DIFFERENZIARE v.

0.1 deferenziada, diferenziate, differenciada, differenciade, differenciadi, differenciado, differenciare, differentiada.

0.2 Da differenza.

0.3 Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: f Cicerone, Tusc. volg., XIV pm. (tosc.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Presentare caratteristiche tali da non essere uguale a qsa altro.

0.8 Maria Clotilde Camboni 14.05.2004.

1 Presentare caratteristiche tali da non essere uguale a qsa altro.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 49-54, pag. 626, col. 2.2: Dixe che vide una fiamma la quale era devisa ... sí, ch'era deferenziada dalle altre...

[2] f Cicerone, Tusc. volg., XIV pm. (tosc.): La cupidità sempre avidamente qualche cosa appetente, e la vana alacrità, cioè letizia gestiente, non molto dalla stoltizia si differenziano. || GDLI s.v. differenziare.

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 51-52, pag. 76.29: Quivi nota che le volte deli soneti duplici se possono diversificare e differenciare nele consonancie dele rime, cossì come èe demostrato neli exempli deli soneti simplici, a ben piacere de l'omo, purché çascaduno verso habia almeno una consonancia nela volta delo soneto.

[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 56-57, pag. 77.19: Nota che le volte deli soneti dimidiati simplici se possono differenciare e diversificare, nele consonancie dele rime...