0.1 dimorsa, dimorsandola, dimorsò.
0.2 Sul fr. ant. demordre.
0.3 A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.).
N Att. solo fior.
0.5 Semanticamente è un calco del fr. démordre 'lasciare il morso' (cfr. DEI, GDLI), antonimico rispetto al lat. demordere, che è invece intensivo rispetto al lat. mordere.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Lasciare andare qsa che si teneva stretta saldamente in bocca con i denti; lasciare il morso. 1.1 Desistere da qsa che si era intrapresa; lasciar perdere.
0.8 Massimiliano Chiamenti 07.07.2004.
1 Lasciare andare qsa che si teneva stretta saldamente in bocca con i denti; lasciare il morso.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 162, pag. 400.6: - Signore mio, volete voi che con li denti io pigli del vostro quanto mi piace? - Il cardinale rispose: - Àjotelo detto che sì. - Come ciò fu detto, il buffone piglia la cappa cardinalesca co' denti e tira quanto puote, non dimorsandola mai; tanto che, non potendoselo il cardinale partire da sé, misse le mani al cordiglio del capezzale e quello sciolto, con le mani gli gettò la cappa addosso, dicendo: - Vacci nella malora...
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 185, pag. 457.8: E così avendole in mano, pigliò commiato; e venendo verso Firenze, giammai non le dimorsò, che sempre tra via or l'una or l'altra si metteva in bocca, e quanto più le biasciava e rugrumava, più induravano.
1.1 Fig. Desistere da qsa che si era intrapresa; lasciare perdere.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 25, terz. 20, vol. 2, pag. 14: Ond' egli il navicar mai non dimorsa, / ch'a Napoli ne giunse, a 'ntendimento / d'arder quella Città; ma fu soccorsa. / Ch' un Cardinal, che seppe il suo talento, / misericordia gli chiese...