DICERÌA s.f.

0.1 deceria, decerìa, deciaria, diçaria, dicerea, diceria, dicerìa, dicería, dicerie, dicerìe, diciaria, diciarìe, diciarria, dicieria, dicierie, diciria, dicirìa, dicirie.

0.2 Da dire.

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Locuz. e fras. tenere grande diceria 1.1.

0.7 1 Ciò che viene verbalmente espresso per mezzo della voce; parole. 1.1 Fras. Tenere grande diceria: parlare molto di qualcosa. 1.2 Estens. Breve atto comunicativo; messaggio. 1.3 [Ret.] Atto espressivo orale retoricamente organizzato, destinato ad essere recitato pubblicamente; discorso, orazione. 2 Successione di eventi fra loro collegati; storia; sua narrazione.

0.8 Maria Clotilde Camboni 02.03.2004.

1 Ciò che viene verbalmente espresso per mezzo della voce; parole.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 323.25: lo dicto Constantino occise Crispo suo filio per diceria de Fausta soa molge...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 13.106, pag. 569: te prego, dolçe Madonna, / ke ttu me si' sostengna e ccolunna, / k'io non me muti per nulla vergogna / ke mme sia facta né diçaria.

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 9, pag. 20: Ponàte mente e 'recchie alla mia diceria, / che io de quella donna mo dico quel che sia...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 113, pag. 445.15: Lancialotto, noi none abbiamo temuto dicería di dame nè di pastori nè d'altra gente che ci impauravano alla entrata della Valle Perigliosa...

1.1 Fras. Tenere grande diceria: parlare molto di qualcosa.

[1] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 142, pag. 150.16: d'alora innanzi si chominciaro a rimaritare le donne vedove, sicchome avete udito; et questa fue la prima che giamai si rimaritasse i' Roma. La gente di Roma, et d'altronde, ne tenero grande dicería...

1.2 Estens. Breve atto comunicativo; messaggio.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 864, pag. 197: Mandò alla regina con tale dicerea: / Ca lui rendea la terra, se no llo soccorrea.

1.3 [Ret.] Atto espressivo orale retoricamente organizzato, destinato ad essere recitato pubblicamente; discorso, orazione.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 72.14: le ragioni che nne mostra Boezio nel quarto della Topica, che dice che se alcuna di queste cinque parti falla nella diceria, non è mai compiuta; e se queste parti sono in una diceria o inn una lettera, certo l'arte di rettorica vi fie altressì.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 188.8: vuole Tullio medesimo in questa parte del suo testo insegnare come noi potemo del nostro exordio, cioè nel prologo e nel cominciamento del nostro dire, fare intenti coloro che noi odono, sì che vogliano achetare i loro animi e stare a udire la nostra diceria...

[3] Fiore di rett., red. gamma, a. 1292 (tosc.), cap. 59 rubr., pag. 143.20: Come la diceria si dé profferere, ch'è la sesta cosa che bisogna al dicitore di sapere.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.8, pag. 350: aiome pensato de parlare; / reprennome, ché faccio gran follia: / ca senno en me non sento, né affare / a far devere granne dicerìa; / ma lo volere esforza el rascionare, / preso ha lo freno e tello en sua bailìa. / Però me serìa meglio lo tacire, / ma veio ch'eo no lo posso ben fare...

[5] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 98.1: Ma Catone fe' una molto savia e bella diciaria in onore de Pompeio e de confortamento de l'altra gente.

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), pt. 3, prologo, pag. 80.8: sono chose dilettevele a llegere e a scrivere e a mostrare, chusì in diciarìe chome inn aringharìe sì chome in pistule e in lèctore...

[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 3, pag. 6.30: Et in sua dicería s'avanzò molto Cesare in quel luogo...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 154.26: Adunata grannissima moitudine de iente, sallìo in parlatorio, e sì parlao e fece una bellissima diceria della miseria e della servitute dello puopolo de Roma.

1.3.1 Estens. La memoria scritta di un atto espressivo, supposto orale.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 107, pag. 327: Se io viro non dico, / demandane Ysaya: / questa è sua diceria, / sacçelo certamente.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 5, pag. 639.25: Il quale costume essere alquanto ricreato a Capova, per scrittura è manifesto nella diceria di Gajo Gracco contra Plauzio.

2 Successione di eventi fra loro collegati; storia; sua narrazione.

[1] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), I.6, pag. 338: Io priego Gesù Cristo onnipotente / figliolo della vergine Maria, / ch'allumini il mio core colla mente, / ch'io possa dire e far cosa che sia / piacere a tutta la comuna gente / di questa bella e cara diceria / del magno Re che fo de Macedonia, / come gli antichi libri el testimonia.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 515, pag. 118: Dello altro anno de reto refarraio dicerìa.

[u.r. 18.12.2017]