DERRATA s.f.

0.1 derada, derade, derata, derate, derradhe, derrata, derrate.

0.2 DELI 2 s.v. derrata (fr. denrée).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.4.5.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Doc. prat., 1296-1305; Lett. sen., 1305; Doc. volt., 1322; Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Poes. an. bologn., XIII; Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Locuz. e fras. a gran derrata 4; a tal derrata 4; avere delle derrate di qno 2.4.2; avere le proprie derrate 3.1; dare derrate 2.4.3; dare giunta a una derrata 2.4.4; delle due derrate un denaro 1.2; derrata per denaro 1.1; fare derrate 2.4.5; fare mala giunta a malvagia derrata 2.4.4; la derrata un denaro 1.1; le due derrate per un denaro 1.2; o in derrate o in denari 2.4.1; pagare derrate 2.4.3; pagare di tal moneta quali sono le derrate vendute 2.4.3; pagarsi delle proprie derrate 2.4.6; per buona derrata 3; perdere per una derrata di pepe 1.3; prendere derrata per denaro 1.1; ricevere la derrata dato il denaro 2.4.7; togliere derrata per denaro 1.1.

0.7 1 Quantità di merce del prezzo di un denaro. 1.1 Fras. La derrata un denaro, derrata per denaro: secondo il valore reale della merce. 1.2 Fras. Le due derrate per un denaro, delle due derrate un denaro: a metà prezzo. 1.3 Fras. Perdere per una derrata di pepe: perdere senza avere una contropartita. 2 Qualsiasi bene potenzialmente oggetto di compravendita in quantità variabile; merce [spesso al plur. in contrapposizione con denari]. 2.1 [In partic.:] granaglie. 2.2 Fig. Ricchezza spirituale. 2.3 Fig. L'anima umana [ricomprata da Dio al demonio con il sacrificio di Cristo]. 2.4 Locuz. e fras. 3 Risultato di un'azione economicamente conveniente; guadagno. 3.1 Fig. Risultato di un comportamento. 4 Quantità di beni (soprattutto superiore alle attese); abbondanza. 4.1 Molteplicità di forme in cui si può presentare la stessa sostanza; varietà.

0.8 Francesco Sestito 29.06.2004.

1 Quantità di merce del prezzo di un denaro.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1288], pag. 217.29: It. in una chiave per frate Bartoluccio, dì xxij d'octobre, d. vj. It. in una derrata di bolle e in conciatura de la sechia e ad un portatore che rechò xxxix piè da trespolo...

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 79.6, pag. 197: I' ho un padre sì compressionato, / che se gollasse pur pezze bagnate, / sì l'avrebb'anz'ismaltit'e gittate, / ch'un altro bella carne di castrato. / Ed i' era sì sciocch'e sì lavato, / che s' i' 'l vedea mangiar pur du' derrate / di fichi, sì credea in veritate / il dì medesmo red'esser chiamato.

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 409.8: It(em) d(e)mo in una a[m]polletta e i· tre d(e)rate d'i[n]chosto d. VJ.

[4] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 40, pag. 23.27: Se vuoli fare tortelletti a modo di frittelle bianche di quaresima, per xij persone, togli una libra di mandorle e iiij derrate di nocciuole, e togli meça libra di çucchero.

1.1 Fras. La derrata un denaro, derrata per denaro: secondo il valore reale della merce.

[1] Lett. sen., 1305, pag. 73.14: ma se Dio dae che buona muneta sia e noi fusimo paghati di buona muneta, noi ci troviamo sie di qua, che noi potremo tenere Vergielle, e comprare le posesioni che noi volesimo; ma no diciamo noi, che se voi trovate a chui vendare la derata uno denaro, parci che l'abiate a fare, che tutto a tempo trovaremo noi a conprare.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1191, pag. 277: Lo re mandò le lictere per lo suo trasorero: / Che demo lo passo alli Ongari et ciò ca li è mistero, / Et illi comparavano derrata per denero.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 29, vol. 1, pag. 362.4: quivi si misono per vernare i· lluogo dovizioso e grasso. E per ingannare li Aretini cominciarono a comperare e a pagare derrata per danaio; non facieno vista d'alcuna violenza.

