0.1 dimentati, dimentò.
0.2 DEI s.v. dementare (lat. crist. dementare), ma per 2 dal fr. ant. dementer.
0.3 Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.): 2.
0.4 In testi tosc.: Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Alterare la razionalità di qno, ammaliare. 2 Esprimere il proprio dispiacere e il proprio dolore, lamentarsi.
0.8 Daniele D'Aguanno 21.06.2004.
1 Alterare la razionalità di qno, ammaliare.
[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 64.6: Ora avvenne che uno malefico, che avea nome Simone, lo quale si riputava d'essere grande fatto, e d'avere grande virtù di Dio; intantochè quasi tutto il popolo si tirava dietro, sì gli avea dimentati con sue arti magiche...
2 Pron. Esprimere il proprio dispiacere e il proprio dolore, lamentarsi.
[1] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 499.25: anzi voglio avere vergogna e disnore di quello che io abbo fatto come ipocrita e di tutte la piue gattiva. - E cosie si dimentò colei perché duramente si ridottava. || Cfr. Vies des Peres, 10: «Ensi cele se dementa / qui durement se redouta».