DAMIGELLA s.f.

0.1 damcelle, damigela, damigella, damigelle, damigemlla, damiggielle, damigiell', damigiella, damigielle, damiscella, damiscelle, damisciella, damiscielle, damisela, damisele, damisella, damiselle, damixela, damixella, ddamigielle, domicelle.

0.2 Fr. damoiselle (Cella, I gallicismi, pp. 382-83).

0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); Compiuta Donzella, XIII sm. (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.).

In testi sett.: Poes. an. mant., XIII/XIV; Tristano Zib. da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Fanciulla di elevato rango sociale (o che così viene raffigurata nella finzione dell'amore cortese). 1.1 Donna di compagnia; addetta al servizio personale di qno.

0.8 Vinicio Pacca 10.07.2004.

1 Fanciulla di elevato rango sociale (o che così viene raffigurata nella finzione dell'amore cortese).

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 46.32, pag. 565: Va, canzonetta novella, / saluta la più amorosa, / quella rosa tenerella, / ch'io non disio altra cosa / se no la sua boc[c]a bella, / basciandol'a tut[t]e l'ore, / ch'io l'agio amata di core / quella gentil damigella.

[2] Compiuta Donzella, XIII sm. (fior.), 1.7, pag. 434: la franca gente tutta s'inamora, / e di servir ciascun trag[g]es'inanti, / ed ogni damigella in gioia dimora; / e me, n'abondan mar[r]imenti e pianti.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 146.3, pag. 294: «Se del giuoco d'amor i' fosse essuta / Ben sag[g]ia quand'i' era giovanella, / I' sare' ric[c]a più che damigella / O donna che ttu ag[g]ie og[g]i veduta...

[4] Novellino, XIII u.v. (fior.), 60, pag. 257.1: La reina di Francia e l'altre, contesse e dame e damigelle di gran paraggio, fuoro alle logge; e la contessa di Ceti vi fue.

[5] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 178.34: Sappiate che io non pregio tanto l'amistà del traditore Thoas, che io volglia ritenere alchuna cosa del suo, avengnia che pietà mi prenda della damigiella, ch'è stata intra nnoi nodrita e ne' suoi tradimenti nonn à peccha.

[6] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 7, pag. 21.12: Ma Governale sì chiama T. nela camera e disse: «T., bene ti puoi tenere aventuroso damigiello, quando tu see amato da cosie bella damigiella sì come la figliuola delo ree Ferramonte ee, la quale t'ama di tutto suo amore. E inpercioe voglio che ttue li doni lo tuo amore».

[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 36, pag. 252.18: Quando Sesto si fu fuggito, e la damigella morta, come io v'ho detto, Cesare entrò ne la città, e fece de la città e de' cittadini la sua volontà, e tutto el paese d'intorno s'inchinò a' suoi comandamenti.

[8] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 8.4: La 'nperadricie udì dire che 'l giovane era venuto e ch'egli non parlava punto; sì n'ebbe gran gioia e vestissi delle più ricche robe ch'ella avea, e venne nella sala con gran compagnia di dame e di damigielle.

[9] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 22.3, pag. 381: A la domane, a l'apparér del giorno / venente, che domenica si chiama, / qual più li piace, damigella o dama, / abbiane molte che li sien da torno; / en un palazzo dipinto e adorno / ragionare con quella che più ama...

[10] Poes. an. mant., XIII/XIV, Damisella, 1, pag. 232: Damisella, / tant si bella, / mon cor n'ama se no vos.

[11] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 12, pag. 90.14: Ine presso avea una città bella e riccha e bene stante, di forti mura e d'alti torri chiusa e intorneata, ed era chiamata Iacocutes. Quella città era molto ben populata di valenti cavalieri e di ricchi borghesi e mercatanti e di dame e di damigelle belle e traspiacenti.

[12] Tristano Zib. da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 74.22: E Merllin se partì cum gran chavallaria e trovà questa damixella e la damixella ave gran paura e Merllin disse: «Non ave paura, ché questo serà lo mior chavallier che fosse in lo mondo».

[13] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 390, pag. 379, col. 2: quasi tucto languia / se mente li tenea; / pariali tanto bella / la gentile damiscella!

