0.1 chiuoia, chori, chuio, chuoi, chuoia, chuoio, chuoro, cogio, cogiu, coi, coi', còi, coia, coio, coir, coira, coiro, coiru, core, cori, coria, corio, coro, coru, coyri, coyru, cuio, cuo', cuoi, cuoi', cuoia, cuoie, cuoio, cuoj, cuoja, cuojo, cuori, cuoro, cuoyro, kuio, quoi, quoia, quoio, quojo.
0.2 Lat. corium (DELI 2 s.v cuoio).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1275; Doc. sen., 1277-82; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. fior., 1286-90, [1288]; Doc. fior., 1281-97; Stat. pis., 1302; Doc. amiat., 1363; Doc. pist., 1374-75.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1298; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. costare del cuoio e del buccio 2.3; cuoio cotto 1.2.1; cuoio crudo 1.1.1; non capere nel cuoio 2.2; temere del cuoio e del buccio 2.4; trenta cuoia 2.1.
0.7 1 Pelle di un animale vivo. 1.1 Pelle di un animale ucciso e scuoiato, gen. usata come indumento o rivestimento. 1.2 [Pell.] Pelle di alcuni animali resa imputrescibile con la conciatura e usata per scarpe, borse e altri oggetti, spec. per capi di abbigliamento. 1.3 Pergamena (materiale scrittorio ottenuto dalla pelle di pecora). Meton. Libro scritto su pergamena. 1.4 Cuoio di pesce: signif. incerto (pelle del pesce, per indicarne una porzione?). 2 Pelle umana. 2.1 Locuz. agg. Trenta cuoia: provvisto di molte vite, duro a morire. 2.2 Fras. Non capere nel cuoio: non riuscire a contenersi, essere impaziente. 2.3 Fras. Costare del cuoio e del buccio: sopportare gravi conseguenze, subire gravi danni. 2.4 Fras. Temere del cuoio e del buccio: temere per la propria pelle, ossia per la propria incolumità fisica. 3 Estens. Buccia di un frutto, corteccia di un albero; [in gen.:] rivestimento esterno di qsa. 4 [Da errore di trad. o trad. di testo corrotto].
0.8 Vinicio Pacca 19.06.2004.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 151.19: E lo cavallo sarà composto de li umori, e en tale loco sarà la carne, e en tale loco l'ossa, e en tale loco le cartillagine, e en tale loco li nerbi, e en tale loco lo cuoio, e 'n tale loco li peli.
[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 2, pag. 59.4: Ed è lungo più di venti piedi, ed è armato di grandi denti e di grandi unghie. Il suo cuoio è sì duro che non sente colpo di pietra che uomo gli gittasse con mano.
[3] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), D. 1.9, pag. 69: Mostrav'aspra come cuoio di riccio: / e' le feci una mostra di moneta...
[4] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 305.6: hoc corium, rij, el chuoio.
[5] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 21, pag. 590.8: Naxi una altra infirmitati supra lu dossu di lu cavallu ki alcuni fiati rumpi e mortifica parti di lu coyru in fini a ll'ossu.
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 66.13: Iasone incontenente co la spata nuda in mano con grande animositate sì lo andao a firire e sì fuorti cuolpi li donava, che sonava como sona lo martello sopra la incunia per lo duro coiro che avea lo drahone...
[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 112, pag. 237.3: Fase alcune enfe(r)mitate i(n) la iu(n)tura d(e) la gamba et l'u(n)g(n)a, runpente lu coro et la ca(r)ne q(uas)i a ssemelgia(n)ça d(e) scaia, da(n)te gra(n)de a(r)dore m(u)lte fiate a lu sustene(n)te...
- [Rif. all'animale raffigurato da una costellazione].
[8] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 160.17: La XVIJ è la più settentrionale delle due che sono nel chuoio che [è] vestito nella mano mancha.
