e compiuto lo corso della mia vita, debbo essere sciolto del legame del corpo...
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 559.22: si fece recare la colui testa, e quella tenendo in mano sotto molto furore la rodea, e quella divorando finì suo corso.
[5] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 26, pag. 144.21: purchè io possa con onore di Dio compiere il mio corso, e fare e fornire l'uficio del predicare lo Vangelo, lo quale da Cristo hoe ricevuto.
[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 112.13: Po' disse Yesu Criste: "Consumatum est". Conpia è la scritura, conpia è la grande ovra, conpio è 'l gran lavor, conpio è lo corso, conpio è lo camin, conpio è 'l gran viagio...
[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 1, pag. 274.9: Tu hai il tuo corso fornito, e di tale chente la fortuna tel concedette ti se' spacciato...
[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 53, terz. 100, vol. 3, pag. 99: Ma perch'io son, secondo la mia impresa, / dove 'l Capitol finisce suo corso, / la guerra in questo più non ho distesa...
[9] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), 20, pag. 314.19: Onde disse alli frati: «Partìtivi, accioché presto questo dragone faccia il corso suo d'inghottirmi».
[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 25, pag. 248.4: andà a ello e començàlo a consolar che non dese temé' la morte [[...]]. A lo qua ello respose che lo corso de la sua vita era cumpio...
[11] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 2 Tm 4, vol. 10, pag. 336.7: Di buono combattimento ho combattuto; il mio corso abbo consumato e compiuto...
10.5 Locuz. verb. Pigliare corso: avviarsi a una professione, imparare.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 155, pag. 367.25: L'amico, che avea pur voglia ch'egli andasse a Firenze a pigliar corso, gli disse: - E' non si vuol stare a lellare, anzi si vuol pigliare partito, innanzi che gli altri piglino luogo prima di voi; però che sapete che la vostra è un'arte, che quando una famiglia si comincia a medicare da un medico, rade volte lo mutano mai...
10.6 Locuz. verb. Perdere il corso: non essere più attivo, fermarsi.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 181.51, pag. 196: Sarà virtù già ma' più in altrui? / O starà quanto medicina ascosta / quand'anni cinquecento perdé il corso? / Qual mente o qual ricorso / aspetto po' che trovi / questa e che la rinovi, / sì come rinovò quella Ipocràte?
11 [Con rif. al modo in cui tale svolgimento si realizza:] maniera usata, consuetudine; comportamento.
[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.17, pag. 107: ed è 'n tal guisa corso sormontato, / che veo signori a servi star subietti / e servi a signoria essere eletti.
[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 10.47, vol. 3, pag. 183: Ver è ch'aver tu puoi / amici assai che tuoi / porai tutti tenere, / lor servir e piacere / e del corso mondano / pigliar quel che potiano.
[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 84.18: Et an per ciò el ven goloso e padisse mal; perciò ke la natura adesso ch'ella se tole de so corso e de soa usanza, ella no fa così operacion usadha.
11.1 Condizione; in partic. ordinamento politico.
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.87, pag. 90: «S'a povertà ricore fa socorso, / diece milia per uno è 'n questo corso!»...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 16, vol. 1, pag. 439.25: In questo modo s'ordinò lo stato e corso del Comune e del popolo di Firenze alla tornata de' Guelfi...
11.2 L'occorrere; accadimento; cambiamento, passaggio.
[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 14.65, pag. 96: Lo meo paleze dire / ò, per non voler dire, / in parte scura messo, / e che no 'n dir sia messo / a ciascun lo meo corso, / che no lo intend' a corso.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 25, vol. 3, pag. 308.14: Tullio dice: In gioventute è grande debilezza di consiglio, chè allora crede ciascuno che debba vivere secondo che più gli piace, e così egli è sorpreso da alcuno suo corso di vivere, anzi ch'egli possa lo migliore iscegliere.
