0.1 dama, dame, damma, damna, daume.
0.2 Fr. dame (Cella, I gallicismi, pp. 381-82).
0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1263; Doc. prat., 1288-90; Fiore, XIII u.q. (fior.); Doc. fior., 1291-1300; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Lett. lucch., 1375.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ver., XIII sm.; Tristano Zib. da Canal, 1310/30 (venez.).
In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.).
0.5 Locuz. e fras. Nostra Dama 1.1.
0.6 T Lett. sen., 1262: Giardino Nostra Dama; Lett. fior., 1291: Nostra Dama de Vervicchi; Novellino, XIII u.v. (fior.): Nostra Dama in Proenza; Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.): Nostra Damma di Parigi; Doc. cort., 1315-27: Valle Dama; Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.): Nostra Dama di Liuzestri; Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.): nostra Dama di Vignone.
N Dama è att. come antrop. in un doc. lat. a Pisa nel 1106: cfr. GDT, p. 232.
0.7 1 Signora di elevato rango sociale (o che così viene raffigurata nella finzione dell'amore cortese). 1.1 [Per antonomasia:] la Vergine Maria. 1.2 Colei che possiede qsa (oggetti, terre) o che è la padrona di qno (servi, ancelle). 1.3 Colei che ha la preminenza sulle sue simili. 1.4 Moglie, sposa. 1.5 Monaca.
0.8 Vinicio Pacca 10.07.2004.
1 Signora di elevato rango sociale (o che così viene raffigurata nella finzione dell'amore cortese).
[1] Doc. sen., 1263, pag. 348.18: Dama Avìs molie che fu Piero Cristiano di Bari die dare xl s. di p(ro)ve. nela fiera di San Giovani in sesagiesimo, i q(uali) le diei contanti.
[2] Doc. prat., 1288-90, pag. 163.31: Ebbi, i quali Noffo paghoe p(er) me alla dama di Torena, ke lli dovea avere da mes(er) lo re; sono co(n)tati a ruotolo ed ave(n)ne keta(n)za, lb. LXXV tor.
[3] Poes. an. ver., XIII sm., 55, pag. 16: Perçò, madona, vui 'de sì alta e gra<n>da, / vostro omo son; ma raxon el chomanda / dondo per mi ça non <re>magna / ke no ve serva, dolçe dama, / per fina amança...
[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 18.3, pag. 36: «Tu falli trop[p]o verso quell'amante», / Disse Venus[so], «che cotanto t'ama; / Néd i' non so al mondo sì gran dama / Che di lui dovess'es[s]er rifusante, / Ch'egli è giovane, bello e avenante, / Cortese, franco e pro', di buona fama.
[5] Novellino, XIII u.v. (fior.), 60, pag. 257.1: La reina di Francia e l'altre, contesse e dame e damigelle di gran paraggio, fuoro alle logge; e la contessa di Ceti vi fue.
[6] Doc. fior., 1291-1300, pag. 630.11: Ànne dato Cianghello lb. CX di tor. ne la fiera di Sant'Aiuolo anni ottanta nove, i quali rabatté del debito di d[a]ma Margherita la Pignoletta, e rendé le carte a' compangni di messer Guido per mia lettera.
[7] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 191.1: Damma Giana di Rogli dela Calandra die dare 46 s. par. dell'anno tre C due, rimanente d'una casa le logammo in detto anno, sença lettera.
[8] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 22.3, pag. 381: A la domane, a l'apparér del giorno / venente, che domenica si chiama, / qual più li piace, damigella o dama, / abbiane molte che li sien da torno; / en un palazzo dipinto e adorno / ragionare con quella che più ama...
[9] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 68, pag. 138.3: Questo Menelaus era uno riccho re, molto cortese, savio e valente; questo Menelaus avea per moglie Helena, ch'era la più trasbella dama e la più piacente che fusse a quel tempo nel mondo, né che giamai sia, sì com'io credo.
[10] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 385, col. 2.40: In fra questoro era uno che avea una soa damna, che con quelley usava seo delecto.