1.1 Pelle di un animale ucciso e scuoiato, gen. usata come indumento o rivestimento.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 141.19: in quello tempo ne lo fiume li romani trovaro una serpente de .cxx. pedi longa e lo cuoro mandaro a Rroma per grande meravilgia.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 306.2: E le lanciuole di quelli di Numidia, le quali sanza manotengolo erano usati di lanciare, essendo alla mano discorrevoli, fece inutili: e gli scudi che portavano, i quali erano coperti di duro cuoio di leofante, e però molto acconci a difenderli, in prima la natura delle dette cuoia è che come spugna piglino l'acqua, e però diventaro molto gravi per l'acqua, e con essi reggere non si potiano, e però difendere non si pottero.
[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 59.19: tutti i gonfalonieri, posciachè fossero pedoni, l'usbergo minore aveano, e cappello con sopra insegna di cuoio d'orso ad ispaventare i cavalieri de' nemici.
[4] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 17, pag. 269.16: Car aisì cum noi nos calcem del coir de le bestie morte, que noi poissam ander sore le espine e sore li cardoin, que noi ne nos fatzam mal ail pe...
[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 10.2, pag. 394: S'i' fussi andanico e 'l cor di diamante / e di cuoio di balena il vestimento, / a non poder soffrir pene [co]tante / sì dovrïe giovar consumamento...
[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16.18, pag. 56: Còi de scrofe toserate, fun de pelo atturtigliate, / circhi e veste desprezate: cinquant'anni cruciata.
[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 4, pag. 156.21: Et aveva una tavola d'oro coperta con uno cuoio di serpente, e la tavola aveva tre piedi, e sì mise lo capo sotto.
[8] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 69, pag. 95.14: Loro arme sono archi, spade e mazze, ma d'archi s'aiutano più che d'altro, ché egli sono troppi buoni archieri; i· loro dosso portano armadura di cuio di bufalo e d'altre cuoia forti.
[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 15.13: Et kista terra havi kistu nomu, però ki illi accactaru tanta terra quanta unu coiru di boy factu carta la putissi turniyari, undi Cartagina veni a diri terra turniyata di carta.
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 51.20: E dici que, impluti li cannali di l'aqua di lu sou sangui, la regiuni vicina fu currutta di lu pestilenciusu vapuri qui se levau da lu corpu sou; e dici eciandeu Tituliviu que lu sou coyru mandatu a Ruma fu di longu centu et vinti pedi.
[11] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 34, pag. 57.22: Evandro si levò del letto e, vestito che fu, si pose a collo una spada arcadica e in braccio si mise una rotella la quale era coperta d'uno cuoio di pantera...
[12] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 53, pag. 309.8: Lo cuoio del'upuppe dextra, se sarae posto a capo ad alcuno omo che dorma, non si desterae infino a tanto che tue none lo leverai, overo none caderae.
[13] Doc. castell., 1361-87, pag. 177.24: Recevecti da Piero, Mccclxxvj a dì x d'ap(ri)le, cioè da 'Ntonio de Ceccarello p(er) lui, d'uno chuoio de bove che se scorticò, lbr. cinque meno iiij s.
[14] San Brendano ven., XIV, pag. 50.15: E lo dito san Brandan con tuti queli che iera con lui si acatà feramenti e fese là una nave molto forte e liziera de andar per mar e fela ben forte e plena de legname, segondo che mo' le se fasea in quele contrade, e si nomè coca, e siando conplida questa coca e ben savornada, sì la coverse de fuora tuta de cuoro de bo e inpensela de roso e fermà ben le zenture de lo ligname, e puo' la onse tuta de bitiro la nave e li cuori...
1.1.1 [Pell.] Locuz. nom. Cuoio crudo: pelle di animale non conciata.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 20, pag. 310.6: Ed anco debbono essere portate corna di bestie per acconciare le balestra, ed anco di cuoia crude per coprire ei loro altri difici, acciò che gli avversari non li possano àrdare.
[2] Gl Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 9, pag. 156.10: Ed ancora fae prode cuoia crude, cioè non concie, di raccogliere a coprire le catafratte, ed a coprire gli altri guernimenti.