- Fras. Prendere, togliere derrata per denaro: prendere il necessario pagandolo regolarmente.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 79, vol. 1, pag. 590.5: Que' della terra male proveduti da lloro, e peggio de· re loro signore, trattarono colla compagna, e fidaronsi mattamente nelle loro promesse, che no· lli ruberebbono, e cche torrebbono della roba derrata per danaio, li missono nella terra; ma come furono nella terra, i predoni usarono crudelmente la loro rapina uccidendo e rubando tutta la terra...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 56, vol. 1, pag. 779.18: Essendosi acampati, sentirono come il legato era forte di gente d'arme e aparecchiato a tenerli stretti dalle gualdane, e però cercarono accordo co· llui, e vennono a' patti, che promissono in XII dì essere fuori della Marca d'Ancona, sanza fare prede o danno al paese, e che prenderebbono derrata per danaio, e ' paesani dovieno apparecchiare la vittuaglia al loro trapasso.

1.2 Fras. Le due derrate per un denaro, delle due derrate un denaro: a metà prezzo.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 138, vol. 3, pag. 278.19: E nota che per li detti fallimenti delle compagnie mancarono i danari contanti in Firenze, ch'apena se ne trovavano. E lle posessioni in città calarono a volerle vendere le due derrate per uno danaio, e in contado il terzo meno a valuta, e più calaro.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 581.16: E se io vorrò al presente vendere la mercatantia la quale ho qui, per ciò che non è tempo, appena che io abbia delle due derrate un denaio...

1.3 Fras. Perdere per una derrata di pepe: perdere senza avere una contropartita.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 20, pag. 60.14: La seconda condizione si è, che s'elli avviene ched elli faccia grandi spese, elli perde per poca cosa il bene per lo quale elli fa la dispesa; donde l'uomo dice in proverbio, che quelli che sono di poco affare, perdono le loro nozze o i loro mangiari per una derrata di pepe.

2 Qualsiasi bene potenzialmente oggetto di compravendita in quantità variabile; merce (spesso al plur. in contrapposizione con denari).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1410, pag. 225: Però in ogne lato / ti membri di tu' stato / e spendi allegramente; / e non vo' che sgomente / se più che sia ragione / despendi a le stagione, / anz'è di mio volere / che tu di non vedere / te infinghi a le fïate, / se danari o derrate / ne vanno per onore: / pensa che sia il migliore.

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 8, pag. 148.17: Poi che quelli sta per vendere, di suo mistiere, et altri per comperare, tu, giusto signore, fa' che 'l facci giustamente pagare la sua derrata secondo la sua valuta.

[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 5.4, pag. 21: Sempre nel mondo i prodighi et gli avari / fuoron nemici, tenendo gli stremi: / l'un gitta ciò ch'egli ha, unde e suoi semi / gli vengon meno, et derrate et denari.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 127, pag. 269.16: eglino vendono e comprano, e hanno fatta mercanzia della grazia dello Spirito santo. Unde tu vedi che chi vuole le prelazioni e i benefizi della santa Chiesa, gli comprano con molti presenti, presentando quegli che sonno d'atorno di derrate e di denari...

[5] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 5.3, pag. 16: Perhò che [le] losenge in questo mondo / si fan chon simulata falsitade, / non esere pronto a dar o tuor derade, / tanto che pianghi el mondo furibondo...

2.1 [In partic.:] granaglie.

[1] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 81, pag. 439: Io n'ag[g]io um po' c'ha no[m] Monte Malanno, / che, senza seminarci mai der[r]ata, / ne recolgo alla fiata / trenta, quaranta e cinquanta rasieri; / ma di che? de sospiri, / ch'altro arbor non ci nasce mai néd erba.

2.2 Fig. Ricchezza spirituale.

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 55, pag. 228.8: possiamo intendere per lo cane gli sciagurati peccatori che per li diletti del mondo s'incatenano della catena del diavolo, seguitando nelle lascive e disordinate opere la sua volontà, non facciendo comparazione dal vile prezzo dello stato del mondo alla prezziosa derrata della libertà de' beni di vita etterna...

2.3 Fig. L'anima umana (ricomprata da Dio al demonio con il sacrificio di Cristo).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.191, pag. 272: Amor, tutta so tua, però che m'hai criata, / e ha' me recomparata, ch'era dannata a morte: / chi la derrata sua avesse retrovata, / per lui è ben guardata ed amata più forte...

