DERIVO s.m.

0.1 dirivo; f: derivi.

0.2 Da derivare.

0.3 Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.): 1.1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.5 Locuz. e fras. avere derivo 1.1.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Punto di partenza; origine, causa immediata. 1.1 Locuz. verb. Avere derivo: costituire l'esito di una base etimologica.

0.8 Francesco Sestito 29.06.2004.

1 Punto di partenza; origine, causa immediata.

[1] f Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.): se'l fuoco su monta / come all'occhio c'impronta, / chi dunque il cerchiò quivi da' suoi alti derivi? || GDLI s.v. derivo.

1.1 Locuz. verb. Avere derivo: costituire l'esito di una base etimologica.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 94, vol. 3, pag. 502.18: Legge è una città nobile e di ricchi borgesi, e anticamente fu edificata per li Romani, però che in quello luogo, ch'è tra Francia e Alamagna, tenieno le loro legioni, quando dominavano quelle province, e da quello ebbe dirivo Legge il propio nome, da legio legionis.

[u.r. 01.09.2009]