DEPORRE v.

0.1 depogniate, depon, depona, deponanno, deponano, deponarà , deponare, depone, deponè, deponendo, deponendolo, deponendonne, deponeno, deponente, deponenti, deponer, deponerà , deponeranno, deponere, deponerò, deponerse, deponervi, deponesse, deponessero, deponesti, deponeva, deponevamo, deponga, depongono, deponi, deponì, deponuda, deponude, deponudho, deponudi, deponudo, deporrà , deporronno, deporronse, depose, deposeno, deposero, deposita, deposito, deposse, depossero, deposta, deposte, deposti, deposto, depozito, depunia, depuniri, depunissi, depuose, depuse, devoso, dipognala, dipognano, dipognasi, dipon, diponare, dipone, diponemo, diponendo, diponendolo, diponerà , diponere, diponesse, diponessero, diponesti, diponga, dipongano, dipongasi, dipongha, diponghano, dipongono, dipore, diporla, diporrà , diporrae, diporranno, diporre, diporrebbe, diporrò, diporroe, diposati, diposato, dipose, diposer, diposero, diposesi, diposito, dipossi, dipossiti, diposta, diposte, diposti, diposto, dipuniri, dipuose, dipuosecilo, dipuoser, dipuosi, dipuosono, dipuosonsi, dipusi, dipuuoseno.

0.2 Lat. deponere (DELI 2 s.v. deporre).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 3.6.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Stat. fior., 1294; Stat. sen., 1298; Doc. pist., 1300-1; Stat. collig., 1345; Stat. lucch., XIV m.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. venez., c. 1330; Doc. moden., 1347; Doc. bologn., 1366; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Stat. eugub., 1368-a. 1378; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. deporre abbasso 1; deporre di fama 2.5.1; deporre di pubblica voce e fama 2.5.1; deporre giù 1.2, 3.6, 3.9; deporre giù le armi 3.1; deporre il peso del ventre 3.3; deporre il sangue e l'anima del corpo 3.4; deporre il soverchio peso 3.2; deporre il superfluo peso del ventre 3.2; deporre in oblio 2; deporre lamentanza 2.5; deporre la testa 3.4; deporre le armi 3.1; deporre le superfluità del ventre 3.2.

0.7 1 [Con idea di spostamento verso un luogo o una condizione inferiore:] spostare da un luogo più alto a uno più basso. 1.1 Tirare giù (un oggetto esposto in modo ben visibile) per rimuoverlo o eliminarlo. 1.2 Mettere giù (qsa che si porta addosso); smettere, togliersi, levarsi. 1.3 Ammainare (una vela). 1.4 Rimuovere da una carica in anticipo rispetto ad eventuali termini previsti (con un atto di forza o con un procedimento giuridico straordinario). 1.5 Far passare a un rango o a una dignità inferiore; degradare, umiliare. 2 [Con idea di collocazione relativamente durevole in un luogo o in una condizione stabiliti:] mettere (un oggetto) in un luogo, per lo più con una certa accuratezza e comunque senza lasciarlo cadere; posare, appoggiare. 2.1 Mettere temporaneamente da parte in un luogo sicuro; conservare, immagazzinare. 2.2 Collocare sotto uno strato di terra o sotto un pavimento; seppellire. 2.3 Consegnare in custodia; affidare. 2.4 Consegnare (una somma di denaro) all'autorità competente. 2.5 [Dir.] Presentare a un'autorità giudiziaria una comunicazione ufficiale destinata ad essere messa agli atti. Locuz. verb. Deporre lamentanza: avviare un'azione legale in quanto parte lesa; sporgere querela. 3 [Con idea di abbandono, per lo più definitivo e non reversibile:] smettere di tenere presso di sé; lasciare, abbandonare. 3.1 Fras. Deporre (giù) le armi: Rinunciare formalmente a riprendere le ostilità. 3.2 Fras. Deporre il soverchio, superfluo peso (del ventre), deporre le superfluità del ventre: defecare. 3.3 Fras. Deporre il peso del ventre: partorire. 3.4 Fras. Deporre il sangue e l'anima del corpo, deporre la testa: morire. 3.5 [Dir.] Lasciare (una carica politica) per libera scelta; dimettersi. 3.6 Smettere di subire l'influsso di qsa di negativo (un vizio, una paura, un errore); reprimere, soffocare. 3.7 Far desistere dal proprio operato; frenare, trattenere. 3.8 Non mantenere (un giuramento). 3.9 Locuz. verb. Deporre giù: smettere di usare (uno stile). 3.10 Smettere di bere. 3.11 Perdere (le foglie). 4 Configurare secondo un fine preciso; ordinare, disporre. 4.1 Rendere pubblica la propria volontà in merito a qsa; stabilire, disporre. 4.2 Assegnare a un incarico di sorveglianza; preporre.