[2] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 37.4, pag. 392: A' piè della superna magestade / allor s'inchina, come servo umile, / gridando forte: - O infinita pietade! / o prezzo caro di derrata vile! / o smisurato amor e caritade! / qual compr'al mondo s'udì ma' simile? / A crudel morte e a martir acervo / desti 'l figliuol, per ricomprare 'l servo.

2.4 Locuz. e fras.

2.4.1 Locuz. avv. O in denari o in derrate: in un modo o nell'altro.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 15, pag. 36.27: Questo chalandruçço si è facto como 'l savio confessatore, che quando viene a llui lo peccatore adesso congnosce se elli si de' salvare o se non; che se elli è bene ordinato con contrito cuore e con effecto d'abandonare tutti li vitii e ciò che ane essi de l'altrui o in denari o in derate [[...]], adesso vede certamente che questo cotal homo è libero della morte eternale...

2.4.2 Fras. Avere delle derrate di qno: servirsi a proprio piacimento di qno.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 58.3, pag. 118: Le giovane e le vec[c]hie e le mez[z]ane / Son tutte quante a prender sì 'ncarnate / Che nessun puote aver di lor derate / Per cortesia, tanto son villane: / Ché quelle che si mostran più umane / E non prendenti, dànno le ghignate.

2.4.3 Fras. Dare, pagare derrate, pagare di tal moneta quali sono le derrate vendute: vendicarsi in maniera simile al torto subito.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 209.8, pag. 420: Vergogna a una spada la man caccia, / Sì disse: «I' vo' ben che ciaschedun saccia / Ched i' te pagherò di tue der[r]ate». / Allora alza la spada a llei fedire...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 5, pag. 418.32: Il che messer Forese udendo il suo error riconobbe, e videsi di tal moneta pagato quali erano state le derrate vendute.

[3] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), st. 56.6, pag. 69: Achille l'avea morto due figliuoli / Ch'eran da più di lui d'ogni bontate; / Sì che sentendo così fatti duoli, / Fe' dare a lui di simile derrate.

2.4.4 Fras. Dare giunta a una derrata, fare mala giunta a malvagia derrata: peggiorare una situazione già negativa.

[1] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 8, 1.12, pag. 780: se non ch'en farla piggioràra l'onta / chi se ponesse col brutto animale. / Ben ce darei a tal derrata giónta, / e farébbei gustar sì fatto sale, / che derìe monna Raggia: - Io so' mo' sconta.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 10, pag. 318.12: Le miserie degl'infelici amori raccontate, non che a voi, donne, ma a me hanno già contristati gli occhi e 'l petto, per che io sommamente disiderato ho che a capo se ne venisse. Ora, lodato sia Idio, che finite sono (salvo se io non volessi a questa malvagia derrata fare una mala giunta, di che Idio mi guardi), senza andar più dietro a così dolorosa materia, da alquanto più lieta e migliore incomincerò...

2.4.5 Fras. Fare derrate di qsa: fare mercimonio (di qsa).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 372, pag. 613: Quelo se tien plui alto qe pò far plui maltade / e l'autrui terra tôr, le campagn e le pradhe, / li busc[h]i e le masone, le closure serradhe. / Mai d'una cosa fai l'omo grande derradhe, / de sacrament qe molt era çà redotadhe, / mai lo plui de la cente l'à en befe çetadhe...

2.4.6 Fras. Pagarsi delle proprie derrate (?).

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 75, pag. 275.5: chè io voglio che voi sacciate, che lo maggiore male che sia, si èe quello che si fae l'uomo egli stesso. E però, bell'oste, se tu ti vuogli delle tue derrate pagare, conta lo scotto tre tanti che non vale, e non la sommare cosìe in grossa; e non vogliate maritare vostra figlia per vostra carne cacciata e per vostro albergare - .

2.4.7 Fras. Ricevere la derrata dato il denaro: subire le giuste conseguenze del proprio comportamento disonesto.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 15.75, pag. 46: Ma tanto ti vo' dire, e tu ci guata: / ch'ogni crudele, ogni superbo aspetta, / dato il denar, ricever la derrata. / Costui, che 'n questi vizi si diletta, / nel suo palagio fu con sua famiglia / fulminato dal ciel d'una saetta.

2.4.8 [Prov.] Derrata confusa denaro non scusa.

[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 105, pag. 299: Derrataconfusa / denaio non escusa.

