DEPRAVARE v.

0.1 depravà', depravante, depravare, depravata, depravati, depravato, dipravati.

0.2 DELI 2 s.v. depravare (lat. depravare).

0.3 Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74 (fior.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Volgere verso il male, rendere peggiore. 1.1 Riferire (un episodio) in maniera alterata per diffamare qno. 1.2 Interpretare (un principio morale, una legge) in maniera errata. 1.3 Alterare (un testo) durante la copia introducendo errori.

0.8 Francesco Sestito 08.03.2004.

1 Volgere verso il male, rendere peggiore; corrompere, traviare.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 57, pag. 378.36: per la virilità divenuta nera, vuole l'autore s'intenda nella colpa della gola quella essere depravata e divenuta malvagia.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 17, S. Ilario, vol. 1, pag. 195.10: Con ciò dunque fosse cosa che santo Ilario e non solamente la città sua, ma eziandio tutta Francia difendesse da li eretici, a sommovimento di due vescovi, i quali erano dipravati di resia, da lo 'mperadore, il quale dava favore a li eretici, fu mandato a' confini a Vercelle con santo Eusebio.

1.1 Riferire (un episodio) in maniera alterata per diffamare qno.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 9, pag. 77.14: uno prete rettore d'una chiesa quindi apresso, che avea nome Florenzio, percosso e stimolato dalla malizia dell'antico avversario, cioè dalla invidia, cominciò a detrarre a san Benedetto e depravare ogni suo fatto, e quanto potea ritrarre gli uomini dalla sua visitazione.

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 123.14: un preve, retor d'una çexia lì presso, chi avea nome Florencio, percuso e stimulao da la malicia de l'antigo aversario, ço da la invidia, començà a detrar san Beneto e depravà' ogni so faito, e qua[n]to poea detraea li omi da la sua visitacium.

1.2 Interpretare (un principio morale, una legge) in maniera errata.

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. cap. 6, vol. 1, pag. 9.7: Nè etiam si degnano di sapere quello che li profeti e gli apostoli abbiano sentito, ma al sentimento suo adoprano li incongrui testimonii, come sia cosa grande, e non viziosissimo ordine di dire, a depravare le sentenze e tirare repugnante alla sua volontà la sacra scrittura.

[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 9, vol. 6, pag. 417.14: Iddio disperderà d'Israel il capo e la coda, e lo incurvante (quello che è giusto) e lo depravante (la legge) in uno dì.

1.3 Alterare (un testo) durante la copia introducendo errori.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), 2 Prol. Sal, vol. 5, pag. 145.7: un'altra volta l'avete veduto per vizio de' scrittori depravato, e anco più esser estimato lo antico errore che la nuova emendazione...

[u.r. 19.01.2009]