0.1 corteseggi, corteseggiando, corteseggiar, corteseggiare, corteseggiato, cortesegiare.
0.2 Da cortese.
0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.).
In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).
0.7 1 Comportarsi in modo cortese. 1.1 Assumere atteggiamenti di riverenza e di lode verso qno. 1.2 Elargire i propri beni; essere generoso.
0.8 Rossella Baldini 05.03.2003.
1 Comportarsi in modo cortese.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 264.30: Donzelli debono essere destri e sperti in ogni cosa, e spezialmente in arme, in cavalcare e in servire, in bene parlare e in corteseggiare e co· lleggiadri costumi e piacevoli motti...
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 70, pag. 360.25: E gli altri, nostri cittadini, ch'a ben far, corteseggiando e onorando altrui...
1.1 Assumere atteggiamenti di riverenza e di lode verso qno.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 24.7, pag. 50: Paura, no' siàn messe nell'aìna / Di Gelosia, e ciò ci à procacciato / Lo Schifo, perch'egli à corteseg[g]iato / Al bel valetto ch'i' vid'ier mattina.
- Sost.
[2] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 52.2, pag. 156: Legiadra Noia e aprufica altera, / or già mi noce il meo cortesegiare, / ché me n'avete a vil, tanto giudera / v'à fatta devenir lo meo laudare.
[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 69.6, pag. 614: Ligiadra donna col bel viso chiaro [[...]] pietosa me chiamaste; or me se' tolto, / meo bel diletto, e dato è 'l suo contraro. / O infernal descendemento amaro, / vostro corteseggiare e piager vòlto / vedere, e voi crudele e con fèr volto!
1.2 Elargire i propri beni; essere generoso.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1502, pag. 228: certo, se tu ti senti / lo poder di donare, / ben déi corteseggiare, / guardando d'ogne lato / di ciascun lo suo stato...
[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 101.28: Se tu se' povero d'avere e rico di cuore, volendo corteseggiare fa cortesia secondo il tuo podere e non passare il segnale, acciò che non sie ripreso...
[3] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 34.8: La vita sua infino a qui è stata e è sanza niuno dispiacere d'altrui, e fatto più male a sé ch'altrui, logorato in corteseggiare ciò ch'à potuto...
[4] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), I, st. 42.6, pag. 121: Sì bella corte tenne quel barone, / che dir non si potreb[b]e né contare. / Se v'arivava giul[l]are o buffone, / era vestito sanza addomandare; / e non sapeano neun suo condizioni, / come potesse sì corteseggiare.
[u.r. 10.08.2009]