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 94.3, pag. 434: Poi che la morte no perdona / chi ocíe ogni persona, / e llo so corso è sì comun / che no ne pò scampar alcun...
[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 5, docum. 3.11, vol. 2, pag. 396: a questa vien Constança, / a dar soccorso / in ogni corso / ch'à seco Amistança.
[5] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 241.24: Non divenimmo noi dal puro oro allo ariento? l'altro corso fu dall'ariento al rame; il terzo fue dal rame al ferro: ed in pessimo corso cade la nostra etade ora, cioè dal ferro in terra.
11.2.1 Locuz. prep. Per corso di: per, a causa di, grazie a.
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 53.20, pag. 579: Long'usanza converte omo in natura; / però d'altura - non credo bassare, / né più montare / d'amor, che sia per corso di ventura.
[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 79, pag. 173.22: Deo ha staduido a zaschauno quanto el dé vivere in questo mondo, oltra lo quale termino no pò vivere ni morire una hora per corso de natura...
11.3 Locuz. avv. In, nel corso: in svolgimento, attivo.
[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 375.6: Colui, però ch'aveva vedute le maledette parti nello aperto corpo, il suo amore, ch'era in corso, stette fermo...
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 118.7: lo mio dolore è nel corso.
11.4 Fras. Dirizzare il proprio corso: far bene.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 44.24, pag. 33: sia benedetto il dì, che 'l vago stile / mosse la lingua a dirizar suo corso, / la qual dimostra or sì piacevol canto / che 'l suon d'Orfeo non ebbe vertù tanto.
11.5 Fras. Secondo il proprio corso: di per sé.
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 34, pag. 257.33: Lo malo calore ben dà sete, sì come è la mala concupiscentia, ma lo buono calore naturale segondo lo suo corso non dà sete.
12 Il trascorrere; periodo di tempo; durata.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1883, pag. 241: ch'on dice che menzogna / ritorna in gran vergogna / però c'ha breve corso...
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 36, pag. 231.23: Diceno li phylosofi che la cosa, alla quale è corso veloce, sì è decta essere presente per lo corso veloce ch'è ad essa.
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, osservazioni, pag. 80.20: lo sciellerato fatto lo sprona del nipote ch'egli si credeva avere fatto uccidere: e vedendo il fanciullo, d'una etade e col corso di quegli anni che egli commise la morte del suo nipote erede...
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 3.5: Alla etade, cioè XXXV anni, che è mezo di LXX anni, li quali sono il corso universalmente comune della nostra etade...
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 70, pag. 163.10: Questo è avvenuto a noi della nostra età, in questo corso di tempo, che tanto è veloce.
[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 14, pag. 9.17: l'etade de l'uomo logorata per corso di tempo confortava con alimenti di favore li decti giovani...
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 7, 40-51, pag. 115, col. 2.17: E perçò dixeli Sordello: 'Nui non potemo andar più in suso, che per la iustisia de Deo li sia ordenado', metaforiçando lo preditto ordene a corsode tempo lo qual se destingue per die e per notte.
- [Con rif. alla perseguibilità di un reato].
[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 162, vol. 1, pag. 463.1: Anco, statuimo et ordiniamo che neuna prescriptione o vero corsodi tempo corra ad alcuno de li exsciti di Siena...
[5] Stat. fior., 1355 (Lancia, Stat. podestà ), L. 3, cap. 1, pag. 363.22: Ma negl'altri maleficii infrascritti abbia arbitrio in conoscendo, procedendo et puniendo, cioè in ruberie di strade, furti et publici et famosi ladroni [[...]] non obstante corso di tempo...
[1] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, dist. 18, pag. 47.21: Quando tu seràs biato, varderàs te da le cause, le qual sè d'av(er)sitate; le dererane cause no responde en quelo medesemo corso a le primerane.
[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342] son. 8.12, pag. 133: quando lo curso vene / Che l'omo che dé sallir o abassare, / In quisto mundo, contrario vi non ène.