1.2 [Pell.] Pelle di alcuni animali resa imputrescibile con la conciatura e usata per scarpe, borse e altri oggetti, spec. per capi di abbigliamento.
[1] Doc. prat., 1275, pag. 531.23: Sa(n)bacho chorregaio p(er) peççuoli di chuoia da ffarne finogari p(er) la trabaccha, d. <viiij> xij.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 58, pag. 103: Le faze tenerelle dre don e dre donzelle, / Lo coiro k'è de sovra le fa parir plu belle: / Ki hav reschiniar via dra setileta pelle, / Macinia ge farave il colorae facelle.
[3] Doc. sen., 1277-82, pag. 256.29: Ancho III lib. et XII sol. i quali demmo a Mariano per fatura i nostri libri et che chostaro le chorege del chuoio et de ligatura de la pechora et le chorege.
[4] Doc. fior., 1286-90, [1288], pag. 214.28: It. per uno cristeo di cuoio, questo dì, s. ij. p.
[5] Stat. fior., 1294, pag. 659.20: Anche ordiniamo e fermiamo che i capitani siano tenuti e debiano le chiavi de le casse là ove si mettono li denari de l'offerta e che si pagano usualemente ongne mese per quelli de la detta conpagnia, di metterle in una borsa di cuoio, e sugellinsi col sugello del proposto, e steano così sugellate apo li camarlinghi.
[6] Doc. fior., 1281-97, pag. 538.25: E deono dare, questo die, lb. IJ e s. XIJ e d. VJ in fio., che ne mandai loro per la conpangnia tre choltella da tavola che costaro s. dodici di pi. e uno libro di sei quaderni coperto di chuoio nero che costoe s. trenta tre e due sagoli da pesare fio. d'oro che costaro s. ventuno.
[7] Doc. venez., 1298, pag. 21.2: Simion de Artuxo vend(è) a Nicoleto Çanchani cori LXIIIJ per s. XXX de gss. tut(i).
[8] ? Meo Abbracc., Rime (ed. Contini), XIII sm. (pist.>pis.), 5, 2.5, pag. 350: Ma pena grav'è perder coi e lane... || Signif. volutamente oscuro.
[9] Stat. pis., 1302, cap. 50, pag. 973.23: Et che nullo lavoratore u fante debbia conciare alcuno cuoio calcinoso, se nonne in de la bottega in de la quale lo dicto cuoio si calcinoe, se in prima non ne chieresse paraula al maestro in de la cui bottega lo dicto coiame volesse conciare. Et a lui quello cuoio sia tenuto di mossare, sotto pena di soldi v per ciascheduno chuoio.
[10] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 14, par. 1, vol. 2, pag. 353.10: En la piacça del comuno de Peroscia niuno huomo degga stendere, overo stese tenere alcune chiuoia overo pelle overo non concie overo concie overo stare a vendere carne overo porceglie, né tenga lana fuorké de lana del dì del sabato.
[11] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.9: Bende et legature de seta non usino, et avere debiano pelli solamente aineline, borscie de coio et coregie senpicimente semça seta cuscite, et none altre debbiano avere li frati et le sore, lasciati tucti li vani ornamenti de questo seculo secondo el salutevili consellio del beato Petro prencipo de li apostoli.
[12] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 92.29: It. lassa a Simone di Scolaio p(er) calçame(n)to IIII lb. X s. de' quali ebbe otto s. in cascio e uno chuoio di somaia.
[13] Doc. pist., 1374-75, pag. 30.12: Una cintora con xiij smalti con due ritondi dalle teste, l'uno co uno uncino, l'altro con catenella, foderata di chuoi rosso.
[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 85.20: E ave per sì mêsmo alquanti <...> libereti in tasche de core ch'elo portava cum seigo e, dunde elo çunçea, avria la funtana de la sciencia e bagnava le mente aride de li oditoi.
1.2.1 [Pell.] Locuz. nom. Cuoio cotto: cuoio a due strati sovrapposti e indurito dal fuoco, utilizzato per scudi e corazze.