0.8 Francesco Sestito 18.07.2004.

1 [Con idea di spostamento verso un luogo o una condizione inferiore:] spostare da un luogo più alto a uno più basso.

[1] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 12, vol. 9, pag. 373.13: Ma io vi mostrarò cui voi dovete temere; temete colui che vi può uccidere, e ha potestà di deponervi nel fuoco eternale l'anima e il corpo.

- [In partic.:] portare giù dal patibolo il cadavere di un giustiziato (tipicamente di Cristo).

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 627.17: Venuto il vespro, fu il beato corpo diposto della croce da Nicodemo e da Giosep di Bramanzia e con odorifere cose involto in un mondo lenzuolo...

[3] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 99.19: poichè questo fu fatto, e furono compiute quelle cose, le quali di lui erano state profetate e scritte, diponendolo gli suoi amici della croce, sì 'l posero nel munimento...

[4] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 29, pag. 48.6: per ispazio d'uno miglio a lloro usanza, lo lasciano in sul patibolo. Ma poi, lo giudice conceduta la licentia alli parenti che llo deponessero e sepellissero, tornaro ed apparecchiaro la fossa.

- Locuz. verb. Deporre abbasso.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.293, pag. 191: lagremando, lo rezea, / e, rezando, l'abrazava; / e quando a basso fo devoso / nixum partir no me poea / de lo so corpo specioso / unde e' tanto amor avea.

1.1 Tirare giù (un oggetto esposto in modo ben visibile) per rimuoverlo o eliminarlo.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 212.36: Questo Lyo imperador, seduto da uno che aveva abandonada la fé contra le ymagine de Dio e deli Santi indusse batalgia, e commandà in zaschadun luogo esser deponude e arse.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 208.34: vignando Constantin a Roma, ello depuose tuto quello, lo quale era ad ornamento dela cità de Roma, e portà chon si in Sicilia.

1.2 Mettere giù (qsa che si porta addosso); smettere, togliersi, levarsi.

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 286, pag. 111: dalle calde maxon illi ensano andando a lavorà; / deponano li soy drapi he vano alla foresta...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 16, pag. 169.19: Achilles [[...]] tanto cossì descorrendo per quelle torme de li Troyani co la soa spata in mano che se venne scontrando con Hector, et in valerosa potentia loro, deponendo le spate, impognando le lance, duramente l'uno correa contra l'altro...

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 272.2: Palamides se offerse de scendere a lo puczo primo e, discalzati li pedi e deposti li panny superchy soy, con grande audacia discendio a lo puczo.

[4] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 40.4, pag. 393: Co' la suo tribu diposer lor carchi, / di fuor uscir, ciascun isnello e destro / più che saette di sorïan archi.

- Fig.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.84, vol. 2, pag. 305: E quell'ombra gentil per cui si noma / Pietola più che villa mantoana, / del mio carcar diposta avea la soma; / per ch'io, che la ragione aperta e piana / sovra le mie quistioni avea ricolta, / stava com'om che sonnolento vana.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 317.9, pag. 391: Ahi, Morte ria, come a schiantar se' presta / il frutto de molt'anni in sì poche hore! / Pur, vivendo, veniasi ove deposto / in quelle caste orecchie avrei parlando / de' miei dolci pensier' l'antiqua soma...

- Locuz. verb. Deporre giù.

[7] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 68, pag. 12: L'altra sorella che gli era a la costa / sospirando depuse giù la spada / la qual per no ne usare a molti costa.

1.2.1 Far scendere (qno che si porta sulle spalle).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.44, vol. 1, pag. 318: Lo buon maestro ancor de la sua anca / non mi dipuose, sì mi giunse al rotto / di quel che si piangeva con la zanca.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 19, pag. 321.17: V. lo prese e portollo per lo loco onde erano discesi, e poi el depuose e andaron per quelo scoglio alto che le capre a pena vi seriano montate, e poi vide un altro vallone.