12.3 Locuz. avv. A piccol corso: in breve tempo, presto.
[1] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.4, pag. 53: Quand'uom si vede andar in ver la notte / ed è passata terza sesta e nona, / e ver lo vespro sprona / ch'a picciol corso poi vien la compieta...
12.4 Locuz. prep. Al, nel corso di: nel trascorrere di, durante.
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 28, par. 10, pag. 467.25: però che in loro non avesse punto ingienerato la fede, la quale al corso del suo predichamento ingienerare (non) intendea.
[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, introduzione, pag. 273.3: Veduto abiamo già, nelle precedenti due parti, quanta miseria la nostra sia nella procreazione e nascimento, a presso nel corso della presente vita.
12.5 Locuz. prep. In corso di: entro.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 2.2: Deh perchè, bel sire, non fate aparare scienza al vostro figliuolo, el quale io giudico esser molto atto? Io m'ofero, e voglio me lo diate, chè non dubito punto in corso di tre anni fallo nel numero de' Savj a guisa di noi altri...
12.6 Locuz. cong. Mentre in corso che: per tutto il tempo che.
[1] Stat. sen., 1341/48, cap. 29, pag. 154.18: Ma se per colpa leggiera sarà stato cacciato [[...]] paghi ogni denaio che è mentre in corso ch'è istato di fuore...
13 Suddivisione del tempo, in partic. degli anni.
[1] Doc. pis., 1264 (3), pag. 385.23: a die xiiii de lo mese di Sciavel, anni lxij (et) DC seco(n)do lo corso deli Saracini, et sub annis D(omi)ni MCClxv, indictione vij, tertio idus augusti seco(n)do lo corso deli Pisani...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 123, vol. 3, pag. 563.12: Correndo gli anni del nostro Signore, secondo il corso della chiesa MCCCXLVIII, indizione prima, ma secondo il nostro corso della Anuziazione, ancora nel MCCCXLVII...
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 9, cap. 14, pag. 231.16: Ora quinta, e settima, piedi IV. Ora sesta, piedi III. Agosto e maggio s'agguagliano nel corso dell'ore.
14 [Econ./comm.] Valore reale di un'unità monetaria o di misura (anche in rif. a unità straniere) o di una merce sul mercato; cambio.
[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.148, pag. 390: Se buon pregi vole aver Oriere, / Conven ch'e'sia di sotil canoscenza / D'auro e d'argento e pietre; a che vaglienza / Ànno lo corso, saver li è mestiere.
[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 39.13: Sicchè raunati insieme le cinque arti de la Mercatanzia ordinaro corso al fiorino di soldi XXVIIII...
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 52, pag. 272.1: quella che vale in India diece livre, può valere qui venti e trenta e quaranta e, secondo il corso di qui, sì lla puoi vendere come vedi che vaglia, guadagnandone tu ragionevolemente.
[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 21.24: Debis saver che to(n)bolli 32 fa mill(ie)r J grosso in Venexia, doncha pexa lo to(n)bollo lbr. 31 1/4 e tal comin pexa plu e tal men, ma questo è lo corsso.
[5] Stat. bologn., 1352, pag. 562.8: E che questo spendere e corso a la dicta moneda et in manchamento de honore e acresemento de dampno del dito nostro Signore...
[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 380.33: Rame si è di due maniere [[...]] e 'l suo corso si è in Bruggia e in Fiandra a comunale pregio da 36 grossi tornesi d'argento il centinaio di Bruggia...
15 Locuz. verb. Avere corso: essere in circolazione, venire usato (in partic. rif. alle monete); procedere bene.
[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 39.18: In questo tempo valea il fiorino dell'oro soldi XXX, et parea che volesse salire. Sicchè raunati insieme le cinque arti de la Mercatanzia ordinaro corso al fiorino di soldi XXVIIII, et che si chiamassero et dicessesi fiorini, fiorini piccioli quelli. Et incominciaro ad mercatare ad fiorini, et ordinaro di non fare mercato se non ad quella moneta, et così d'allora innanzi mercataro ad fiorini, et così ebbe corso.