2.4.9 [Prov.] Prima si dà la derrata, poi la giunta.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 24, pag. 126.19: onde chi ha quelli beni, conviene ch'abbia questi, e chi vuole avere questi, è mistieri che prima abbia quegli. Prima si dà la derrata, poi la giunta; non si dà prima la giunta che la derrata.

3 Risultato di un'azione economicamente conveniente; guadagno.

[1] Doc. volt., 1322, 4, pag. 12.37: io dissi che per suo amore ne farei ciò che volesse et che sença carta neuna ne volea stare a llui pure ala sua parola, et elli disse che volea pure fare la carta per lo decto modo perciò ch'egli era bene sodo da Neruccio et avea bene buone derrate da llui.

[2] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 474.20: chi voleva del grano, sì lli era dato prima la polizza e poi andava per lo grano e dava i danari. Cotale modo tennono perché v'era tanta gente che none sarebbe tocchato per uno uno mezzo staio, ed era buona derrata uno grosso lo staio.

- Locuz. avv. Per buona derrata: con un buon guadagno.

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 875, pag. 381.33: si fece riformagioni che gli Otto uficiali della balìa e della guerra avessero a spendere fiorini 10000 de' primi beni de' rubelli che si vendessero, li quali denari potessero spendergli senza vedersene ragione e segreto e palese in perseguire e fare morire li rubelli del Comune in ogni forma e via e modo, che a loro meglio paresse; li quali bene si vendeano forte in quelli tempi e per buona derrata.

3.1 Fig. Risultato di un comportamento.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 63.12, pag. 260: Malum pene è gloriuso, si da colpa non è encluso: / si per colpa l'omo el pate, non se scusin tal derrate.

[2] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 100, pag. 118: Andarvi, et hebber di male derrate, / fuoro in Erode, e le Smirre ochuparo / dov'ilglie avie molte giente asenbrate.

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 93, pag. 359.3: - E come! - ciò disse la reina, - se voi trovaste una bella e nobile dama ed ella voi amasse, non amereste voi lei? - E Dinadano rispuose: - Certo, cotesta derrata non farebbe per me; però che amare non èe altro che sua vita vanamente menare e us[are] - .

- Fras. Avere le proprie derrate: subire a propria volta le conseguenze negative di qsa.

[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 10, vol. 1, pag. 32.14: Subito per questa parola l'amiraglio fece battere il nostro interpetro in nostra presenzia. Quando io lo viddi così battere, io aspettava d'avere le mie derrate co· llui insieme, e con grandissima paura stava in nuno canto fra quelli maladetti che mi tenevano...

4 Quantità di beni (soprattutto superiore alle attese); abbondanza.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 180, vol. 2, pag. 72.1: E tutto l'anno ci truovi frutti novelli, cioè verdi e freschi, e di molte maniere, come fave, ceci, piselli, fagiuoli e poponi e cedriuoli e altre cose assai; e però ci à grande derrata d'ogni cosa.

[2] Framm. Milione, XIV p.m. (emil.), 1, pag. 504.3: Et è-lli molti bagni caldi de aqua sorgente et èno molto boni ala rogna et a molte altre malatie. Trovasili grande derata de frute e dàtari li è asai.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 47.12: Anche manicavano la carne, chi ne aveva, senza pane. De vino fu bona derrata.

- Locuz. avv. A gran derrata, a tal derrata: in gran quantità.

[4] Poes. an. bologn., XIII, 43, pag. 10: Dal destro la' sanctissimo fora ne vene undata / del vostro fiol carissimo, che sparse a tal derata / lo sangue dilectissimo che fo aqua roxata, / che confermò 'l batexemo unde l'alm'è salvata.

[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1386] 145.24: Ne la dolce stagione / che tutte le persone - va en amore / e la terra fa el fiore, - / queste cinque sorore - andava en cazza, / legate a un fil d'azza, - altere e belle, / con trombe e zaramelle, / prometendo noselle - a gran derrata.

4.1 Molteplicità di forme in cui si può presentare la stessa sostanza; varietà.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), Prologo, pag. 139.15: E son-de in valimento de grande pretio et in piciolo. Ancora è da sapere che grande derata è in le pietre, perché, delle petre, altre si è dure, altre si è tenere, altre si è clare, altre si è spesse e scure.

[u.r. 20.04.2010]