0.1 danneggiata, danneggiate, danneggiato; f: dannegiata.
0.2 V. danneggiare.
0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.2.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).
0.5 Locuz. e fras. peccato di maestà danneggiata 1.1.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Che ha ricevuto un danno fisico, una ferita. 1.1 Che ha subito un danno morale. 1.2 Sost. Colui che ha subito un danno morale.
0.8 Vinicio Pacca 10.07.2004.
1 Che ha ricevuto un danno fisico, una ferita.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 70, SS. Nereo e Achilleo, vol. 2, pag. 661.8: E le corpora loro san Cesario ritrovò la mattina e non danneggiate missele in sepoltura.
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 141, S. Girolamo, vol. 3, pag. 1241.9: E Geronimo li si fece incontro come ad uno ospite, sì che il leone mostrando a lui il piede danneggiato, furono chiamati i frati, e comandò loro che lavassero quel piede e cercassero diligentemente de la piaga.
1.1 Che ha subito un danno morale.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 36.19: eziandio della nostra criminazione ti se' doluto; della danneggiata fama il danno hai pianto; ultimo dolore contra la fortuna hai sgridato, e lamentato ti se', i doni a' meriti equali non essere compensati.
[2] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 1, proemio: La predecta cictà per divina gratia riformata, per increscimento di lungho circhuito et di dannegiata libertate tormentato et commosso, di ritornare mi parve alla propria magione. || Crescenzi, [p. 1].
- Fras. Peccato di maestà danneggiata: delitto di lesa maestà.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 29.22: Ricorditi, che a Verona, - con ciò fosse che il re, desideroso della comune morte, peccato di maiestà danneggiata, - contra Albino per accusazione apposto - a tutto l'ordine del Senato trasportare si sforzasse, - con quanta sicurtà di mio pericolo difesi la innocenzia dell'universo Senato?
1.2 Sost. Colui che ha subito un danno morale.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 8.16, pag. 116: Ca s'io sono alungato, / a null'om non afesi / quant'a me solo, ed i' ne so' al perire; / io ne so' il danneggiato / poi madonna misfesi / mio è 'l dannaggio ed ogne languire...
[u.r. 09.01.2009]