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 114, pag. 180.30: Elli menò con seco .ij.m. chavalieri armati d'altra guisa che la troiana, ché loro armadura e loro scudi erano tutti di cuoio cotto, lavorati ad oro e a pietre pretiose...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 35, vol. 2, pag. 56.14: Armati sono di cuoio cotto e d'archi e saette; e vivonsi di carne cruda o poco cotta, e di pesce, e di sangue di bestie, e latte e burro con poco pane, e le più volte sanza pane...
[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 112, pag. 441.15: E allora gli due cavalieri gli traggono a ferire sopra loro scudi di loro lancie, e appresso di loro spade; ma eglino truovano quello cuoio cotto tanto forte, che niente gli poteano danneggiare...
[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 34, terz. 89, vol. 2, pag. 120: Gli uomini van di cuoiocotto armati, / con archi, e con saette, e con turcassi, / ed in battaglia paiono arrabbiati.
1.3 Pergamena (materiale scrittorio ottenuto dalla pelle di pecora). Meton. Libro scritto su pergamena.
[1] Dante, Rime, a. 1321, 27.4, pag. 27: Ben ti faranno il nodo Salamone, / Bicci novello, e' petti de le starne, / ma peggio fia la lonza del castrone, / ché 'l cuoio farà vendetta de la carne... || Contini: «Trasformata in pergamena, la pelle di castrato [[...]] servirà per fare i contratti di debito».
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.93, vol. 3, pag. 401: «La larga ploia / de lo Spirito Santo, ch'è diffusa / in su le vecchie e 'n su le nuove cuoia, / è silogismo che la m'ha conchiusa / acutamente sì, che 'nverso d'ella / ogne dimostrazion mi pare ottusa». || L'espressione, in parte ripresa nell'es. [6], designa l'Antico e il Nuovo Testamento.
[3] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 24, 88-96, pag. 541, col. 2.6: Cuoia, çoè carte, imperçò che le membrane se fanno de coio d'animai.
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 805, pag. 184: Anchi vi vollio dire che comenente è stato, / Quando fo la mortalta, se l'omo aveva testato / Con judece et notaro et testimonio rogato, / Se tosto non era in carta de coro publicato.
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 6.88, pag. 201: Dubbio non è, ch'è scritto in molte cuoia, / che per la gran battaglia, che fu quando / Catellina perdeo grandezza e gioia, / che assai fediti e molti ch'avean bando / nobili assai de la città di Roma / si raunâr, l'un l'altro perdonando.
[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 41.116, pag. 286: solo perché il se adimpla, com'eo extimo, / quello ch'è scripto ne le antiche coia, / che dice quale in questi versi rimo: / «La mea vesta tra lor partita spoia, / et sopra quella ànno sorte messe / per farme vituperio et magior noia».
1.4 Cuoio di pesce: signif. incerto (pelle del pesce, per indicarne una porzione?).
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 24.24: Caviale si vendono a fusco, e ogni fusco si è uno mezzo cuoio di pesce e da mezzo in giù inverso la coda pieno d'uova di pesce.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 81.12, pag. 199: Ché la Morte paur'ha di morire, / e s'ella intrasse in lui, i' son sicuro / ch'ella morrebb'e lu' faria guarire; / ch'egli ha su' cuoio sì 'nferigno e duro, / che chi per torre al ciel volesse gire, / in lui fondar si converrebbe il muro.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 194.20: Udendo questi il consiglio de' savi, acorsesi che dissero bene, intrò nel Giordano e lavossi sette volte, e immantenente fu libero da la malattia, e lasciò via quel mal cuoio e sbucchiossi tutto, e diventò la carne sua bella e purificata e giovane come d'uno fanciullo.
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, [cap. 1], pag. 122.35: E perciò diviseremo come l'uomo dee guardare i chapelli, che elli no chagiano, e come voi loro potete bel colore donare. Sappiate principalmente che i chapegli sono ingienerati d'una materia fumosa chalda e secha, che la natura chacia fuori insino al quoio dela charne, e escie fuori per li pertugi del corpo; e di così fatta matera viscosa s'ingienerano i peli e ' chapegli.
