CRESTA s.f.

0.1 cresta, creste, crista, cristi.

0.2 Lat. crista (DELI 2 s.v. cresta).

0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Doc. perug., 1339-67, [1339].

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. alzare la cresta 2.1; levare la cresta 2.1; rizzare la cresta 2.1.

0.7 1 [Con rif. ad animali, in partic. i gallinacei:] appendice cutanea della testa o del dorso. 1.1 Estens. [Detto di un pesce:] rostro munito di margini dentellati. 1.2 Estens. [Detto di uccelli:] ciuffo di piume. 1.3 [Detto di un serpente]. 2 Fig. Altezzosità, superbia. 2.1 Fras. Alzare, levare, rizzare la cresta: inorgoglirsi, mostrarsi superbo ed aggressivo. 3 Ornamento della sommità dell'elmo costituito da piume o crine, pennacchio. 4 [Detto di una montagna, di un colle:] punto di massima altezza, cima, sommità. 5 [Detto di un copricapo:] estremità superiore, punta.

0.8 Sara Ravani 04.06.2004.

1 [Con rif. ad animali, in partic. i gallinacei:] appendice cutanea della testa o del dorso.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 111.25: Se 'l paone s'orgoglia di sua coda, e 'l gallo di sua cresta ciò non è maraviglia, perocchè la natura li l'hae donato, e fa secondo sua natura.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 28, pag. 35.9: che secondamente che fanciulli languiscono quando le gingíe ingrossano per mettere i denti; così i pollastrini nel mettere le creste.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 318.7: Se la cresta del gallo seccherai, et fara'ne polvare, et la detta polvare metterai in alcuna cosa che la mangi colui che piscia in letto, sarae curato da essa malitia.

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 31, col. 2.12: e si mundifica il male con sangue di cresta di gallo.

[5] San Brendano ven., XIV, pag. 232.8: de questi, altri aveva man, altri ale, e altri con pene e altri con sede, altri con pelo, altri con scorzo duro; e de questi, altri aveva corne forzelade, altre cresta, altre barba...

- [In similitudine].

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.42, vol. 1, pag. 587: L'una dinanzi, e quella era vermiglia; / l'altr'eran due, che s'aggiugnieno a questa / sovresso 'l mezzo di ciascuna spalla, / e sé giugnieno al loco de la cresta...

1.1 Estens. [Detto di un pesce:] rostro munito di margini dentellati.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 57.1: Serra è uno pesce ch'ha una cresta, ch'è alla maniera di serre, onde rompe le navi di sotto...

1.2 Estens. [Detto di uccelli:] ciuffo di piume.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 41, pag. 61.27: La fenice si è uno ucello con una cresta presso al collo, e con penne porporigne, e la coda sua si ae colore di cera e di rose...

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.8: e questo oxello è a modo de agoya grande, abiando una cresta in cavo e circha el collo cholor d'oro, exceto la coda...

1.3 [Detto di un serpente].

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 107.8: nella quale spilonca era lo serpente Marzio, lucente con le creste e con oro.

2 Fig. Altezzosità, superbia.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 37-54, pag. 854.22: E si giungneano al sommo della cresta; cioè alla invidia e superbia, che è significata per quel luogo.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.235, pag. 302: Panno non è sì fin<e> ch'ognun non vesta / e con superba cresta il lor signore / non tengon per maggiore.

2.1 Fras. Alzare, levare, rizzare la cresta: inorgoglirsi, mostrarsi superbo ed aggressivo.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 244.3, pag. 284: Per la contesa che facean, si desta / tal, che prima dormia malinconoso, / e, con superbia rizzando la cresta, / cominciò a picchiar l'uscio furioso...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 3, pag. 456.7: Essi non si vergognano d'apparir grassi, d'apparir coloriti nel viso, d'apparir morbidi ne' vestimenti e in tutte le cose loro, e non come colombi ma come galli tronfi colla cresta levata pettoruti procedono...

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [NicPro] ball. 8.4, pag. 107: La donna mia vuol esser el messere / e, perché ciò mi spiace, / non posso aver con lei triegua né pace. / Lieva la cresta col viso superbo / perché recarm'al suo piacer si crede...

[4] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 30, pag. 72.10: inalza gli ochi e 'l vedere, alza el collo e la cresta, dimostra la superbia, parla cose grandi, pensa le cose alte, non patisce d'esser sottoposto...

- Andare con la cresta alta.

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.179, pag. 156: Nuova cesta, / che va con alta cresta, / e mesta / e calpesta / e pur si desta, / e di monte Morello si dà in testa, / e pesta ogni suzzacchera, / e a squacquera / sanza nacchera / s'afatappia, / e non iscappia / il nodo.

3 Ornamento della sommità dell'elmo costituito da piume o crine, pennacchio.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 59.22: Ma i centurioni aveano le catafratte, e gli scudi, ed elmi di ferro, ed aveano altra vesta, e creste inarientate per essere tosto conosciuti da' suoi.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 5, pag. 201.6: Cadevano le saette spesso sì, che le creste degli elmi e li pomi de le spade e' ferri de' dardi difiammavano fortemente, e tali mettevano chiara fiamma.

[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 370, pag. 338: Et de lu soy pagese / omne cresta ammuriata, / la Letitia preiata / fay gire ad perdementu.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 630.20: E tre volte il chiamò; abbiendo il capo resplendiente di metallo e ricciuto di creste di cavallo, corre.

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 186.1: Et III volti chamau ad Eneas, havendu lu capu risblandenti di mitallu cum sua rizuta crista...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 44.4: Et, intra li altri manifesti indicij di zò, grandi argume[n]tu fu una cappellina oy elmu distincta con duy cristi, di la quali lu celestialu capu di Marti era statu cuvertu.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 330.7: La cresta sopra l'elmo d'Enea fiammeggia, e l'aureo scudo vome grandi fuochi...

[8] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 40, vol. 2, pag. 350.8: In su gli elmi erano creste, che facevano parere maggiori li corpi.

4 [Detto di una montagna, di un colle:] punto di massima altezza, cima, sommità.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 155.4: avendu pilyatu unu cavallu a lugheri fin ad Arizzu, issu lu menau plù in là fin ad una crista di muntagna.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 74, vol. 2, pag. 225.5: onde i villani, che come detto è, s'erano riposti per le creste de' colli, e nelle ripe e balzi che soprastavano le vie...

5 [Detto di un copricapo:] estremità superiore, punta.

[1] Doc. perug., 1339-67, [1339] 1, pag. 258.19: Ancho seie berette bianche con creste roscie.

[u.r. 03.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]