1.3 Ammainare (una vela).

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 293.2: Quelle serene aveno mirabele voce concordevole insembla, e cantano sy dolcemente [[...]] che quando li misery naviganti perveneno a quillo mare tanto se delectano ne la dolcecze de quillo canto, che deponeno le loro vele e cessano de navigare.

1.4 Rimuovere da una carica in anticipo rispetto ad eventuali termini previsti (con un atto di forza o con un procedimento giuridico straordinario).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 546, pag. 21: Zamai no vedherí quel temp a satiamento, / Ma sempre srò segnor a mal vostro talento. / Ancora poss veder ke per lo pez seria / Sed e' foss deponudho da questa segnoria, / E anc enter vu srave error e tenebria, / Adast e grand invidia g'av ess a tuta via.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 238.10: daspò che da Innocencio papa el fo deponudo da l'imperio, li principi elezé, contra quello, lanturgio de Turingia...

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 107.14: Tanto parlò Bruto fieramente e francamente delle cose sopraddette [[...]] che tutto il popolo infiammato di sdegno e di maltalento per comune accordo deposero il re della signoria, e comandò ch'egli fosse sbandito colla moglie e co' figliuoli.

[4] Stat. lucch., XIV m., pag. 217.32: se ciò sopra ciò celare ricevesse o facesse ricevere promessioni dalle monache o saramenti [[...]] per così facta negligença et malitia sententiamo ke sia deposta dall'officio.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 149.4: potessi dare contado più e meno, como volessi; anche potessi promovere uomini a stato de duca e de regi e deponere e degradare; anco potessi disfare citate e refare...

1.5 Far passare a un rango o a una dignità inferiore; degradare, umiliare.

[1] Stat. cass., XIV, pag. 138.17: excepti quissi, li quali, così como hè dictu, (con) maiore (con)siliu lu abbate li exaltarà voy ly deponerà p(er) alcuna r(aci)one, tuti li altri, como se convertenu, cusì stianu, zò hè, quillu che vende la s(ecun)da hora de lu iornu a lu mon(astero) cognosca sé ess(er)e minore de quillu che vende la hora p(ri)ma, sia de quale se volia etate, voy sciencia, voy dignitate, alli piczoli p(er) tucte cose da tutti servetur la disciplina.

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 43.11: Remenbra el detto del buon [Sal]amone: / che la fortuna exalta l'uomo ardito, / e cosi el vil de la sedia depone.

2 [Con idea di collocazione relativamente durevole in un luogo o in una condizione stabiliti:] mettere (un oggetto) in un luogo, per lo più con una certa accuratezza e comunque senza lasciarlo cadere; posare, appoggiare.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.71, pag. 353: si ensemora l'abbracci, sì te ride, / allìtate ne la bona contrata, / e càmpate dal loco, o' s'allide / quilli che la tengono viziata. / Lo stipete, che 'n alto se depone, / pareme l'altissima speranza: / divide de la terra tua mascione, / condùcelate en ciel a vicinanza.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 222.24: santo Venzeslao, quamvisdio che 'l fosse principo e segnor, de tanta humilità e devocion el fo, che chomo un servo segretamente de note ala soa selva lu andava, e portando le legne choli proprie humeri, in anzi le porte dele vedoe e deli povri secretamente deponeva...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 263, vol. 2, pag. 344.10: se alcuno assiduo abitatore o vero forestiero, denanzi la casa o vero uscio d'alcuno assiduo cittadino di Siena deponarà di notte, o vero ponere farà o vero gittarà ossa o vero corna o vero carname o vero cosa putrida o vero soza o vero disonesta o vero alcuna scrittura, la quale contenesse alcuna cosa villana, in CC libre di denari sia condannato et punito...

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 93, pag. 185.5: Lo quale segno fu una imagine di legno e di sì fatto legno, che mai non fu industria umana, che cognoscer lo potesse. E diposesi essa dopo l'altare alla parete appiccata.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 390.2: elli incontanente isvolgendo da la bocca di colei la mano diritta, dipuose in su l'altare quella parte del corpo di Cristo e poi, dinanzi a tutto il popolo, domandò quella donna perch'ella avea avuto ardimento di ridere.

- Fig. Locuz. verb. Deporre in oblio: dimenticare.

[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.218: A chi che contrafesse, / senza longe promesse / dovesse - a suon de tromba / esser messo a la tomba - in grado terzo. / Già non è Cristo guerzo - o smemorato, / che tal peccato - diponga in oblio.