[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 65.5: Mo' sapié che la moneda che à plu corsso in La Liça sì è deremi callafeti...
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 215.36: Appresso il popolo vuole, che l'a[rt]i e le mercatanzie vaglino, per[chè] loro mestiere abbia corso...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 21, vol. 1, pag. 302.5: [[l'agostaro]] era grosso, e di carati XX di fine paragone, e questa molto ebbe grande corso al suo tempo...
15.1 Fig. Fras. Avere grande, poco corso: essere molto praticato o conosciuto, essere in voga.
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 20.9, vol. 1, pag. 229: L'altro [[vizio]] à molto gran corso / tra quella gente ch'è mal ordinata: / la cosa comperata / e quella che non pesa, né ritrare / si puote adietro fare, / con blasmo di' ch'ell'è da displacere.
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 40, pag. 95.18: - Appariamo ragione. - E io dissi: - O che ne farete, s'ella non s'usa? - Sì che per certo ella ci ha poco corso...
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 217, pag. 564.32: E ancora tanto si sparse la fama di quello brieve, che beata quella donna gravida in Siena lo potesse accattare; e per tutta Siena più anni e anni ebbe grandissimo corso...
15.2 [Di un'unità monetaria:] locuz. verb. Dare (il)corso: far circolare.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 148.29: Per le sue malvagie opere fare, d'acchattare tesoro e non rendere, abattere la buona moneta e dare corso alla rea, cadde in tanto dissdengno, che da llui si rubellò quasi tutti i suoi maggiori baroni...
[2] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 154.32: et di dare et di far dare el corso a ogni moneta che si spende et si spendarà ne la città di Siena et nel contado et ne la giuridictione di Siena per valore solamente d'esse monete, saputa emprima la bontià et el valore d'esse monete.
15.3 Fig. Locuz. verb. Dare corso: rendere famoso, divulgare; valorizzare, vendere.
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 97.14, pag. 248: Pallamidesse, c'al «Merlin» dài corso...
[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 52, pag. 292.38: El è natural cosa e l'usança si 'l dà che caschauno magistro abelli[s]cha la soa opera quanto sa e poe, açò che meio la possa vendere e darla e più tosto dargi so logo e corso, segondo lo volere del magistro.
[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), son. fin. 1.16, pag. 663: O sacre Muse [[...]] io ho ricolte della vostra mensa / alcune miche da quella cadute, / e come seppi qui l'ho compilate; / le quai vi priego che voi le portiate / liete alla donna in cui la mia salute / vive, ma ella forse nol si pensa, / e con lei insieme il nome date e 'l canto / e 'l corso ad esse, se ne le cal tanto.
[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 108, vol. 1, pag. 465.2: e sì curava i comperatori, e faceli scorgere lealmente per dare corso alla sua mercatantia.
15.4 Locuz. verb. Prendere il corso: essere comunemente accettato, consolidarsi.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 69, vol. 1, pag. 573.2: li ordini dati alla massa del Comune pe' nostri antichi, e · reggimento ch'ha preso il corso alla comune giustizia per le conservate leggi, è grande braccio al conservamento del Comune e stato.
16 Locuz. verb. Essere in corso: essere valido, avere validità.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 52.17: Ma quella legge invecchiò poi tanto, che non era niente in corso.
17 [Per errore di trad. del lat. curru 'carro'].
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 231.12: Io me n' andava a Troezona di Teo, con fugievole corso; e già era per li liti del mare di Corinto, quando lo mare si dirizzò... || Cfr. Ov., Met., XV, 506: «profugo curru».
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 396.12: Elli se n'andava a Trezena di Pittea con fuggevole corso, e già era per li lidi del mare di Corinto, quando il mare si rizzòe, e grande ragunamento d'acque spinse...
[u.r. 09.05.2022]