DEMENTE agg./s.m.

0.1 demente, dementi.

0.2 DELI 2 s.v. demente (lat. dementem).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Di una persona:] privo del senno e della ragione. 2 Sost.

0.8 Valentina Gritti 11.07.2004.

1 [Detto di una persona:] privo del senno e della ragione.

[1] Gl Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 2, pag. 161.13: Né mai d'animale bruto predicata fue, anzi di molti uomini, che della parte perfettissima paiono defettivi, non pare potersi né doversi predicare; e però quelli cotali sono chiamati nella gramatica amenti e dementi, cioè sanza mente.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 33.3, pag. 457: E le colonne di ferro costei / vide che l'edificio sosteneno; / lì l'Impeti dementi parve a lei / veder, che fier fuor della porta uscieno; / e il cieco Peccare, e ogni Omei / similemente quivi si vedieno...

[3] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Gdc 2, vol. 2, pag. 523.16: [20] E adirossi l'ira e il furore di Dio contro ai figliuoli d'Israel, e disse Iddio: imperciò che questa gente sì ha fatto vano e cosa demente, e partironsi dallo patto e dallo ligamento il quale avea fatto colli padri loro, e dispregiò d'udire la voce mia...

2 Sost.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 4, docum. 3.28, vol. 2, pag. 375: ché noi mai non faremo / vertù se non sappiamo / se ben o mal ne l'overar facciamo, / se non come 'l demente / ch'erro o dritto non sente, / non à laude di ben né di mal pena.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 22, pag. 144.27: E, se io estimo bene, questa mi pare quella maniera d'uomini, li quali noi chiamiamo «mentacatti», o vero «dementi»; li quali, ancora che abbiano alcun senso umano, per molta umidità di cerebro hanno sì il vigore del cuore spento che cosa alcuna non ardiscono d'adoperare degna di laude, anzi si stanno freddi e rimessi ed il più del tempo oziosi, quantunque talvolta sospinti sieno dal disiderio di dovere alcuna cosa adoperare...