2.1 Mettere temporaneamente da parte in un luogo sicuro; conservare, immagazzinare.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 37, pag. 207.13: E miracolosamente fin a dieci dì continui bastò quel pane a tutti quelli maestri e lavoratori; sì che essendo ogni dì più perfettamente saziati, più ne rimaneva che non se ne deponeva.

[2] <Doc. ven., 1363 (2)>, pag. 298.19: che elli possa cum li soi homeni vegnire a Ragusa et deponere et salvare le sue chose, et quelle trahere de Ragusa liberamente, sichome Ragusei et çitadini nostri.

2.2 Collocare sotto uno strato di terra o sotto un pavimento; seppellire.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 219.13: In lo tempo etiamdio de questo, li corpi santi, zoè de Urban papa e Tyburcio, ven dito che fosse translatadi ad Altisiodoro, e in la chiesia de San German deponudi.

2.3 Consegnare in custodia; affidare.

[1] Doc. castell., 1261-72, 8, pag. 31.4: a con[diçone] [e] patto s'elli ne dà en kl. iunio C s. noi li devemo arendare [l'] açone dela casa, e avemo deposta la carta antica ke Ghirardo [fe]ce ..are a Detacomando, IIJ li. e XIJ dn. de pi.; àla Mangiarino.

[2] Stat. sen., c. 1303, cap. 46, pag. 101.27: lo camarlengo sia tenuto, renduta la ragione, portare e diponere lo libro de la sua ragione nel sopedano de la Compagnia apo lo Spedale Sante Marie...

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 78, pag. 174.9: se alcuno dei decti guelchi s'asentasse fuore de la decta Villa, et quella compagnia per cui facto à colare non facessino piò l'arte de lo colare: li decti libri che aveano si debbiano deponere apo uno guelcho che facesse l'arte dello colare in della suprascripta Villa...

[4] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 14.6: neuno mercatante et artefice dela decta arte possa nè debbia accomandarediponere panno nè alcuna altra cosa oppo alcuno sartore da Colle overo d'altronde nè oppo alcuno calçeptaio nè farsectaio se in prima il decto sartore, calçeptaio e farsectaio non soda ala decta arte di lbr. diece di dn.

[5] Stat. lucch., XIV m., pag. 209.26: ciasscuno anno debiano fare una loro depositaria appo la quale per schifare lo vitio della propietade si debbia serbare e diporre in luogo aconcio e seguro, con cosciensa e saputa della badessa, ongna cosa et tucto quello k'àe ciascuna o arae per suo uso e utilità...

[6] Doc. fior., 1364-65, pag. 83.11: la qual sententia existente ne' detti acti produxe dinanzi al detto uficiale e Corte, e quella lasciò e dipuose appresso al notaio della detta Corte...

[7] Doc. bologn., 1366, pag. 88.3: possa seguire lo livro secrieto in li capitali, lo quale è a sa Jacomo di frà rimitani in Bologna diposto.

2.3.1 Consegnare beni mobili (per lo più denaro) a un privato o a un ente perché siano custoditi o amministrati, pur mantenendone la proprietà.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 21, pag. 64.20: Ed ancora chi sa il soldo suo essere appo il gonfaloniere diposto, non pensa poscia d'abbandonare, ma maggiormente ama le insegne, e per quelle nella schiera più di forza combatte a costume dell'umana generazione, che per quello ha egli grande cura, ove egli vede ch'è posta la sua sustanza.

[2] Stat. fior., 1294, pag. 659.5: Del divieto de' capitani e de' camarlinghi, e che peccunia de la conpagnia non si possan diporre apo canbiatore o tavolieri.

[3] Doc. pist., 1300-1, pag. 263.22: Ebi da Degho di s(er) Ghalghanecto d'Artimino di sua mano, dì xxvj di magio, dipuosecilo p(er) prete Charbone (e) no· llil debbo re(n)dere se prete Charbone no· mil dicesse, j fiorino d'oro.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 83, vol. 1, pag. 99.2: ciascuno officio che seguita, sia tenuto de la detta Biccherna del comune, et de la detta pecunia, trare et apo la detta sacrestia deponere et allogare per la detta abitatione et casa bene et commodamente fare...

[5] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 154.12: essa pecunia si debba diponare ad alcuna compagnia overo singulare persona sofficiente enfino a C libr. per depositario solamente; sì veramente che non si dipongha ad alcuno di consoli overo al camarlengho, nè ad alcuno compagno overo fattore loro.

