DERIVARE (1) v.

0.1 deriva, derivammo, derivan, derivando, derivano, derivante, derivare, derivarle, derivaro, derivase, derivasse, derivata, derivate, derivati, derivato, derivava, deriverà , derivese, derivi, derivino, derivisi, derivò, diriv', diriva, dirivando, dirivano, dirivare, dirivarono, dirivarsi, dirivasi, dirivata, dirivate, dirivati, dirivato, dirive, diriverà , dirivi, dirivò.

0.2 DELI 2 s.v. derivare 2 (lat. derivare).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Espandersi liberamente da un punto di origine in una o più direzione (una quantità di liquido); scorrere. 1.1 Confluire in un'unica direzione (una quantità di liquido); sboccare, sfociare. 1.2 Fig. Costituire l'effetto (per lo più necessario) di una causa; avere origine, essere provocato, discendere. 1.3 Essere come conseguenza, diventare. 2 Costringere (un corso d'acqua) a cambiare direzione. 2.1 Fig. Indirizzare, indirizzarsi in una direzione sbagliata; ingannare, ingannarsi. 2.2 Sottrarre (una somma di denaro) da un totale; detrarre, defalcare. 2.3 Non proseguire (in un'azione); smettere, cessare. 3 Dividersi in più parti (un corso d'acqua); ramificarsi.

0.8 Francesco Sestito 19.02.2013.

1 Espandersi liberamente da un punto di origine in una o più direzioni (una quantità di liquido); scorrere.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 47, pag. 134.11: k'el è natural cosa k'el se rescalde le legne inprimamente, de le quale nasce lo foco, e ke quella terra primamente se bagna, unde 'l fonte descorre e deriva.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.102, vol. 1, pag. 121: Noi ricidemmo il cerchio a l'altra riva / sovr'una fonte che bolle e riversa / per un fossato che da lei deriva.

[3] Stat. perug., 1342, IV.134.1, vol. 2, pag. 498.28: Conciosiacosaché grande moltetudene d'acqua derive e decurga da la piacça del comun de Peroscia per la via per la qual se va a santa Maria del Verçaio [[...]] ordenamo che a niuno huomo sia licito occupare overo empendementire, né occupato overo empedito detenere el letto overo chiocana per lo quale overo per la quale la ditta acqua sia usata decurrere, enfine al muro de la citade, sì che liberamente derivare e decurrere possa.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 108, pag. 628.31: ad uno ad uno tutti gli fece ammazare e i corpi loro gittare in una gora, la quale, dal fiume d'Arno dirivata, passava sotto il Capitolio.

1.1 Confluire in un'unica direzione (una quantità di liquido); sboccare, sfociare.

[1] Stat. perug., 1342, IV.40.4, vol. 2, pag. 379.24: volemo ke tucte l'entercaselle e chiocane le quale se derivano e escono e derivare e uscire possono en lo Campo de la Bataglia degganse mectere e derivare per quegnunque luoco meglio e più comodamente uscire e derivare se poderonno...

1.1.1 Fig. Derivare a qno (a partire da una fonte): essere trasmesso.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 127.14: Onde Dio è fonte di ogni bene, e da lui agli Angeli, e dagli Angeli a noi deriva, sicchè poniamo, che l' uno Angelo all' altro, o l' Angelo all' uomo, o l' uomo all' altro uomo alcun bene faccia, viene principalmente pur da Dio

1.2 Fig. Costituire l'effetto (per lo più necessario) di una causa; avere origine, essere provocato, discendere.

[1] Matteo Paterino, a. 1294 (tosc.), 4, pag. 91: se dal Ben puro Male è dirivato, / o se Mal come Bene ebbe suo stato, / com'om sen[n]ato - dee tutta stagione / seguir ragione - non vana oppinione / che da ragion si parte.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 44.3, pag. 90: Quel Socrato dond'i' ti vo parlando, / Sì fu fontana piena di salute, / Della qual derivò ogne salute, / Po' ched e' fu del tutto al me' comando.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 13, pag. 233.14: Dico adunque appresso: 'Suo essere piace tanto a chi liele dàe' (dal quale, sì come da fonte primo, si diriva), 'che sempre [infonde in lei la sua vertute] oltre la capacitade della nostra natura', la quale fa bella e virtuosa.

[4] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 7, pag. 114.2: Perché dalle cose tenporali l'avarizia e la prodigalità si dirivano, però qui di ragionare accade di quella divina voglia che, dando e togliendo a cui le piace, il distribuisce.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 115.10: bisogno è, che a perfezione dell'Universo sia uno bene ottimo per sè, e in sè perfettissimo, dal qual deriva il minore creato ed imperfetto bene; e questo è Dio.

[6] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 103, pag. 574: Ma voglio che cancelli / La toa sperança omay, perchè non vive / Homo da cui derive / Tua liberation, per quel ch'io cerna; / Ma par che ogni hom ti sperna, / E più collor che più ti son tenuti...