[4] Fisiognomia, c. 1320 (tosc.), cap.02, pag. 25.11: e se lo cuoio del viso è bianco ed ha un poco di rosso ed [è] poco piloso, sì è segno di follia e di legier cuore...
[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 14.22: ma Febo l'avanzò sì, che fu sentenziato, che Marsia avea perduto, e ch'elli fossi scorticato, e la sua pelle piena di paglia, e messa nel tempio d'Appollo, acciò che questa cosa a notizia di tutti pervenisse: il cuoio è guaina delle membra.
[6] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 3, pag. 30.10: Racconta Elmando, che Cambise Re di Persia fue tanto crudele, che vivo fece scorticare uno iudice non iusto, il quale per odio, e per lividezza d'animo avea condannato ingiustamente uno suo nemico, e sopra sedia iudicale coperta del cuoio della carne del detto iudice fece sedere il figliuolo del gudice, acciò che temesse di giudicare iniustamente avendo orrore della pena, e del giudicio del padre, e mantenesse la iustizia con iguale bilancia.
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 114.2: Disseme uno, lo quale tutte queste cose vidde, che moiti Turchi fuoro presi, fra li quali ne fu alcuno moito grasso. Questo così grasso scorticaro vivo e llo cuoro lassaro cadere ioso como le brache e lassarolo.
2.1 Locuz. agg. Trenta cuoia: provvisto di molte vite, duro a morire.
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 32.46, pag. 536: Oi vecchia trenta cuoia, / non mi stare in tenzone, / se [non] vuoli ch'io muoia / o perda la persone...
2.2 Fras. Non capere nel cuoio: non riuscire a contenersi, essere impaziente. || Corrisponde all'attuale "non stare nella pelle".
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 609.28: Calandrino udendo queste parole gli pareva essere a' fatti, e andava cantando e saltando tanto lieto, che non capeva nel cuoio.
2.3 Fras. Costare del cuoio e del buccio: sopportare gravi conseguenze, subire gravi danni.
[1] A. Pucci, O lucchesi, 1370 (fior.), st. 4.5, pag. 17: Ricordivi che poi, morto Castruccio, / Nelli anni mille trecento ventotto, / Arrigo suo figliuol, non senza cruccio, / Corse la terra, e fu signor di botto. / E costò a Lucca del cuoio e del buccio, / Perchè di tutti pagava lo scotto.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 60, terz. 28, vol. 3, pag. 169: Quell'anno i Ghibellini ebber Cesena, / ma costò loro del cuoio, e del buccio, / perchè ne fur cacciati con lor pena.
2.4 Fras. Temere del cuoio e del buccio: temere per la propria pelle, ossia per la propria incolumità fisica.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 83, terz. 47, vol. 4, pag. 93: Sentendo questo i figliuo' di Castruccio, / ch'eran col Re Giovanni per istatichi, / temendo forte del cuoio, e del buccio, / e ch'egli il loro stato non diradichi, / fuggír di Parma...
3 Estens. Buccia di un frutto, corteccia di un albero; [in gen.:] rivestimento esterno di qsa.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 160.16: Ovver che foran col succhio la radice, e mettonvi una caviglia: e chi fende colla scure il cuoio dell'arbore quando comincia a metter le foglie.
[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 20, pag. 267.5: Gittando via i cuoi delle mele cotogne, e gittando il torso dentro, minuzza trite, e sottilissime particelle delle dette mele, e cuoci nel mele sicchè tornin a mezzo, e poi vi spargi pepe, e altre spezie peste.
4 [Da errore di trad. o trad. di testo corrotto].
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 501, pag. 521.18: Sue damigelle la misero dentro ad uno cuoio imperiale lavorato d'oro e di pietre pretiose, che valea più d'una città. In quello cuoio misero lo corpo de la reina tutto inbalsimato... || Cfr. fr. ant. curre 'carro' (Gozzi, Binduccio, p. 704).
[u.r. 03.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]