DENUNCIATO s.m.

0.1 denunciato, denunsiato, denuntiati, denuntiato, denunziato, dinunziato.

0.2 V. denunciare.

0.3 Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi): 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. pis., 1321; Stat. fior., 1334.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.7 1 [Dir.] Chi è oggetto di una denuncia.

0.8 Francesco Sestito 13.07.2004.

1 [Dir.] Chi è oggetto di una denuncia.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 579, vol. 1, pag. 358.34: Ma si impertanto che lo reo seguiti la corte de l'actore o vero l'accusato o vero denuntiato, o vero inquisito seguiti la corte de l'accusatore o vero denuntiatore, o vero del giudice, el quale facesse la inquisitione.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 118, pag. 296.17: Et odita l'acusasione u denunsiasione, piò cautamente, et meglio et magiormente segretamente che io saperò et potrò, perquirerò et investigherò la verità contra lo dicto acusato u denunsiato.

[3] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 91, pag. 277.31: della condannagione che si ricoglierà da cotale accusato e dinunziato, l'accusatore e dinunziatore abbia la terza parte, e siali tenuta credenza.

[4] Stat. perug., 1342, III.220.6, vol. 2, pag. 296.26: E se alcuno overo alcune del danno predicto denuntiassero overo asengnassero, sia punito el denuntiato overo assegnato e[n] quillo ke se denuntierà e assegnerà, secondo la forma de lo statuto el quale parla como sia punito el prendente le palombe altruie.

[u.r. 06.07.2007]