[11] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1339], pag. 90.34: Sono per fior. 10 d'oro che Riccardo Fangni e compangni nostri dierono per sua parola in Bruggia a dama Isabella di Savoia madre di Bertacchino figluolo di Ruggieri di Berto per conpimento di fior. 40 d'oro che le dovea dare per spese del detto Bertachino lbr. 15 s. 8.
[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 95.4, pag. 640: Mostrato avete come amor de mamma / portate a vostra bella e cara figlia, / ché da lato ciascuno è gran grappiglia: / molte seran che la chiameron damma.
[13] Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.), pag. 140.9: Mo dicie lo conto como la gran dama e molglie de Ghirardo sappe tale novelle, parla a Ghirardo e dicea :- Se la crestentade se perde, se dirà ch'è perduta per te...
[14] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 47.32: Questa femmina, contro a cui io sono tanto crudele e fiero, è dama Beatrice, moglie che fu del tuo caro cavaliere Berlinghieri.
[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 77, vol. 1, pag. 145.20: Ma il detto re Filippo di Francia, avendo per troppa vaghezza tolta per moglie la nobile e soprabella dama figliuola de· rre di Navarra, e levatala al figliuolo come narrato è, tanto disordinatamente usò il diletto della sua bellezza, che cadendo malato, la natura infiebolita non poté sostenere, e in pochi dì diede fine colla sua morte alle sollecitudine della guerra, e a' pensieri de· regno e a' diletti della carne.
[16] Lett. lucch., 1375 (2), pag. 12.17: A voi signori Consoli della Corte de' Mercadanti della città di Lucca significo io Benedetto dal Gallo, come a dì X Agosto l'anno 1375 in mia presenzia, per sua spontana volontà, senza nulla malizia dama Pronella Brodaressa, la quale solea dimorare a Parigi confessò di suo buon grado, e dissemi di sua bocca, che per resto di più gran somma dovea dare e ancora de' a Nicolao di Ciomeo Liena per cagione di giojelli, che lo ditto Nicolao le vendeo l'anno 1368, la somma di mille cento franchi...
1.1 [Per antonomasia:] la Vergine Maria.
[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 31, pag. 575.20: Et lo papa pregao lo imperatore ke concedesse ad esso quello templo. Et sicomo fo dedicato in kalende de novembro ad honore de Cybeles, et così lo fece dedicare quello templo ad honore de la beata damma santa Maria sempre virgine, la quale ene matre de tutti li santi.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 538, pag. 119: La dama glorïosa e 'l so fïol pregemo / Ke lu ne dïa gratia azò ke nu possemo / Fuzir da quel angustie quand nu strapassaremo.
- Locuz. nom. Nostra Dama: la Vergine Maria. || Cfr. Cella, I gallicismi, p. 382. Espressione usata anche come toponimo, per designare luoghi dedicati al culto della Madonna: cfr. 0.6 T.
[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 80, pag. 172.22: E guardando nel mare, vide la spada risplendere, ed allora incomincia a gridare e disse: «Per nostra Dama groriosa, io veggio T. in sun uno pitetto iscoglio».
[4] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 53, pag. 172.10: Et messer Calvano cavalcò tanto ch'elli fue giunto ad uno rimitaggio, et trovoe che llo rimito era in sua cappella et diceva vespero di Nostra Dama.
1.2 Colei che possiede qsa (oggetti, terre) o che è la padrona di qno (servi, ancelle).
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 15.10, pag. 30: Venga il valetto e vada a sua comanda, / Ma non ched egli al fior sua mano ispanda, / Ch'a cciò no· gli varrian vostre preghiere; / Perciò che lla figl[i]uola Cortesia, / Bellacoglienza, ch'è dama del fiore, / Sì 'l mi por[r]eb[b]e a gran ricredentia.
[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 48, pag. 79.17: Io t'òe dette queste parole, inpercioe che mi fue comandato da mia dama, ed io sì mi ritorneroe addietro, inpercioe ch'i' ò fatto lo comandamento, lo quale mi fue comandato».