[14] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 24, pag. 90.12: Allora lo re Marco fae bandire, che tutti gli baroni e cavalieri della città e delle castella, colle loro dame e damigelle, fossoro al grande palagio, a dimostrare e fare allegrezza della tornata dello loro signore e difenditore messer Tristano.

[15] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 103.12: Allora discese la reina del palagio con grande compangnia di donne et di damigelle ad andare alla riva del mare.

[16] Doc. fior., 1348-50, pag. 173.13: E deono dare adì detto, s. cinque d. tre a ffior. di grossi XV il fiorino, i quali danari ricievettono per noi in Fiandra da damigiella Soffa.

[17] Tristano Veneto, XIV, cap. 203, pag. 180.34: Et apresso questo acordamento elli insiè tuti fora dela nave, che algun non romaxe, forssi li marneri, e sì se va in quel castelo, lo qual era bello e maraveioso e ben forte. E sì trovà là dentro cavallieri e dame e damisele e scudieri et altra cente a gran cantitade, li quali menà quelli in un gran pradho intro do tore, et alo ladi de quel prado era molte camere.

[18] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 10, pag. 66.12: Nella aitra carretta venivano aitre damiscelle con veli ongareschi e con coronette d'aoro puro in capo.

1.1 Donna di compagnia; addetta al servizio personale di qno.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31. par. 15, pag. 201.5: Essendo uno dì la donna in sua magione Colla filgluola e sue damigielle, E con ben venti cavalieri, ed altri, Una saetta che venne da cielo Fesse il palagio, e tutti vi moriro.

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 26, pag. 189.22: Onde a grandissima cerca i detti Greci per trovarlo si misero; tra' quali finalmente Ulixe e Diomede cercandone, l'esser d'alcuno re dell'isola d'Aschiro nominato Nicomede sentito, sí come di molti e di diversi paesi avea damigelle per compagnia di sua figliuola Deidamia, imaginaronsi che tra loro sí come fanciulla isconosciutamente Acchille esser potesse...

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 478, pag. 495.35: Che vi dirò io de le damigelle di Panthasilea? Elle fuoro de la morte di lor dama sì smisuratamente disperate, che non pregiavano più lor vita uno denaio, ché no lo' cale ogiumai per c'altri l'uccida.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 24, pag. 95.13: E Lelio che lagrimando la volea confortare, vedendo questo, sceso del suo cavallo, e presala nelle sue braccia, la ne portò in un campo quivi vicino, nel quale fatto distendere alcun tappeto, lei a giacere vi pose suso, e raccomandatala ad alquante damigelle di lei, prestamente risalito a cavallo, tornò a' suoi compagni.

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 18, vol. 1, pag. 498.6: il giovane re di Spagna [[...]] prese per sua moglie e sposò un'altra donna cui elli amava, nata della casa di Padilla di Castella, chiamata Maria, colla quale si copulò con tanta disordinata concupiscenza carnale, che molte disolute e sconce cose ne facea, e lla ligittima moglie non volea vedere; la quale veggendosi a sconcio partito, prese segretamente sue damigelle e alquanti confidenti di sua famiglia, e sanza saputa de· rre si tornò in Francia...

[6] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 108.9: Domenicha, sonato nona [e tornato] lo inperadore, entrò in Pisa per la porta del Leone madonna la inperadricie [[...]]. Et menò secho da mille huomeni, tra lloro baroni et chavalieri a spron d'oro, [e] 16 damigelle; cho' llei è lla nipote dello inperadore.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 130, pag. 132.17: Et sì se 'n va per amenar Tristan, e la dama de presente delivrà la soa chamera dele damisele che la serviva, perché ella non voleva per niguna maniera qu'elle niente se n'acorciesse.

[8] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 188.21: Et ben ch'el dicto Optaviano fosse così potentissimo, tamen dallo vitio della luxuria fo superato calidissimamente, per che sempre avea XII garzuni masculi et altre tante domicelle colle quali usava carnalemente.

[9] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Est 4, vol. 4, pag. 631.1: Le damigelle e gli eunuchi della regina entrorono ad Ester, e sì le dissono queste cose e come questo comandamento era fatto sopra i Giudei.