DENARUZZO s.m.

0.1 danaruzzi; f: danaiuzzo.

0.2 Da denaro.

0.3 f Giordano da Pisa, a. 1311: 1; Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Moneta di poco valore, o piccola quantità di denaro (detto in senso spregiativo).

0.8 Valentina Gritti 02.07.2004.

1 Moneta di poco valore, o piccola quantità di denaro (detto in senso spregiativo).

[1] f Giordano da Pisa, a. 1311: Quando questi fattori rassegnano ragione, il loro rassegnamento è molto in grosso; perocché non possono scrivere ogni danaiuzzo, scrivono pur le cose più grosse. || Manuzzi s.v. danaiuzzo.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 382.11: È da piangere, che li cherici, e monaci, che doverebbero a se medesimi vacare, e nelli loro monasteri segreti in orazione, e in istudio stare, visitano le matrone, e queste così fatte vedove, e fanno ad esse reverenza, e commendanle per alquanti danaruzzi, e presenti, che da loro ricevono...

[u.r. 28.08.2018]