[6] Doc. fior., 1333-52, pag. 169.19: s. 1 a fior.. Messer Angniolo degli Alberti e chompangni della nostra chonpagnia deono dare, in chalendi novenbre anno 333 la parte che tocchasse a me Charoccio di lbr. quattromilia otto e s. diciotto d. quattro a fior., i quali noi Charoccio e Duccio e Alberto de' chomuni danari di noi tre dipositamo e diponemo nella detta chonpagnia...

[7] Doc. fior., 1364-65, pag. 69.21: i quali tre quarti de' detti danari facciendo il detto isbattuto debba diporre agli Alberti o a Sandro Barucci o altrui, se saranno in choncordia i detti tutricie e tutori e Pagholo, e se non fossono in chonchordia dove diporre i detti danari s'intenda che il detto Pagholo gli debbia diporre a' detti Alberti o a Sandro, o alcuno di loro;...

[8] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 281.26: Chi capetani del'arte predicta siano tenuti enfra octo di onnî cosa che verrà a lor mano dela dicta arte deggano deponare apo il camerlengo dela dicta arte.

2.4 Consegnare (una somma di denaro) all'autorità competente.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 9, pag. 208.19: se, enfra detti X dì, non ricolliarà, o vero non comparirà, et diporrà el devito et le spese legiptime appo 'l camarlengo o vero e' consoli o vero notaio [[...]] possa el creditore, et sie licito a lui, la detta tenuta véndare et alienare et pegnorare...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 189, vol. 1, pag. 167.34: se lo camarlèngo et IIIJ del comune di Siena confessaranno d'avere avuto, o vero ricevuto, apo sè per lo comune di Siena, pegni o vero denari, e' quali la podestà comandò ad alcuno che diponesse o vero lassasse apo li detti camarlèngo et IIIJ, possa et debia la podestà del comune di Siena, li detti camarlèngo et IIIJ constregnere che la detta pecunia et pegnora al comune di Siena assegnino infino a quella quantità, la quale la podestà comandato avarà che si diponga...

[3] Stat. venez., c. 1330, cap. 97, pag. 66.33: presa fo la parte en lo Maçor Conseio che quel conseio sia confermado segondo ch'ello çase e se contene, cum questa condition, che sì con' per quello conseio fieva deponudo ogno mese livre VJ M e V C, così sia deponudo ogni mese lbr. VIJ M, et oltra questo sia deponudo someientemente çascaduno meso livre IJ M, dele qual livre IJ M le mille per lo primo anno fia deputade per li lavorieri deli poçi e fia dadi li deneri a quelli che parerà a mess(er) lo Doxe et ali Conseieri...

[4] Doc. moden., 1347, par. 41, pag. 158.9: el domanda per vui mes. arbitri el predicto Jacomo duovere eser constreto a deponere quili dinari naltrita[n]ti in comune et comunicarege et per vu i diti dinari eser comunicati...

2.5 [Dir.] Presentare a un'autorità giudiziaria una comunicazione ufficiale destinata ad essere messa agli atti. Locuz. verb. Deporre lamentanza: avviare un'azione legale in quanto parte lesa; sporgere querela.

[1] Stat. perug., 1342, IV.122.1, vol. 2, pag. 488.30: E l'acusatore aggia, se non sirà degl paroffiane, la quarta parte del bando e de la pena la quale avere devessero egl paroffiane. E quisto se creda a doie degl paroffiane, se deporronnolamentança de le preditte cose overo d'alcuna de le preditte cose.

[2] Stat. perug., 1342, II.72.2, vol. 1, pag. 475.6: se alcuno non suietto a la corte de Peroscia en le civile e criminagle togllerà e togllere farà alcuna posessione contra la ditta forma, e de ciò lamentança deposta sirà denante dagl segnore podestà overo capetanio del comuno de Peroscia overo loro ofitiagle, che la podestà e 'l capetanio e ciascuno de loro siano tenute e deggano costrengnere egl più prossemane parente del dicto non suietto a la restitutione de la cosa...

2.5.1 [Dir.] Presentarsi ufficialmente a un processo per produrre una testimonianza.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 476, vol. 2, pag. 454.38: neuno advocato [[...]] possa [[...]] legere ad alcuno testimone, alcuna accusa, denuntiagione o vero inquisitione o vero alcuno articolo, posta o vero interrogatione, acti o vero processo, sopra la quale o vero lo quale esso testimone deponere o vero testimonare dovesse o vero fusse chiamato...