[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 295, pag. 207.12: Tu che lla vedeste molto bene vestita e atornata, e ben sapi tu per vero ch'el'ebe, già tal'ora fue, beleza e richeza a cento doppi ch'ella non à oraindiritto; e in quela grande richeza e in quela grande beleza fu ella già in mia magione sì dama ch'ella no volea niuna cosa che no le fosse fatta.
[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 478, pag. 495.36: Che vi dirò io de le damigelle di Panthasilea? Elle fuoro de la morte di lor dama sì smisuratamente disperate, che non pregiavano più lor vita uno denaio, ché no lo' cale ogiumai per c'altri l'uccida.
[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 15, pag. 54.12: lo re Fieramonte avea una sua figliuola molto bella e gentile di sua persona, ed era di quindici anni, appellata per nome Bellices; ed era dama dello reame, imperò che lo re non avea altra, chè l'altra era passata di questa vita...
1.3 Colei che ha la preminenza sulle sue simili.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 167, pag. 297.3: so bene ch'ella ee la piue alta reina che ssia al mondo e la piue bella e la piue cortese, in cui ee tutta cortesia, ed ee dama dele dame ed ee reina dele reine.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 69, pag. 251.1: Alla reina delle reine, dama delle dame, intima e nobilissima, d'ogni biltà incoronata, sopra ogni piacente stella, giglio di chiarore, fresca e nobile rosa aulente, fiore novello, pietra preziosa, gemma purificata, piena di bellezze, d'ogni bontà e virtù ornata; io Ghedino a voi mi raccomando.
[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 369, pag. 333.10: el non è cavalier al mondo che tanto sia maldisente che de lié' olsasse niente mal dir, perché senza falo ela sè la dama dele dame et raina dele raine.
1.3.1 Superiora di un convento femminile.
[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 108, pag. 427.10: E riposato che Lancialotto fue uno poco, ed ecco venire la dama del munistero, e menava per la mano uno giovine di tempo di quindici anni, lo quale era appellato Galeazzo, o vero Galasso; e la dama priega Lancialotto che lo faccia cavaliere.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 3, pag. 10.16: E la notte vengnente e lo re Meliadus giacque con sua dama ed ella ingravidoe.
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 81, pag. 149.30: Menelaus, tantosto ch'egli ebbe udita la novella di sua terra, che guasta era e robbata, e di sua dama Helena, che menata n'era a Troia in tal maniera com'io v'ò contiato, elli pregha lo re Nestor c'andasse co· llui.
[3] Tristano Zib. da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 73.4: Lo re Milliadus sì stava cum soa dama la raina Illiabella e non aveva fiol né fillia e un çiorno se collegà lo re Milliadus cum la raina et ingravedàlla.
[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 25, pag. 93.5: Vero è che la donzella avea preso marito di sedici giorni dinanzi, non che ancora si fossono congiunti insieme: imperò ch'egli era usanza a quel tempo, che quando gli cavalieri prendeano dama, egli stavano trenta giorni innanzi ch'eglino si congiugnessono insieme...
[5] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 77, pag. 194.2: «Sire, disse Lancialotto, elli è vero ch'io sono morto di peccato d'una mia donna che io abbo amato in tutto lo tempo della mia vita. Et questa mia donna si è madonna la reina Ginevera, la dama di monsignore lo re Artù.
[6] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 12, pag. 102.12: E puoie demandano del conte e de sua dama, e Vivante dicie che lo conte è bello e nobele uomo e cortese, e como esso avea per sua dama bella e savia donna, e de mode de sua corte o de sua gente e de paiese bello.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 265.30: Nonnarie di dame che ànno lane di rinome in Inghilterra...
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 41, pag. 147.21: Palamides disse: - Che volete voi ch'io faccia? O che io vi meni a Isotta, o che io vi conduca a uno munistero di dame, il quale è qui appresso? -
[u.r. 19.02.2022]