DIRCÈO agg./s.m.

0.1 dircea, dircei, dirceo.

0.2 DEI s.v. dirceo (lat. Dircaeus).

0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.

0.4 Att. solo in Boccaccio.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Di Dirce (figlia di Helios e regina di Tebe); tebano. 2 Sost. Di Dirce (figlia di Helios e regina di Tebe); tebano.

0.8 Massimiliano Chiamenti 07.07.2004.

1 Di Dirce (figlia di Helios e regina di Tebe); tebano.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 101.5, pag. 487: In questa venner, non per un cammino, / quasi in un punto, li due gran Tebani; / e qual, qualora a Libero divino / fa sacrificio ne' luoghi montani / la dircea plebe, s'ode infino al chino / di quai vi son li vallon più sottani, / di voci e d'altri suoni e di romore, / tal s' udì quivi allora e non minore.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 52.4, pag. 583: A cotal pianto Ipolita piacente / vi sopravenne, e Emilia con lei; / e quando vider sì pietosamente / pianger gli Achivi e li duci dircei, / d'Arcita dubitarono, e dolente / ciascuna domandò i re lernei / che era ciò, che' due Teban piangeno / e tutti loro ancor pianger faceno.

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 8.4, pag. 11: Quel dolce canto col qual già Orfeo / Cerbero vinse e il nocchier d'Acheronte, / o quel con ch'Anfïon dal duro monte / tirò li sassi al bel muro dirceo; / o qual dintorn' al fonte pegaseo / cantar più bel, color che già la fronte / s'ornar d'alloro...

2 Sost.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 112.5, pag. 490: A questo tutti i popoli lernei, / poscia che' lor maggiori ebber lasciati, / sen venner, tanti che dir nol potrei, / benché v'entrasser tutti disarmati; / e come avean li lor con li Dircei / veduti, così s'eran separati, / tenendo l'un la parte del ponente, / e l'altra incontro tenea l'oriente.

[u.r. 17.06.2009]