- [Dir.] Fras. Deporre di fama, deporre di pubblica voce e fama: produrre una testimonianza basata su ciò che si è sentito dire in giro.

[2] Stat. perug., 1342, I.50.30, vol. 1, pag. 203.14: facta fede de le predicte cose per quactro overo tre testemonie de la vicinança, ei quagle deponano de piubeca voce e fama e per proprio giuramento e secondo la deliveratione che se farà per gle dicte ofitiagle del catastro.

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 18, pag. 644.8: Et a probare chi se sianno questi cotali delinquenti, de li quali se descrive de sopra, basti per X testimonij idonei chi deponanno de fama, etiamdeo sença la cagion, come egli no sappiano o che comunamente se diga ch'igli sianno cusì facti.

2.5.1.1 [Dir.] Dichiarare ufficialmente in un processo.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 7, pag. 207.3: o vero per altra carta con comandamento di guarentigia, e anco per confessione de l'actore facta et diposta nel giudicio: et non si possa dal comandamento facto per tenore di carta di guarentigia, appellare.

2.5.2 Estens. Affermare con convinzione.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), Prologo, pag. 47.16: sì come fo lo poeta Homero de grande auctoritate, chi monstrao inducere e deponere che li Dyey falsi, a li quali aveano cultura in chilli tiempi la gente, fossero state ad invadire li Troyane insembla co li Greci a modo de homini vivi.

3 [Con idea di abbandono, per lo più definitivo e irreversibile:] smettere di tenere presso di sé; lasciare, abbandonare.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 57.34: il dì de la Beata Lucia a dì XIII di Dicembre in Consistoro in presenza de' Cardinali sì dipuose il Manto, et rinunziò la Segnoria, e 'l Papato, et fecene fare carta, et puose giù la Corona et la Mitra, la qual cosa parve a molti gran maraviglia.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 359.26: uno giudice, nome mess. Lapo Salterelli, di tanti vezzi in vestire e in mangiare, in cavalli e famigli, che infra nullo termine di sua condizione si contenne; il quale morì poi ribello della sua patria, diposti per necessitade tutti li predetti adornamenti.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 19.1, pag. 641: Però diposte queste nere veste / e il pianto lasciato e il dolore, / comincerén le liete e chiare feste; / e prima che si parta alcun signore, / de' due già detti nozze manifeste / celebrerem con debito splendore.

[4] Stat. perug., 1342, III.137.1, vol. 2, pag. 196.21: gli albergadore e loro hoste overo fameglie loro denuntieno e dicano aglie furistiere venente e albergare volente en le loro case ke deponano l'arme. E se non deponessero, seronno punite per ciascuno ke contrafarà en la pena en la quale se devesse punire el Peroscino el quale portasse l'arme.

- Fig.

[5] Dante, Rime, a. 1321, 14.13, pag. 47: Or incomincia, Amor, ché si convene, / e moviti a far ciò ch'è la cagione / che ti dichini a farmi compagnia, / o vuol merzede o vuol tua cortesia; / ché la mia mente il mio penser dipone, / cotal disio de l'ascoltar mi vene.

[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 110.41, pag. 682: Ch'eo diponesse - 'l penser d'amor tanto, / quant'è lo voler maggio, / e' lo poder non aggio, / né mai a la mia vita aver mi vanto.

[7] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 20, pag. 45.29: Se alcuno reo uomo, desideroso del sangue de' suoi minori, fosse tra voi, diponga il suo veleno, però che ben sarae conosciuto chi alla giustizia fia contrario.

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 249.9, pag. 313: I' la riveggio starsi humilemente / tra belle donne, a guisa d'una rosa / tra minor' fior', né lieta né dogliosa, / come chi teme, et altro mal non sente. / Deposta avea l'usata leggiadria, / le perle et le ghirlande e i panni allegri, / e 'l riso e 'l canto e 'l parlar dolce humano.

3.1 Fras. Deporre (giù) le armi: Rinunciare formalmente a riprendere le ostilità.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 13, pag. 18.8: lo senato lo iudicò sì come nemico di Roma, et ad ogn'altro stabiliro termine che, sotto quella medesima pena, l'arme diponessero del tutto; e stabiliro che Cicerone rimanesse a la guardia di Roma, et Antonio andasse contra Catellina.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 217.36: El puovolo za era partido del pare, apozandose ali filgioli; e chossì el pietoso imperador, dali suoi inganado e reduto in possanza deli filgioli, depose l'arme e fo reserado in prexon...

