0.1 dançando, dançanno, dançar, dançare, danci, dansando, dansavano, dansino, danza, danzan, danzando, danzano, danzar, danzare, danzarono, danzasse, danzava, danzavan, danzavano, danzeno, danzi, danziamo, danzo.
0.2 Fr. dancier, danser (Cella, I gallicismi, pp. 384-85).
0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).
In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.7 1 Muovere ritmicamente il corpo seguendo uno schema prestabilito, spesso con accompagnamento musicale. 1.1 [In senso ironico:] muoversi in maniera convulsa o sgraziata. 1.2 Sost. L'azione del danzare. 2 Fig. Entrare in uno stato di estasi mistica. 3 Fig. Muoversi rapidamente. 4 Fig. Scrivere sotto ispirazione.
0.8 Marco Berisso 06.05.2004.
1 Muovere ritmicamente il corpo seguendo uno schema prestabilito, spesso con accompagnamento musicale.
[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 8.27, pag. 115: In quell'ora ch'eo vi vidu / danzar gioiosamente; / ed eo con voi danzando / dottando [in] lo meo cor cridu / che tanto brevemente / moro pur disïando...
[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1287) 21.8, pag. 41: Ella mia dona zogliosa / vidi cun le altre danzare.
[3] Stat. fior., 1356 (Lancia, Ordinamenti), pag. 381.6: Et che in neuno modo fuori della casa delle nozze, di die o di notte, con lume o sanza lume, si possa per alcuno o alcuna, ballare o danzare o carolare, sotto pena di lib. XXV di picc. a tôrre a ciascuna persona che farà contro o farà fare.
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 924, pag. 211: Uno mese non se attese altro che ad festa fare, / Quando de fare giustra et quando de danzare.
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 30.23, pag. 422: Similemente, quando si posava, / la gente là, con ogni melodia / sonando, in su la riva l'aspettava. / E come ancor di novo su salia, / danzando andavan per quella rivera / in fin ch'al tutto da loro sparia.
[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 35.11: Vedese tributi venire, muli com some scaricare, iostre e tornii e bello armiare, cantare, danzare, saitare, onne bello e doice deletto fare.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 98.29: Adunca, perire poza chillo che inprimamente attrasse a lo mundo, intre li iuvene mascule e le femene, lo desoniesto danzare e quelle tresche indelle quale se fayno cutale appardamienti malvasi, li quali manifestamente so' stati accaysune de multa desonestanza commesa intre lloro...
[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, parr. 2-12, pag. 102.1: Et eciandeo alo sòno et alo canto dele dicte ballate osia cançone le persone ballanno e dançanno...
1.1 [In senso ironico:] muoversi in maniera convulsa o sgraziata.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.14, pag. 9: «Sozo, malvascio corpo, lussurioso, engordo, / ad onne mia salute sempre te trovo sordo! / Sostene lo flagello d'esto nodoso cordo, / emprende esto descordo, ca t'ècci opo danzare!».
[2] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 341, pag. 504: Chi da llu' non s'apella, / Egli 'l mena a le forche, / Là dove nonn à for che / E' monti per la scala, / Dov'ogne ben gli scala, / E danza a ssuon di vento...
1.2 Sost. L'azione del danzare.
[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 239, pag. 499: Il su' danzar e 'l canto / Val vie più ad incanto / Che di nulla serena...
[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 5.7, pag. 409: cantar, danzar alla provenzalesca / con istormenti nuovi della Magna.
2 Fig. Entrare in uno stato di estasi mistica.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 50.2, pag. 136: Ora vegna a la danza, / e con baldanza danzi a tutte l'ore / chi spera in voi, Amore, / e di cui lo cor meo disia amanza.
[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 43, pag. 137.27: Rinnovellate in amore di Cristo più che mai, e statemi liete, cantando e dansando in Cristo.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 4, terz. 50, vol. 1, pag. 45: Nel mille censettantasette danza / dal vecchio Ponte al Mercato vecchio / il fuoco sì, che poco ben ci avanza.
4 Fig. Scrivere sotto ispirazione.
[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 17.3, pag. 112: Disposto son pur de saltare inanci, / per quel ch'io aquisto dal Segnor gentile / che a sì excellenti canti vol ch'io danci.
[u.r. 19.02.2022]