1.2.1 [Ling.] Costituire l'esito di una base etimologica.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 6, pag. 292.14: L'altro principio onde 'autore' discende, sì come testimonia, Uguiccione nel principio delle sue Derivazioni, è uno vocabulo greco che dice 'autentin', che tanto vale in latino quanto 'degno di fede e d'obedienza'. E così 'autore', quinci derivato, si prende per ogni persona degna d'essere creduta e obedita.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 10, 133-148, pag. 248, col. 2.17: S'insempra. Si è verbo informativo 'temporis', lo quale se deriva da questo averbio 'temporis semper'...

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 343.8: E a memoria di quella vettoria i Romani vi dificarono una città, la quale s'appella Pistoja. Tale nome dirivò dalla grande pistolenzia che in quella battaglia, di che noi avemo fatta menzione in questa chiosa, fu.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. I, cap. 18, vol. 1, pag. 24.22: il detto imperadore li fece franchi X anni del tributo che doveano dare a' Romani, e d'allora innanzi furono chiamati Franchi, onde poi derivò il nome de' Franceschi.

1.2.2 Derivare da qno: discendere per generazione diretta o per appartenenza ad uno specifico ceppo familiare.

[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 28.87, pag. 63: A queste quactro donne tanto chare, / unde derivan sedici lor figlie, / convien che l'om s'appiglie, / se vuol nel mondo tener alto stato, / e segua lor bandiera...

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 71.21: Dicesi che nelli confini d'Italia è uno lo quale è di generazione di conti e ha le gambe molto sottili, e da ottimi parenti e di grande degnità risplendenti nel sagro palagio è derivato, e d'ogni bellezza adorno e abondante di molte ricchezze...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 22.20: Et da lu parentatu comuni nacxi dintra loru amistati, societati et cumpagnia; addunca ben cunveni, per tal ki tucti li homini fussiru comuni amichi et cumpagni secundum naturam, fussiru parenti, nati et derivati da unu principiu, da unu patri et da una matri.

1.2.3 Prendere origine da un iniziatore (una corrente di pensiero).

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 10, pag. 48.20: Gli epichurij furo derivati da uno filosofo che ebbe nome Epichurio...

1.3 Essere come conseguenza, diventare.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo stato viduale, vol. 1, pag. 205.33: chi dixe che le vidue e viduy se ma(n)tegna(m) in tar stao, e se ello no li piaxe sì se marìem, che megio var mariarxe cha derivasse quello chi a peccao se co(n)sente; p(er)zò che ell'è de quilli e de quelle chi sta(m) in viduytà p(er) sagramento o p(er) vo' o p(er) alcuna regula p(re)ysa, ma elli fam adulterij in rescoxo...

2 Costringere (un corso d'acqua) a cambiare direzione.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 79.11: per la detta opera ammaiestrati i cavatori, simigliantemente dirivò Eufraten, che va per lo miluogo di Bambillonia, ed ee fiume più corrente, torselo e menò per molte fosse che fece, sicchè agevolemente passar si potea...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 100, vol. 2, pag. 51.19: se la detta vena si può reducere o vero derivare nel bottino del canale di fonte Branda, menisi et derivisi et facciasi, sì che si metta in fonte Branda; con ciò sia cosa che si dica d'essa avere aqua in quella quantità et più la quale ora sia.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 113, vol. 2, pag. 56.13: esse vene et aque derivate et condotte ne la detta fonte, conciò sia cosa che si dica che aqua vi sia in grande quantità, debiasi provedere per la Corte et consoli de' mercatanti...

[4] Stat. perug., 1342, IV.27.1, vol. 2, pag. 369.13: A niuno huomo sia licito derivare l'acqua de la via piubeca da la porta Borgne enfina la fonte de santo Prospero...

2.1 Fig. Indirizzare, indirizzarsi in una direzione sbagliata; ingannare, ingannarsi.

[1] Bindo Tedaldi, XIV pm. (fior.), 11, pag. 758: Ciò che si fa per me, si fonda ivi, / dove l'animo mio sempre dispono, / che 'l bel sormonti e l'avversar derivi.

2.2 Sottrarre (una somma di denaro) da un totale; detrarre, defalcare.

[1] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1315], pag. 496.13: E de la detta ragione è già dirivata la parte del monistero co[n] la chiesa e case del prete con corte e piaza e con trenta staiora di terra posta a Ripole...

2.3 Non proseguire (in un'azione); smettere, cessare.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16.41, pag. 58: La pena è consumativa, l'alma morta sempr'è viva, / e la pena non deriva de star sempre en me adizata.

3 Dividersi in più parti (un corso d'acqua); ramificarsi.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 63, pag. 307.25: veçammo con i ocli e tochemo con le manne ch'el no è negun sì grande flume, s'elo se diriva e parte in molte parte, ch'elo no devegna e sia menore...

[u.r. 19.02.2013]