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 105.27: e' signori Nove atachoro una chandela di uno denaio alle finestre del palazzo e mandoro un bando, che sotto la pena dell'avere e della persona, ch'e' Salinbeni e' Malavolti co' Talomei doveseno inchontanente diporegiù l'arme inazi che la chandela sia arsa sotto la pena predetta, e diposta g[i]uso l'arme debino chomparire dinazi a' signori Nove. E inchontanente sentito el bando, di subito poseno giuso l'arme e chompariro dinazi a' signori Nove...

[4] Doc. fior., 1367 (3), pag. 486.17: Et prima, sarete a Saminiato, dove con savie e dolcissime parole procurerete d'entrare colla nostra gente de l'arme in Saminiato, et d'assicurare i rectori di quella terra, et adoperare che l'arme si diponga e che il romore si cheti e che i forestieri n'escano...

3.2 Fras. Deporre il soverchio, superfluo peso (del ventre), deporre le superfluità del ventre: defecare.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 52, vol. 2, pag. 33.26: qualunque cittadino di Siena nel detto Campo, magiore di XIIIJ anni, a piazegiare o vero a deponere el soperchio peso andarà, tollarò allui X soldi di denari...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 5, pag. 102.41: Andreuccio [[...]] richiedendo il naturale uso di dovere diporreil superfluo peso del ventre, dove ciò si facesse domandò quel fanciullo, il quale nell'uno de' canti della camera gli mostrò uno uscio e disse: «Andate là entro.»

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 10, pag. 540.9: il detto papa [[...]] andato al segreto luogo dove le superfluità del ventre si dipongono, per divino giudicio, sì come per tutti universalmente si credette, per le parti inferiori gittò e mandò fuori del corpo tutte le interiora, e così miseramente nel luogo medesimo spirò.

3.3 Fras. Deporre il peso del ventre: partorire.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 61, pag. 153.9: E poi, sentendo che Giove aveva vinto Titano e liberato Saturno e la moglie di prigione, non altrimenti che la femina dipone il peso del ventre suo partorendo, così Cerere, posto in questo luogo, dove occulta dimorava, ogni dolore giù ed ogni amaritudine, uscì in publico lieta.

3.4 Fras. Deporre il sangue e l'anima del corpo, deporre la testa: morire.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.143, pag. 122: Quando la trista Thisbe dolorosa / vide morir l'acorto giovenetto, / per duolo e per dispetto / di subito ala morte se dispose; / e sula spada nuda e sanguinosa / pose l'ardente e contristato petto, / e sopra il ferro infetto / lo sangue e l'alma del corpo depose.

[2] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 09.38, pag. 45: [D]el mio amor sì mi dollio ké portò tanta pena / el mirabile Iesu onde 'l mi' cor s'afina: / k'e' piangon le daume per gioia de la regina / et li sancti le teste dipuoser per lui donare.

3.5 [Dir.] Lasciare (una carica politica) per libera scelta; dimettersi.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.13: Augustulo, el qual aveva impensado de occupare l'imperio, e XV mese ampò la chossa publica avesse governado, vezando che Edonater <che> tuta Ytalia avesse occupada, spaventando da gran paura, per spontana voluntà zetando via la purpura, la maiestà imperiale depuose...

[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 59.17: Messer Guillelmo, poi che dipuose la Podesteria, rimase Capitano com'egli era di prima, et non compiè la Segnoria del Capitanato, anzi morì...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 77.22: di quantu spiritu pensamu nuy qui usau Luciu Quinciu Cincinatu in quillu tempu in lu quali, avendu nuy vinchuti li Equi Curuli et subiugati da lu intuttu, issu constrinsi a Luciu Minuciu qui renunciassi et depunissi lu consulatu però que li jnimici aviannu assijati li soy tendi?

3.5.1 [Dir.] Lasciare (una carica politica) per scadenza dei termini previsti dalla legge.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 227, vol. 1, pag. 189.25: se esse imbreviano durante lo loro officio et non publicassero, nientemeno, deposto lo officio, sieno tenuti et debiano esse publicare, et publicate rendere, senza alcuno prezo dal comune di Siena o vero da altra persona, per esso comune ricevere per sè, o vero per altra interposita persona.

[2] Stat. fior., a. 1364, cap. 4, pag. 64.28: e' consoli, che per lo tempo saranno, sieno tenuti di dare sententia d'assolutione o di condannagione infra quindici dì proximi dal dì che 'l suo uficio dipone, col consiglio della detta arte.

3.6 Smettere di subire l'influsso di qsa di negativo (un vizio, una paura, un errore); reprimere, soffocare.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 75.1: Depone e lasa star le deverse paure, e receve soleçetudene de enfante! Qé lo dolce amore damanda qe tu dibie venir con mi.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 227.6, pag. 261: legge, decreto e scenzia assai mi pare / che leggete e savete, o' si ragiona, / ed amor ed onor, padre, donare / e cavallaria nova, u' par depona / el piò avar avarizia e largheggiare / pena allora e auro in pregio dona.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 15, pag. 97.20: guarda, madonna, quant'è la pena di coloro che non vogliono amare e quanto tormento, e quanto onore e gloria ànno coloro ch'amano, acciò che depogniate l'errore e abiate gloria e schifiate le pene...

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 17, pag. 265.6: Oh superbo ignorante, diponendo la tua arrogante presunzione, considera la tua viltade, e guarda bene s'hai cagione di tanto, insuperbiendo, presumere di te medesimo!

- Locuz. verb. Deporre giù.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 99.1: Anchise non ditenendo lui in molti prieghi, dà al giovano la mano destra, e ferma l'animo suo con presente pegno. Egli già finalmente diposta giù la paura, parla queste cose...

3.7 Far desistere dal proprio operato; frenare, trattenere.

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 7.13, pag. 99: non giovenil desio, / non negrigensa, né pigrezza alcuna, / né cosa altra depona / vostro iscudo da ben forte pugnare; / e dove fer più pare, / valore oprar più vi sia disioso, / ché non leve e gioioso, / ma grave e periglioso / mester fa vero valore provare.

3.8 Non mantenere (un giuramento).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 55, vol. 3, pag. 124.10: Onde al re di Francia maggiormente monta lo sdegno diponendo il suo saramento e impromessa del santo passaggio d'oltremare, come adietro facemmo menzione, cominciando il re di Francia al detto re d'Inghilterra grande guerra...

3.9 Locuz. verb. Deporre giù: smettere di usare (uno stile).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.10, pag. 253: E poi che tempo mi par d'aspettare, / diporrògiù lo mio soave stile / ch'i' ho tenuto nel trattar d'amore; / e dirò del valore / per lo qual veramente omo è gentile.

3.10 Smettere di bere.

[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 119.12: Chi dubita ch'io non voglia che le donzelle sappian saltare, e ch'elle, diposto lo vino, muovano le comandate braccia?

3.11 Perdere (le foglie).

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 527.12: O Teseo, quanto è in ti, Adriana abandonada sola, en un luogo ignoto, pascé le oselle del mar. Domanda perché una fiada fia portata nove volte e aldi le selve aver pianto Phylis, deponude le caveladure.

4 Configurare secondo un fine preciso; ordinare, disporre.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 10: La beni(n)gnità è vertù diposta a ben fare.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 127, pag. 318.29: Io misuratore de le canne [[...]] tucti li panni li quali misurerò, misurerò con quele IIII canne le quale sono diposte et ordinate a misurare u per misurare dai consuli dei Mercatanti per la comune Mercatantia.

[3] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 200.21: due potenze overo vertude sono nella parte di sotto dell'anima, le quali regono e dipongono l'esser corporale dell'uomo. Una è la quale regge et ordina l'operatione, e questa è detta estimativa, della quale già è fatta mentione.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 8, pag. 94.6: la predestinatium de l'eterno regno in tar modo è da lo onipotente Dee deposta, che cum faiga ge se pervegna...

4.1 Rendere pubblica la propria volontà in merito a qsa; stabilire, disporre.

[1] Doc. fior., 1364-65, pag. 70.14: la quale executione e paghamento di lasci si debba fare sechondo la forma del testamento di Giovanni e di Dino, e per quelle persone chome il detto Giovanni e Dino ordinarono e dipuosono ne' loro testamenti, alle quali persone i detti tutori debbiano dare per essi lasci, paghare, e executione fare...

4.2 Assegnare a un incarico di sorveglianza; preporre.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 8, pag. 41.18: Flegiàs è fighurato desiderio di vendecta; e perciò questo dimonio Flegiàs, el quale mena questa navicella è diposto a questo luogo, come si dipongono a le pregioni o a le case guardie, acciò che niuno entri o escha senza titolo di ragione.

[u.r. 04.02.2022]